COMUNICATO  STAMPA  

Pensioni. Cremaschi (Fiom): “Con la delega del Governo, 3 anni di lavoro obbligatori in più. Il provvedimento va ritirato totalmente, necessario lo sciopero generale”

 

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile dell’Ufficio sindacale, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 

“La delega sulle pensioni presentata dal Governo, per quanto confusa e pasticciata, rappresenta un danno incalcolabile per il mondo del lavoro e, in particolare, per le lavoratrici e i lavoratori dell’industria.”

“La delega cancella, nei fatti, ciò che resta della possibilità di andare in pensione con 35 anni di anzianità. L’elevazione a 60 anni del requisito di età per la pensione per chi non ha 40 anni di contributi, infatti, cancella per tutto il modo del lavoro la possibilità del pensionamento anticipato. Questa misura iniqua allunga mediamente di 2 o 3 anni la permanenza al lavoro e lo fa con misure obbligatorie, invece che fondate sulla possibilità della libera opzione del lavoratore.”

“Particolarmente colpite, da questa misura, sono le lavoratrici e, soprattutto, le operaie che, nonostante la dura condizione di lavoro e di vita, subiranno il maggior allungamento del tempo di lavoro. E’ paradossale che, mentre le imprese licenziano o cercano di licenziare tutte le lavoratrici e i lavoratori ultracinquantenni, si allontani la possibilità della pensione. Questo significa che, in breve tempo, avremo in Italia lavoratori, e soprattutto lavoratrici, troppo vecchi per lavorare e troppo giovani per andare in pensione. In sostanza, crescerà ancora la precarizzazione del lavoro, coinvolgendo anche le persone di mezza età.”

“Questa iniqua e ingiustificata operazione va fermata. La Fiom ha chiesto, e insiste a chiedere, il totale ritiro della delega pensionistica e respinge ogni forma di costrizione all’allungamento della vita lavorativa. E’ necessario che il movimento sindacale respinga nettamente la delega e che venga programmato uno sciopero generale che, oltre ai temi dell’occupazione e dei diritti, abbia al centro la richiesta del ritiro completo di tutta la delega pensionistica.”

 

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

 

Roma, 26 febbraio2004