COMUNICATO  STAMPA

Fiom/Cgil. Con un dibattito sulle prospettive della contrattazione, ricordato a Lagopesole Claudio Sabattini

 

“Un dibattito sul presente e sul futuro e non una semplice commemorazione: abbiamo deciso di ricordare così Claudio Sabattini nel primo anniversario della sua scomparsa.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, nell’intervento svolto oggi al Castello di Lagopesole, (Potenza) nel corso del Convegno su “Politica industriale e modello contrattuale tra declino e sviluppo”.
“Melfi e Fincantieri – ha proseguito Rinaldini – sono due lotte che si sono sviluppate a partire dall’iniziativa lanciata dalla Fiom per i cosiddetti pre-contratti. Sabattini ha sostenuto con vigore questa idea, nata dopo l’intesa contrattuale separata del maggio 2003, anche se, privatamente, mi rimproverava dicendo che ‘pre-contratti’ era un termine ambiguo. Noi, diceva Sabattini, con l’unico vincolo di un costante rapporto democratico con l’insieme dei lavoratori interessati, dobbiamo aprire una fase più generalizzata possibile di contrattazione aziendale con i contenuti della piattaforma elaborata per il contratto nazionale. E ciò proprio per creare le condizioni per riconquistare il contratto.”

“Ho citato la Fiat di Melfi e la Fincantieri – ha detto ancora Rinaldini - ma avrei potuto parlare anche della vertenza ThyssenKrupp a Terni e di quella Fiat a Termini Imerese: vertenze che rappresentano tutte elementi di una svolta che ci interroga, ci pone domande sul che fare.”

“Una cosa – ha spiegato Rinaldini – per noi è chiara: per i giovani lavoratori di Melfi come per quelli della Fincantieri e per gli altri che sono entrati in fabbrica negli ultimi 10 anni la democrazia nell’azione sindacale non è solo una questione di metodo ma l’elemento attorno a cui si articola una nuova soggettività, la base da cui parte il soggetto collettivo che tratta con l’azienda.”

“In questi giorni – ha poi detto Rinaldini – si è tornati a discutere di modelli contrattuali e di contrattazione. Su questo noi diciamo con fermezza, innanzitutto, che la discussione sul modello non può bloccare il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.”

“Detto questo – ha aggiunto Rinaldini – vogliamo affermare con la stessa chiarezza che a noi pare evidente che c’è chi entra in questa discussione con la volontà di cancellare il contratto nazionale.”

“Il percorso di tali ragionamenti – ha spiegato ancora Rinaldini – è questo: adesso che tutti hanno scoperto che esiste veramente una questione salariale, si dice che occorre aumentare le retribuzioni. Dopo di che si sostiene, paradossalmente, che per aumentare le retribuzioni occorre indebolire il contratto nazionale per lasciare più spazio alla contrattazione di secondo livello. A noi pare evidente che il vero obiettivo di questi discorsi sia appunto quello stesso che si è posto anche, negli ultimi tempi, il padronato tedesco: eliminare il contratto nazionale. Al contrario, per noi il ruolo del contratto come elemento di solidarietà generale va rafforzato.”

Il convegno è stato aperto dagli interventi di due delegati Fiom provenienti rispettivamente dalla Fiat di Melfi e dalla Fincantieri. Delegati che, nei loro interventi, hanno sintetizzato l’esperienza fatta dalla Fiom con le vertenze che hanno interessato, nei mesi scorsi, le loro aziende. Dopo l’intervento di Rinaldini e quello di Franco Chiriaco, segretario generale della Flai (agroindustria Cgil) il Convegno è stato concluso da Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil che, tra l’altro, ha sottolineato che l’accordo del 23 luglio 1993 fu legittimato dal voto maggioritario dei lavoratori richiesto e promosso dalle tre maggiori Confederazioni sindacali: Cgil, Cisl e Uil.

Nella prima mattinata, Epifani e Rinaldini hanno scoperto una targa con cui i locali della Camera del Lavoro di Melfi, appena ristrutturata, sono stati dedicati al ricordo di Sabattini che, da segretario generale della Fiom, ha dato grande importanza all’impegno sindacale dei lavoratori Fiat di Melfi e si è recato ripetutamente nella città lucana. All’inaugurazione della Camera del Lavoro era presente anche il figlio di Claudio, Simone Sabattini.

 

 Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

 

Roma, 3 settembre 2004