COMUNICATO  STAMPA

 

Pre-contratti. Cremaschi (Fiom): “38 nuovi accordi. Cresce anche il numero delle vertenze aperte e dei lavoratori coinvolti. Nessuna contrapposizione con la contrattazione di II livello.”

 

Giorgio Cremaschi, Segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile dell’Ufficio sindacale, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione, con cui ha reso noti i risultati dell’ultima rilevazione sulle stato delle vertenze pre-contrattuali:

“Nell’industria metalmeccanica, moltissime aziende e tutti i grandi gruppi sono già interessati o coinvolti dalle vertenze pre-contrattuali. Abbiamo raggiunto le 2.000 vertenze aperte con 450.000 lavoratori coinvolti. Gli accordi sono 332 e riguardano 60.000 metalmeccanici. Rispetto al precedente rilevamento nazionale del 7 novembre, altre 38 aziende hanno sottoscritto l’intesa.”

“L’andamento positivo dei pre-contratti si conferma in Emilia Romagna, ma si diffonde sempre di più in tutto il territorio del nostro paese. Compaiono nuove province con le loro prime intese, dal Piemonte alle Marche. Si dimostrano quindi del tutto staccate dalla realtà effettiva delle imprese le recenti dichiarazioni della Federmeccanica sulle ridotte dimensioni della iniziativa pre-contrattuale della Fiom.”

“Il successo dei pre-contratti è anche dovuto alle procedure democratiche messe in atto dalla Fiom. Le richieste vengono presentate alle aziende solo dopo che la maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori si sia espressa favorevolmente in un referendum. Le richieste sul salario, contro la precarizzazione, per il mantenimento e il miglioramento dei diritti contrattuali sugli orari e sulle flessibilità, incontrano un consenso profondo tra i metalmeccanici. Per queste ragioni non c’è alcuna contrapposizione tra queste vertenze e quelle previste dal II livello contrattuale, in particolare per il rinnovo dei Premi di risultato.”

“La Fiom intende comunque perseguire gli obiettivi dei pre-contratti. Se questi obiettivi potranno essere realizzati in vertenze costruite assieme alle altre organizzazioni, la Fiom è interessata e disponibile a farlo.”

“Naturalmente la condizione di premessa è l’impegno di tutti ad accettare e rispettare il voto dei lavoratori, sia sulle piattaforme che sugli accordi. Se questo fosse impossibile, come lo è stato per la vertenza contrattuale nazionale, allora la Fiom continuerà a far valere, nella democrazia, le proprie ragioni azienda per azienda.”

 

                                                                                                Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 28 novembre 2003