COMUNICATO  STAMPA

 

Metalmeccanici europei. Kuhlmann (Fem): “Competitività e corrette relazioni sindacali non sono contraddittorie: questa è la lezione della vicenda della Ast ThyssenKrupp di Terni”

“L’Accordo di Terni tra i sindacati italiani e la ThyssenKrupp del 29 aprile è una solida base per il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.”

Lo ha detto Reinhard Kuhlmann, segretario generale della Federazione europea dei metalmeccanici (Fem), prendendo la parola nel corso di un incontro dei sindacati europei di categoria che si è svolto   a Terni, presso lo stabilimento Ast ThyssenKrupp, dal 5 al 6 luglio.

La Fem, insieme ai sindacati italiani, ha organizzato l’incontro di Terni allo scopo di valutare il conflitto industriale che si è svolto nella città umbra, nella primavera 2004, e di trarne gli insegnamenti utili per definire linee di azione da utilizzare in futuro.

L’informazione e la consultazione dei rappresentanti dei lavoratori sia a livello nazionale che europeo, non sono solo un obbligo per le imprese derivante dalle direttive dell’Unione europea; sono anche una regola non scritta ma implicita ad un moderno modello di conduzione dell’industria.

“Il comportamento arcaico di alcuni dirigenti della ThyssenKrupp – ha affermato Kuhlmann –  ha indebolito la credibilità dell’impresa, sia di fronte ai lavoratori che nella città di Terni, nella regione dell’Umbria, in Italia e in Europa. E la credibilità è una risorsa industriale che ha, allo stesso tempo, un grande valore e un’alta volatilità.”

I rappresentanti dei sindacati italiani, del sindacato tedesco Ig Metall e della Fem hanno confermato in modo unanime che nessuno potrà spezzare l’unione che lega i sindacati e i rappresentanti dei lavoratori.

Dall’incontro è emerso anche un appoggio unanime dei sindacati partecipanti all’idea che sia necessario un monitoraggio ravvicinato dell’applicazione dell’accordo di Terni. Una rete di informazioni e comunicazioni, costruita a livello europeo, potrà garantire un sistema di controllo rapido di ogni importante sviluppo in tale processo.

Dall’incontro è emerso che non solo i sindacati italiani, ma anche quelli europei, sono impegnati in una partecipazione costruttiva rispetto al futuro industriale di Terni.

“La mobilitazione di massa dei lavoratori, l’appoggio della comunità locale di Terni – ha detto ancora Kuhlmann – e della società civile in Umbria e il sostegno dei sindacati italiani, a livello nazionale, ed europei: questi sono stati i fattori di un successo che può ben essere definito collettivo.”

“La ricerca della competitività, da un lato, e, dall’altro, una prassi appropriata di informazione, di consultazione e di negoziato, rispetto a processi di ristrutturazione e cambiamento produttivo, non sono contraddittorie; al contrario – ha sottolineato Kuhlmann – si tratta di modalità di azione che si sostengono vicendevolmente nell’ambito di relazioni industriali modernamente concepite.”

“Alcuni dirigenti della ThyssenKrupp - ha concluso Kuhlmann – hanno sbagliato e sia i lavoratori che la stessa impresa hanno pagato un alto prezzo. Adesso l’impresa deve tornare a rispettare gli interessi dei lavoratori e i legittimi diritti dei loro rappresentanti in relazione al futuro industriale che Terni e la sua regione meritano di avere. Questa è la via del successo, sia per il movimento dei lavoratori che per l’impresa. E questa è la lezione che anche ThyssenKrupp deve imparare da questa vicenda.”

 

Uffici stampa Fem - Fim, Fiom, Uilm

Roma, 6 luglio 2004