COMUNICATO  STAMPA

 

Ericsson. Marcelli (Fiom): “No ad ulteriori esternalizzazioni: tutto il personale di Imt va ricondotto nella Nsi.” Oggi in sciopero, a Roma, oltre mille lavoratori del Gruppo

Si è svolto questa mattina, a Roma, un primo sciopero di quattro ore che ha interessato tutta la sede lavorativa Ericsson di via Anagnina.

Tale iniziativa di lotta ha coinvolto oltre mille lavoratori contro la decisione di Ericsson che intende procedere a una nuova terziarizzazione nei confronti di un gruppo di oltre trecento lavoratori. Fino a un anno fa, questi lavoratori erano dipendenti della stessa Ericsson. Successivamente, furono “esternalizzati”, ovvero trasferiti in una società denominata Innovation Management Tools (Imt). Adesso, l’azienda intende esternalizzarli ulteriormente, suddividendoli in cinque società che – secondo quanto dichiarato da Maurizio Marcelli, coordinatore nazionale Fiom del gruppo Ericsson – “non offrono nessuna garanzia di tenuta industriale e dunque occupazionale”.

Lo sciopero, che è stato indetto unitariamente dalle Rsu Imt, ha visto anche l’adesione delle Rsu delle altre aziende del Gruppo: Ericsson Network Services Italia, Infotel Italia, Ericsson Telecomunicazioni e Pse.

Dinanzi ai cancelli della sede Ericsson, in via Anagnina, Marcelli e Fabio De Mattia, segretario generale della Fiom di Roma Sud, hanno esposto ai lavoratori le ragioni che hanno portato il sindacato a denunciare la pericolosità del processo che Ericsson si ostina a voler portare avanti. Per il sindacato, infatti, il personale della sede Imt di Roma “è destinato ad un futuro incerto, il cui esito finale, vista l’inesistenza di un progetto industriale serio, rischia di essere il licenziamento”.

A ciò si aggiunga che “la Ericsson – ha spiegato Marcelli – sta già predisponendo interventi di riduzione occupazionale per i lavoratori della Ericsson Tei e della Ericsson Nsi”.

“L’unico modo per risolvere la questione – ha concluso Marcelli – non può essere altro che quello proposto da subito dalla Fiom: reincorporo totale di tutto il personale di Imt in Ericsson Network Services e creazione di un’unica impresa per tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta di Ericsson. Solo così l’azienda potrà dare una risposta seria e credibile al Governo, per ciò che riguarda la sua credibilità industriale, nonché alle organizzazioni sindacali e, soprattutto, ai lavoratori.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 10 giugno 2004