Nota stampa
Fiat. Nuovo accordo separato per 101 lavoratori messi in mobilità La Fiom non ha firmato due accordi relativi alla messa in mobilità di un centinaio di lavoratori del gruppo Fiat raggiunti oggi al ministero del Lavoro tra l’azienda e Fim, Uilm, Fismic. Questi due nuovi accordi separati riguardano un totale di 101 lavoratori che fanno parte di quei 500 da mettere in mobilità secondo l’annuncio fatto dalla Fiat il 9 ottobre scorso e secondo quanto stabilito nell’accordo di programma fatto dall’azienda con il governo a Palazzo Chigi il 5 dicembre 2002. In particolare, si tratta di 76 dipendenti della Ingest Facility Srl e di 25 dipendenti della Delivery & Mail Spa. “Come Fiom – ha dichiarato Lello Raffo, coordinatore nazionale auto dei metalmeccanici Cgil – non siamo disponibili a modificare il giudizio negativo che, nel dicembre scorso, abbiamo espresso unitariamente a Fim e Uilm sul piano industriale presentato dalla Fiat per il suo settore auto. Come già detto più volte, ribadisco che non condividiamo questo piano perché non lo consideriamo credibile, ovvero non crediamo che sia ciò che serve per risolvere la crisi di Fiat Auto. Infatti, si tratta di un progetto che mira a ottenere una mera riduzione di costi attraverso un taglio drastico della capacità produttiva. Taglio che, ovviamente, implica una riduzione netta dell’occupazione oltre a non porre le premesse necessarie a un rilancio del marchio Fiat sul mercato dell’auto.” “Proprio per questi motivi – ha concluso Raffo – la Fiom non è disposta a firmare accordi di gestione delle conseguenze che l’accordo di programma del 5 dicembre scorso produce nelle varie aziende e nei diversi stabilimenti che compongono l’universo Fiat Auto.” Prima dell’accordo, la Ingest Facility un’azienda Fiat attiva nel campo della business solution presente in vari siti del gruppo, annoverava 640 dipendenti. A sua volta, la Delivery & Mail, un’impresa attiva nel campo del fattorinaggio e dei servizi postali presente a Torino, Arese e Pomigliano d’Arco, aveva 170 dipendenti. In tre precedenti accordi separati, tutti fatti al ministero del Lavoro con la firma della Fiat, della Fim, della Uilm e della Fismic, erano già stati messi in mobilità, nel 2002, altri 3.462 dipendenti della Fiat Auto e di altre quattro aziende ad essa collegate. In dettaglio, il 24 luglio furono messi in mobilità oltre 2.400 lavoratori di Fiat Auto e oltre 400 dipendenti di due aziende di servizio collegate (Gesco e Sofin), per un totale di 2.887 persone. Il 3 settembre furono fatti altri due accordi, con il primo dei quali venivano messi in mobilità 550 dipendenti di Powertrain. Il secondo era invece relativo alla fuoriuscita dall’azienda di 25 dipendenti di Purchasing. Fiom-Cgil/Ufficio
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Roma, 13 gennaio 2003 |