COMUNICATO  STAMPA

 

Cofathec. Breda (Fiom): “Alla ripresa del negoziato per l’integrativo di Gruppo, l’Azienda si presenti con una posizione aperta”. L’appuntamento è per mercoledì 3 marzo

 

Augustin Breda, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Cofathec, ha rilasciato in serata la seguente dichiarazione.

                     

“Lavoratori del gruppo Cofathec, arrivati da tutta Italia (Sicilia, Puglia, Toscana, Lombardia, Lazio, Campania), hanno dato vita oggi alla manifestazione nazionale indetta congiuntamente dalle organizzazioni sindacali del commercio e dei metalmeccanici di Cgil, Cisl, Uil.”

“Lo sciopero nazionale di 8 ore si è reso necessario per l’esiguità delle proposte economiche e normative che la Società ha presentato durante l’ultimo incontro sindacale, tenutosi l’11 febbraio.”

“La trattativa in corso riguarda il contratto integrativo aziendale. I lavoratori chiedono da oltre 10 mesi un aggiornamento economico su alcuni istituti quali: il ticket restaurant, la reperibilità, le trasferte e il consolidamento di parte dei vecchi premi, oltre a un rinnovato sistema di relazioni sindacali.”

“È dal 1992 che diversi istituti della retribuzione sono invariati. L’erosione dell’inflazione ha quasi azzerato l’impatto sulle retribuzioni di tali istituti aziendali. E’ quindi incomprensibile la posizione della direzione Cofathec che, a fronte di richieste che non sono né esagerate né incompatibili con la situazione economica dell’impresa, rifiuta un vero confronto. Una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dai vertici aziendali, presso la sede centrale di Cofathec. In questa occasione, i lavoratori hanno esposto le ragioni della protesta sindacale e hanno chiesto che nell’incontro previsto per mercoledì 3 marzo, Cofathec si presenti con una posizione contrattuale aperta.”

La Cofathec è una multinazionale francese, controllata dalla società pubblica Gaz de France, che fornisce multiservizi a enti, pubblici e privati. In Italia occupa attualmente circa 2.500 dipendenti.

 

                                                                                                          Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 2 marzo 2005