COMUNICATO STAMPAGruppo
Fiat. L’ordine del giorno del Direttivo Cgil Il
Comitato direttivo della Cgil, nella sua riunione di ieri
24 febbraio, ha approvato all’unanimità il seguente ordine del giorno. “Il
Comitato direttivo nazionale della Cgil denuncia la gravità della situazione
del Gruppo Fiat dove si stanno decidendo gli assetti futuri ed il destino del
settore auto nel nostro Paese nella più assoluta mancanza di trasparenza e di
confronto con le organizzazioni sindacali.” “La
stessa richiesta formulata dalla Fiom, con il sostegno della Cgil, alla Fiat e
ai soggetti istituzionali e politici, perché siano rese note le informazioni
relative alle condizioni finanziarie, patrimoniali e il testo degli accordi
esistenti con gli istituti bancari e con la General Motors, non ha ricevuto
alcuna risposta.” “Il
ruolo della produzione dell’auto, che coinvolge il destino di centinaia di
migliaia di lavoratori e lavoratrici (la Confindustria stima in un milione),
è parte decisiva dell’insieme del sistema industriale del nostro paese
e non può essere considerato un affare di famiglia con un ruolo del Governo di
attivo sostegno e predisposizione alla logica delle dismissioni.” “Si
conferma in questo modo la scelta compiuta dal Governo e dalla Fiat con la
definizione dell’accordo di programma, rifiutato da Cgil, Cisl, Uil e Fiom,
Fim, Uilm, che prevede l’espulsione di migliaia di lavoratori e un
peggioramento delle condizioni lavorative in quanto si assume la situazione
dello stabilimento di Melfi come modello organizzativo e gerarchico da
generalizzare.” “Il
sistema organizzativo di tale realtà si traduce quotidianamente in atti di
intimidazione e discriminatori, attraverso continui provvedimenti disciplinari,
fino al recente licenziamento di un delegato sindacale della Fiom. Il
cambiamento delle condizioni lavorative a Melfi è un obiettivo da perseguire,
anche per affermare un nuovo piano industriale
del Gruppo Fiat.” “Nello
stesso tempo la Fiat, con l’attuazione del programma, vuole consolidare un
nuovo sistema di relazioni sindacali che cancella il ruolo e la funzione delle
organizzazioni sindacali nazionali e cerca di coinvolgere le rappresentanze
sindacali di ogni singola realtà aziendale nell’applicazione dell’accordo
tra Fiat e Governo.” “Il
Comitato direttivo della Cgil considera inaccettabile e pericoloso questo
percorso e ribadisce la necessità di riaprire il confronto a livello nazionale,
come già chiesto, per riprendere il confronto teso a ridefinire un nuovo piano
industriale.” “Tenere
unito il tavolo del confronto e del negoziato è indispensabile per respingere
il tentativo di isolamento dei singoli stabilimenti, per evitare la
frantumazione della vertenza e, contemporaneamente, per affrontare tutte le
questioni legate ai 40.000 posti di lavoro dell’indotto.” Fiom-Cgil/Ufficio
stampa Roma,
25 febbraio 2003
|