COMUNICATO  STAMPA

 

Contratto metalmeccanici. Bloccata la produzione dagli scioperi Fiom in Fincantieri e alla Wärtsilä. Un corteo pieno di giovani sfila per le vie di Trieste. Nerozzi (Cgil): “Intensificare l’azione di lotta”

 

“Abbiamo ricevuto un mandato dai lavoratori. Questo per noi è un vincolo che si può sciogliere solo con l’accordo.” Lo ha detto Sandro Bianchi, coordinatore nazionale Fiom, prendendo la parola a Trieste nel corso del comizio che ha concluso la manifestazione nazionale indetta dai metalmeccanici Cgil in lotta per il pre-contratto nel gruppo Fincantieri.

Per oggi, infatti, la Fiom aveva indetto alla Fincantieri uno sciopero generale di otto ore che è riuscito bloccando di fatto la produzione in tutti gli otto cantieri navali e negli altri stabilimenti del gruppo. A Trieste, dove ha sede la Direzione centrale di Fincantieri, si è svolta quindi la manifestazione nazionale cui hanno partecipato, oltre a folti gruppi di lavoratori provenienti da Puglia, Campania, Marche, Liguria e Veneto, anche i lavoratori della Wärtsilä, la più grande fabbrica di motori navali d’Europa anch’essi in sciopero per il pre-contratto. Erano presenti, inoltre, delegazioni degli altri stabilimenti metalmeccanici del Friuli-Venezia Giulia in cui la Fiom ha aperto altrettante vertenze pre-contrattuali. Oltre 2.500 lavoratori, tra cui molti giovani, hanno così animato un corteo rumoroso e colorato che è partito da piazza della Libertà e, dopo aver costeggiato il porto, ha circondato la sede della Fincantieri, in via Genova, sfilando successivamente davanti alle sedi della Associazione industriali e della Rai di Trieste. Il corteo ha infine raggiunto piazza Oberdan dove si è svolto il comizio conclusivo.

“Il tempo è scaduto”, ha detto ancora Bianchi. “Se entro la prossima settimana non si sblocca la situazione, ovvero se la Fincantieri non apre alle nostre richieste di trattativa, il Coordinamento Fiom, quando si riunirà a Roma il 3 ottobre prossimo, sarà costretto a decidere l’avvio di una più dura fase di lotta. Si tratterà, in sostanza, di passare a forme di conflitto nuove e più radicali che, riducendo al minimo il sacrificio dei lavoratori, possano massimizzare il loro effetto sulla capacità produttiva del Gruppo.”

Il comizio è stato concluso da Paolo Nerozzi, segretario confederale Cgil, il quale ha affermato che “non è vero che le lotte di questi ultimi due anni e mezzo non abbiano prodotto risultati. Il blocco sociale che ha sostenuto il centro-destra è in crisi.”

“Per ciò che riguarda i metalmeccanici - ha detto ancora Nerozzi - l’iniziativa lanciata dalla Fiom per fare, fabbrica per fabbrica, i pre-contratti comincia a incrinare il fronte confindustriale. Sia su questo terreno specifico, come su quello generale, non si tratta quindi di rallentare ma, al contrario, di intensificare la nostra iniziativa.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 26 settembre 2003