COMUNICATO STAMPA
Confindustria. Cremaschi (Fiom): “Dall’Associazione degli imprenditori, accenti nuovi sulle politiche economiche, ma posizioni inaccettabili sul piano sociale e contrattuale” Giorgio
Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi
questa dichiarazione relativa al rapporto sulla situazione economica
presentato dalla Confindustria. “Il
documento di previsioni macroeconomiche, presentato dal Centro studi
della Confindustria, contiene delle novità sul piano dell’analisi di
politica economica ed industriale, ma anche delle posizioni politiche
assolutamente inaccettabili sul terreno della spesa sociale e delle
scelte contrattuali.” “Giustamente
la Confindustria sottolinea la debolezza strutturale della timidissima
ripresa economica ed industriale in atto. Così pure è condivisibile la
richiesta di interventi strutturali sul piano delle politiche di
investimento volte, principalmente, a sviluppare la qualità e il valore
aggiunto dei prodotti. Di buon senso lo scetticismo sulla riduzione
delle tasse ventilata dal Presidente del Consiglio che, sicuramente, non
avrà effetti sulla ripresa industriale. Su questo piano la
Confindustria fa finalmente proprie analisi che da tempo svolge il
movimento sindacale. Così pure, è condivisibile la scelta di chiedere
all’Unione europea di non affossare la tenue ripresa in atto con una
stretta sui tassi d’interesse. La richiesta di maggiore flessibilità
sul Patto di stabilità, in particolare con margini per gli
investimenti, va nella direzione assolutamente auspicabile di una
revisione e di una minore rigidità di quelle norme comunitarie che
vincolano lo sviluppo.” “Tuttavia, ad alcune analisi e considerazioni condivisibili sul piano macroeconomico, seguono conclusioni sul piano delle politiche sociali assolutamente inaccettabili.” “In primo luogo la Confindustria propone una manovra aggiuntiva sul bilancio dello Stato che, alla fine dei conti, comporta nuovi tagli alla spesa pubblica sociale. Inoltre la Confindustria sollecita il Governo a una rapida approvazione della controriforma delle pensioni, che rappresenta invece un danno per i lavoratori e per tutti gli equilibri sociali del Paese. Infine, la Confindustria propone una nuova politica dei redditi interpretandola, ancora una volta, come moderazione e contenimento delle retribuzioni contrattuali.” “Queste scelte sono in continuità con il passato e in realtà sono una delle cause, se non la causa principale, delle difficoltà economiche del paese. Il fatto che la Confindustria insista nel volerle ancora applicare alla società italiana è indice di un conservatorismo di fondo, che contraddice qualche accento nuovo sulle politiche economiche.” “Se il risultato delle riflessioni degli industriali è ancora una volta la richiesta di sacrifici ai lavoratori e di tagli allo stato sociale, non ci siamo proprio, ed è chiaro che un’impostazione di questo tipo è destinata a fare pochissima strada.” Fiom-Cgil/Ufficio
stampa |