COMUNICATO  STAMPA

Telecom. Fiom: la sede centrale dell’Azienda, a Roma, bloccata dalla protesta unitaria dei lavoratori delle installazioni telefoniche

 

Una delegazione composta dai rappresentanti delle segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm, e dalle segreterie delle strutture territoriali dei sindacati metalmeccanici romani, è stata ricevuta, oggi, dalla direzione della Telecom. La delegazione sindacale ha denunciato la situazione di grave illegalità presente nel settore e la necessità di rafforzare gli investimenti sulla rete ormai sempre più obsoleta.

Nell’incontro, la delegazione Fim, Fiom, Uilm ha ribadito che Telecom, principale società committente, ha pesanti responsabilità dovute alla politica delle gare con la formula del massimo ribasso sul prezzo. Tale politica si traduce, per le società di installazioni, in un uso non controllato del subappalto e del lavoro nero. Questa situazione grava, conseguentemente, sui lavoratori delle installazioni che subiscono i danni derivanti da un abuso della Cassa integrazione, ammortizzatore sociale che le imprese utilizzano per aumentare i propri profitti.

Telecom ha riconosciuto l’esistenza del fenomeno e l’inadeguatezza del proprio sistema di controlli interni, impegnandosi a rafforzarlo.

La delegazione, nel confermare la determinazione a combattere i fenomeni di illegalità presenti nel settore, ha dichiarato che i sindacati di categoria hanno avviato una fase di lotta. Domani, scioperano i lavoratori delle installazioni a Torino. Oggi, uno sciopero di otto ore, indetto da Fim, Fiom, Uilm, è stato attuato nella provincia di Roma. Oltre 1.000 lavoratori di diverse imprese del settore degli appalti telefonici (tra cui Sielte, Sirti, Seam, Site, Ght) hanno partecipato alla manifestazione e al presidio che si è tenuto presso la sede centrale della Telecom. Nel corso dell’incontro, i sindacati dei metalmeccanici hanno anche chiesto alla stessa Telecom di partecipare all’Osservatorio sul lavoro nero che è stato avviato presso l’assessorato al Lavoro del Comune di Roma.

 

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 29 settembre 2004