COMUNICATO  STAMPA

 

Pensioni. Grande partecipazione dei metalmeccanici allo sciopero proclamato da Cgil, Cisl, Uil contro la delega governativa

 

“Dopo questa grande giornata di lotta, bisognerà costruire ulteriori iniziative di mobilitazione con un obiettivo preciso: il ritiro della delega sulle pensioni. Tale ritiro, infatti, è la condizione per riaprire un confronto.” Lo ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, che ha parlato alla conclusione della manifestazione organizzata da Cgil, Cisl, Uil a Pordenone in occasione dello sciopero odierno a difesa del sistema previdenziale. Al corteo, che ha attraversato le vie della città friulana fino a piazza XX Settembre, hanno partecipato circa 3.000 persone.

In generale, significativo e visibile è stato l’apporto dato dalle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici all’iniziativa di lotta lanciata dalle Confederazioni sindacali contro il tentativo portato avanti dal Governo Berlusconi di manomettere il sistema previdenziale. Ciò è accaduto un pò in tutta Italia, sia con le altissime percentuali di adesione allo sciopero registrato nelle imprese metalmeccaniche, sia con la significativa partecipazione delle tute blu alle robuste manifestazioni che si sono svolte in molte città.

A Brescia, ad esempio, i lavoratori sono usciti in massa dall’Iveco dove le adesioni allo sciopero hanno toccato il 90%. I lavoratori dell’Iveco hanno quindi formato un proprio corteo che ha successivamente raggiunto il corteo principale formato da migliaia di lavoratori di altre fabbriche e di altri settori. A Napoli, dove 100 mila persone sono scese in piazza, i lavoratori metalmeccanici esposti all’amianto erano alla testa del corteo che ha sfilato per le vie del centro. Alla lotta per le pensioni si è infatti intrecciata, in tutta Italia, la lotta contro la Finanziaria e, in particolare, quella contro gli aspetti più iniqui del Decretone che l’accompagna tra cui l’ormai famigerato art. 47 che colpisce, appunto, i diritti previdenziali dei lavoratori esposti all’amianto.

Imponenti le manifestazioni che si sono svolte in città grandi e piccole. Settantamila persone in piazza a Torino, 200 mila a Milano, 70 mila a Bologna (dove ha parlato Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil), 70 mila a Firenze, 150 mila a Roma (qui ha parlato Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl), 100 mila a Napoli (dove il comizio è stato tenuto da Luigi Angeletti, segretario generale della Uil). Manifestazioni sono state tenute anche a Brescia, Bergamo, Monza, Como, Varese, Legnano, Cremona, Lodi, Pavia, Lecco, Mantova, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Rovigo, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Caserta, Salerno, Avellino, Benevento, Cagliari, Palermo e in molte altre località.

Particolarmente alte le adesioni allo sciopero che, in molte fabbriche metalmeccaniche, hanno sfiorato o toccato il 100%. Così è accaduto, ad esempio, all’Europa Metalli di Alessandria, alla Lear di Grugliasco e alla Sandretto (Torino), all’Alfa di Arese, alla Passerini di Lecco, alla Bondioli & Pavesi e alla Zanotti di Mantova, alla Oms Firema e alla Fonderia Anselmi di Padova, alla Ocme di Parma, alla Acma di Bologna, alla Fox Bompiani di Ferrara, alla Fincantieri di Ancona, alla Abb di Frosinone, alla Alcatel di Rieti, alla Yale di Latina, all’Alfa di Pomigliano D’Arco e nelle aziende collegate, all’Ansaldo e alla Whirlpool della zona orientale di Napoli, alla Merloni di Teverola (Caserta), alla Iribus di Avellino, alla Alcaltel di Battipaglia.

Sterminato l’elenco delle aziende in cui le adesioni all’iniziativa di lotta hanno superato l’80 o il 90% dei lavoratori. Si può dire, insomma, che l’industria metalmeccanica sia stata bloccata dallo sciopero odierno.

Nelle provincie di Trento e di Bolzano, lo sciopero sarà effettuato la settimana prossima.

 

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 24 ottobre 2003