NOTA STAMPA
Firema
Trasporti. Con lo sciopero di domani a Caserta, si chiude la prima fase
dell’iniziativa di lotta Fim, Fiom, Uilm. Chiesto un incontro a Governo e
Finmeccanica. Sciopereranno per due ore domani, 16 aprile, i lavoratori dello stabilimento Firema di San Nicola La Strada, in provincia di Caserta. Con questa astensione dal lavoro, si chiude la prima tornata del ciclo di lotte che sono state indette da Fim, Fiom, Uilm nel gruppo Firema Trasporti e che sono state aperte venerdì 11 dallo sciopero e dalla manifestazione cittadina attuati dai lavoratori dello stabilimento di Padova. L’iniziativa ha lo scopo di far sì che l’azienda rispetti gli impegni assunti per ciò che riguarda la propria ristrutturazione finanziaria, la definizione di un più solido assetto societario e un opportuno aumento di capitale con precisi investimenti e adeguati carichi di lavoro. Le due ore di sciopero sono state indette dalle Segreterie nazionali dei sindacati metalmeccanici confederali a seguito dei risultati negativi dell’incontro svoltosi a Roma, presso il ministero del Lavoro, all’inizio del mese. Tale incontro doveva verificare lo stato del processo di ristrutturazione avviato da Firema Trasporti 12 mesi fa e verificare quindi se vi fossero le condizioni per una proroga della Cassa integrazione guadagni. I sindacati, però, non hanno espresso parere favorevole a tale proroga e hanno invece assunto l’iniziativa di lotta “per ottenere il rispetto degli impegni, la presenza di Firema Trasporti sul mercato ferroviario e la salvaguardia dei livelli occupazionali”. Inoltre, Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto un incontro a Finmeccanica e alla Presidenza del Consiglio con cui aprire una discussione sulle sorti del gruppo Firema e, più in generale, sulle prospettive del settore. Firema Trasporti è un’azienda attiva nel campo della produzione di veicoli e sistemi per il trasporto ferroviario partecipata, al 49% da Finmeccanica. Dal gruppo, i cui principali stabilimenti si trovano a Milano, Padova (ex Officine Stanga), San Nicola La Strada e Tito, in provincia di Potenza, dipendono 900 lavoratori. Roma, 15 aprile 2003 |