COMUNICATO  STAMPA

 

Congresso Fiom. Nencini: “Conquistare una nuova politica dei redditi”. Presentato a Roma il documento intitolato Le ragioni del sindacato

 

“Ci troviamo oggi di fronte a una perdita di efficacia dell’azione sindacale non solo in Italia ma nei maggiori paesi europei, dalla Germania alla Francia, dal Regno Unito ai paesi scandinavi.”

Lo ha detto Riccardo Nencini, segretario nazionale della Fiom, presentando il 23 marzo, a Roma, il documento intitolato “Le ragioni del sindacato”, di cui è primo firmatario. Il documento costituisce uno dei due testi politici attorno a cui si articolerà il 23° Congresso della Fiom-Cgil.

Di fronte alla perdita di efficacia sopra denunciata, l’azione sindacale, secondo Nencini, deve riprendere muovendosi lungo due direttrici. Da un lato, si tratta di costruire l’iniziativa dei sindacati nazionali dentro quella dimensione europea che è ormai necessaria. Da questo punto di vista, occorre che nel prossimo Congresso la Fiom affermi la propria disponibilità a “cedere quote di sovranità” alla Federazione europea dei sindacati metalmeccanici, a patto che cresca la possibilità di governare democraticamente l’azione sindacale europea. Dall’altro lato, sempre secondo Nencini, la Fiom deve proporsi di “conquistare una nuova politica dei redditi”, ovvero “riconquistare un sistema di regolazione sociale che faccia perno sul Contratto nazionale”.

In questi anni, i metalmeccanici italiani hanno perso una fetta consistente del proprio potere d’acquisto. “E’ possibile – si è chiesto Nencini – caricare sul Contratto nazionale il compito di recuperare tale perdita e, in più, di far crescere i salari oltre l’inflazione?”. In realtà, ha osservato Nencini, “nella bilateralità dello scontro, ovvero in un conflitto confinato all’interno di una categoria, per quanto importante come quella dei metalmeccanici, c’è spazio solo per la propaganda politica.”

“Nell’epoca della finanziarizzazione globalizzata – ha affermato Nencini – la lotta per la redistribuzione della ricchezza può essere portata avanti solo da un sindacato che si proponga come sindacato generale e punti a costruire attorno al Contratto nazionale un sistema di regole e di diritti che dia fondamento allo Stato sociale.”

Con la lotta portata avanti in questi anni, secondo Nencini, la Fiom può attribuirsi due meriti: ha mantenuto aperta la prospettiva di una riconquista della funzione essenziale del Contratto nazionale, arrestando lo sfondamento tentato da Federmeccanica e, inoltre, ha contribuito in maniera decisiva al fallimento della politica di aggressione ai diritti sindacali e dei lavoratori impostata a Parma dalla Confindustria di D’Amato assieme al Governo di centrodestra. “Tuttavia – ha aggiunto Nencini - un’analisi della situazione ci obbliga adesso a una duplice verifica. Da un lato si tratta di analizzare la crisi dell’accordo del 23 luglio mentre, dall’altra, si tratta di verificare i risultati dell’esercizio, da parte sindacale, dei rapporti di forza.”

“Quello che oggi serve nel nostro paese – ha scandito Nencini – è un accordo generale tra lavoratori e imprese per rilanciare la produttività e destinarne una quota al Contratto nazionale.”  “Non credo – ha poi detto il dirigente Fiom – che ci sia un’altra via per far crescere il potere d’acquisto delle retribuzioni.” 

“La prima prova concreta su cui sarà chiamato a misurarsi il nostro Congresso - ha concluso Nencini - sarà quella di attrezzare la Fiom affinché possa rientrare in gioco alla scadenza dell’attuale biennio contrattuale. Una scadenza sempre più vicina perché ormai il tempo utile che ci separa dal dicembre 2004 è relativamente breve.”

La presentazione del documento si è svolta presso il Centro congressi “Frentani”. Nel corso del dibattito sono intervenuti, oltre allo stesso Nencini, a Fausto Durante, responsabile per l’Europa della Fiom, e a Ermes Riva, Segretario generale della Fiom Lombardia, una decina di delegati provenienti dalle Rsu di altrettante aziende metalmeccaniche di diverse parti del nostro Paese.

All’incontro, cui hanno partecipato oltre trecento fra delegati e dirigenti locali delle Fiom, erano presenti numerosi ex dirigenti dell’organizzazione, tra cui Bruno Trentin e Piero Boni, ex Segretari generali, ed Elio Pastorino, che è stato a lungo nella Segreteria nazionale. Erano presenti, inoltre, numerosi dirigenti della Cgil, tra cui Raffaele Minelli, presidente del Comitato direttivo, Giuseppe Casadio e Achille Passoni, della Segreteria confederale, e Carlo Ghezzi, presidente della Fondazione “Di Vittorio”, oltre a esponenti delle segreterie di varie strutture categoriali e territoriali. Marigia Maulucci, un’altra segretaria confederale della Cgil, ha inviato a Nencini un messaggio di cui è stata data lettura nel corso della riunione.

 

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

  

Roma, 24 marzo 2004


La locandina dell'incontro