COMUNICATO
STAMPA Finmek. Fim, Fiom, Uilm: “Necessario un intervento immediato del Governo”. Venerdì 27 febbraio, sciopero di 8 ore con manifestazione nazionale a Roma. I lavoratori del gruppo Finmek sono chiamati a partecipare a una giornata di lotta, con 8 ore di sciopero e manifestazione nazionale a Roma, per venerdì 27 febbraio. Lo hanno annunciato, in un loro comunicato, i sindacati dei metalmeccanici Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. Nel comunicato, si afferma infatti che, in relazione alla complessa vicenda della Finmek, “è necessario un intervento immediato e diretto del Governo e della Presidenza del Consiglio sulla vertenza per assicurare e garantire la sopravvivenza del Gruppo e la salvaguardia di un’importante realtà produttiva” nel campo delle telecomunicazioni. Fim, Fiom e Uilm, si legge ancora nel comunicato, “denunciano la gravissima situazione del gruppo Finmek” e affermano che “sono in gioco oltre 3 mila posti di lavoro: le difficoltà finanziarie e il livello di indebitamento rischiano di far saltare il Gruppo”. “L’Azienda - proseguono i sindacati - non è in grado di garantire la regolare corresponsione degli stipendi; solo dal 24 febbraio verranno erogati quelli relativi al mese di gennaio, mentre per quelli di febbraio l’Azienda stessa non garantisce che verranno corrisposti alle normali scadenze.” Inoltre, “la produzione è bloccata in molti stabilimenti perché mancano i componenti”. “Negli incontri al ministero delle Attività produttive del 26 gennaio - prosegue il comunicato -l’Azienda aveva presentato un piano che prevedeva la ricapitalizzazione da parte dei soci e l’intervento di Banca Intesa per consentire al Gruppo di ripartire, nonché un pesante piano temporaneo, per un anno, di taglio dei costi. Le Organizzazioni sindacali avevano subordinato il tutto alla certezza che ci fosse un intervento finanziario in grado di far ripartire le produzioni e un piano industriale che garantisse produzioni e missioni produttive dei diversi siti.” Tuttavia, sottolineano i sindacati, nell’incontro del 16 febbraio, sempre al ministero delle Attività produttive, con la presenza del Comitato per il Coordinamento delle iniziative per l’occupazione della Presidenza del Consiglio, il gruppo Finmek non dava garanzie concrete sull’intervento finanziario di Banca Intesa, presentava le linee di un piano contenente pesanti tagli dei posti di lavoro, non solo temporanei ma strutturali, e non era in grado di garantire il pagamento degli stipendi riservandosi di dare alle Organizzazioni sindacali una risposta in merito entro il 18 febbraio e riaggiornando la discussione sul piano industriale al giorno 25 febbraio”. “Tali risposte - concludono i sindacati - non sono però arrivate.” Per conseguenza, anche l’appuntamento del 25 febbraio è saltato. Fim, Fiom e Uilm hanno quindi deciso di chiamare i lavoratori alla lotta. Uffici stampa Fim, Fiom,
Uilm Roma, 23 febbraio 2004 |