COMUNICATO
STAMPA
Retribuzioni.
Cremaschi (Fiom): “I dati resi noti dall’Istat non hanno alcun
significato sociale. Il potere d’acquisto dei lavoratori continua a
calare” Giorgio
Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato la seguente
dichiarazione a commento
degli ultimi dati resi noti dall’Istat sull’andamento delle
retribuzioni. “I dati forniti dall’Istat sull’andamento delle retribuzioni non significano, in alcun modo, che vi sia stato un miglioramento del potere d’acquisto delle retribuzioni.” “Prima di tutto, l’aumento del 2,6% delle retribuzioni lorde non tiene conto dell’andamento effettivo delle retribuzioni di fatto e, soprattutto, dell’azione del drenaggio fiscale che porta l’incremento effettivo delle retribuzioni a meno del 2%.” “In secondo luogo, è ormai evidente che la stima dell’inflazione al 2,3%, fatta dall’Istat, non corrisponde affatto all’andamento reale del costo della vita per le famiglie dei lavoratori dipendenti. Guardare a quanto avviene nei bilanci familiari, con l’avvio delle spese scolastiche, per cogliere un’ulteriore caduta del potere d’acquisto dei lavoratori. D’altra parte, se ci fosse una ripresa del potere d’acquisto dei lavoratori ne avremmo qualche sentore, mentre il clima sociale va, purtroppo, nella direzione opposta.” “Si
ripropone, quindi, la questione dell’inattendibilità del riferimento
Istat per ciò che riguarda l’andamento del costo della vita per i
lavoratori. In ogni caso, è evidente che, per i prossimi rinnovi
contrattuali, terremo conto della perdita reale del potere d’acquisto
dei lavoratori e non di indicazioni prive di qualsiasi significato
sociale. Alla busta paga di un metalmeccanico mancano oggi 70, 80 euro al
mese solo rispetto al potere d’acquisto di tre anni fa. Questa è la
perdita del passato cui si aggiunge un evidente rischio per il futuro.
Agli esponenti del Governo che si inventano un miglioramento delle
retribuzioni dei lavoratori, diciamo quindi che questo miglioramento non
c’è e che, per questo, lo rivendicheremo nei contratti“. Fiom-Cgil/Ufficio
stampa
Roma, 22 settembre 2004 |