COMUNICATO  STAMPA

 

Contratti. Fiom: “Positiva l’intesa salariale per i lavoratori delle imprese artigiane. Dopo la consultazione, avvio di una nuova fase di iniziativa sindacale nel settore”

 

La Segreteria nazionale della Fiom-Cgil e il Coordinamento nazionale del settore artigiano hanno diffuso oggi la seguente nota.

La Segreteria nazionale della Fiom e il Coordinamento nazionale dei lavoratori metalmeccanici del settore artigiano hanno giudicato come positiva l’intesa per il rinnovo del Contratto nazionale delle aziende artigiane.

Tale intesa, nelle difficoltà complessive che si sono create nel settore, permette la tenuta del potere d’acquisto. Tuttavia, tale intesa conclude solo parzialmente il contenzioso aperto dalle associazioni imprenditoriali sul ruolo e sulla funzione del Contratto nazionale.

La Fiom aveva presentato una piattaforma che toccava tutti i temi della condizione dei lavoratori artigiani. Purtroppo, l’atteggiamento di chiusura delle controparti, le divisioni tra le organizzazioni sindacali, la debolezza del potere contrattuale dei lavoratori del settore non hanno permesso di giungere a un’intesa normativa sul Contratto nazionale: l’accordo interconfederale del 17 marzo 2004 prevede, infatti, la conferma delle parti normative in essere dei Contratti collettivi nazionali di lavoro in fase di rinnovo. L’intesa solo salariale, comunque, difende le buste paga dei lavoratori in un settore frammentato e nel quale debole è la presenza dell’organizzazione sindacale. Resta l’esigenza dei lavoratori delle imprese artigiane di avere un forte Contratto nazionale che normi le qualifiche, gli orari, le condizioni di lavoro, il mercato del lavoro, la salute e la sicurezza, i diritti sindacali.

In questi anni, a partire dalla disdetta del modello contrattuale operata dalla Confartigianato, le Associazioni artigiane hanno tentato di mettere in discussione il Contratto nazionale come istituto, puntando sempre di più alla devolution della contrattazione verso le regioni e i territori. Per la Fiom il valore dell’intesa sta, prima di tutto, nel fatto che viene riconfermata la centralità del Contratto nazionale che ora andrà affermata anche sul terreno delle regole.

La Fiom ribadisce che il confronto interconfederale sul sistema di regole che, nel settore artigiano, dovrebbe seguire le intese salariali, non potrà e non dovrà in alcun modo abbassare la funzione normativa e il ruolo di copertura salariale del Contratto nazionale. Anzi, l’esperienza di questa vertenza dimostra, ancora una volta, la necessità di un ruolo ancor più forte del Contratto nazionale a tutela dei lavoratori.

Sarà dunque necessario un forte impegno di tutti i metalmeccanici per difendere ed affermare i principi della centralità del Contratto nazionale. A tale scopo la Fiom impegna tutte le sue strutture e i propri militanti.

La conclusione della vertenza salariale sul Contratto nazionale delle imprese artigiane permette di aprire immediatamente le vertenze regionali integrative, anch’esse scadute da tempo. La Fiom è impegnata affinché in tutte le regioni italiane si aprano immediatamente le vertenze, sia con adeguate rivendicazioni salariali, sia con quelle richieste normative che sono necessarie, vista la particolare condizione del settore, e che dovranno essere coerenti con la nostra idea di sistema di regole. La necessità di aprire le vertenze regionali in tutta Italia è anche determinata dal fatto che, solo così, si potrà verificare l’effettiva disponibilità delle controparti a mantenere i due livelli di contrattazione.

Nell’ultima riunione nazionale di delegati delle imprese artigiane e di strutture territoriali dell’organizzazione interessate a tale tipo di aziende, la Fiom ha maturato la convinzione che è necessario uno sforzo particolare per sindacalizzare il settore. Il modello di sindacalizzazione dall’alto, fondato soprattutto sul ruolo istituzionale degli Enti, non è di per sé in grado di difendere il sistema contrattuale. La Fiom è dunque interessata a un’attenta verifica del ruolo e delle funzioni degli Enti bilaterali, che devono in ogni caso essere ricondotti al loro scopo di assistenza ai lavoratori su piani e materie non sostitutive delle sedi contrattuali e dei diritti sanciti dalle leggi. L’esperienza dei delegati di bacino e, in generale, il sistema di rapporti con le controparti devono essere rivisti alla luce della necessità di costruire un rapporto diretto con i lavoratori. A tal fine, occorre un nuovo impegno a tutti i livelli dell’organizzazione.

Per queste ragioni la conclusione positiva sul salario non può determinare una battuta d’arresto dell’impegno dell’organizzazione per la difesa della contrattazione e per la sindacalizzazione nel settore artigiano. Subito dopo la consultazione sull’accordo, la Fiom darà quindi avvio alla nuova fase dell’iniziativa contrattuale e di sindacalizzazione.

                                                                                                            Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 28 luglio 2004