COMUNICATO  STAMPA

   

Fiom: 8 ore di sciopero entro febbraio per il Contratto. Conclusi unitariamente, a Riccione, i lavori dell’Assemblea nazionale dei metalmeccanici Cgil

 

 “La Fiom chiama i metalmeccanici alla continuazione della lotta per il Contratto nazionale e la difesa dei diritti del lavoro e proclama 8 ore di sciopero da realizzare, con iniziative articolate, entro la fine del mese di febbraio.” E’ questo il passo decisivo del Documento sull’iniziativa contrattuale della Fiom approvato al termine della riunione dell’Assemblea nazionale del sindacato dei metalmeccanici Cgil svoltasi a Riccione da giovedì 15 a venerdì 16.

“Da questi due giorni – ha detto nell’intervento conclusivo il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini - viene confermata l’idea che chi pensava di arrivare alla discussione sulla revisione dell’accordo del 23 luglio 1993 avendo archiviato il rinnovo del contratto dei metalmeccanici resterà deluso. La Fiom, a otto mesi di distanza dall’accordo separato del 7 maggio 2003, è ancora in campo pronta a portare avanti la lotta sia estendendo i pre-contratti sia con l’iniziativa nazionale.”

“Per noi - ha ribadito Rinaldini – il Contratto nazionale deve recuperare per intero la sua funzione di strumento di solidarietà interna alla categoria e di redistribuzione del reddito tra impresa e lavoro. Il ruolo del Contratto va dunque rafforzato nell’ambito del sistema contrattuale. Tuttavia occorrerà ripensare, a uno strumento quale quello dell’inflazione programmata che ha dimostrato di non funzionare per ciò che riguarda la tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni.”

Rinaldini ha poi sottolineato il carattere unitario della conclusione dei lavori dell’Assemblea nazionale, carattere condensatosi nei due documenti approvati a fine mattinata. Il primo, approvato con 2 voti contrari e 2 astenuti, è relativo alle politiche industriali e dell’occupazione. Il secondo, approvato con 6 voti contrari e 27 astensioni, riguarda invece l’iniziativa contrattuale della Fiom. La tesi di fondo dei due documenti è che il sistema delle imprese del nostro Paese, di fronte alle difficoltà che incontra rispetto alla competizione sempre più dura connessa ai processi di globalizzazione, tende a scaricare queste difficoltà sui lavoratori riducendo sia i loro diritti che il loro reddito.

Dopo la giornata di giovedì 15, che aveva visto l’intervento del Segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, nella mattinata di venerdì si è sviluppato il dibattito interno alla Fiom. Prima della conclusione di Rinaldini sono infatti intervenuti, tra gli altri, anche due segretari nazionali: Riccardo Nencini e Giorgio Cremaschi.

Per quanto riguarda la trattativa in corso tra sindacati e Governo sul sistema previdenziale e, più in generale, sullo Stato sociale, il documento approvato a Riccione afferma che “di fronte al mancato ritiro della delega previdenziale da parte del Governo, la Fiom chiede alle Confederazioni, e in ogni caso alla Cgil, la proclamazione dello sciopero generale”. All’Assemblea nazionale Fiom hanno partecipato, oltre a circa 300 invitati, 450 delegati in rappresentanza dei 367 mila iscritti alla maggiore organizzazione sindacale dell’industria del nostro Paese.

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 16 gennaio 2004