COMUNICATO
STAMPA
Tecnosistemi.
Fim, Fiom, Uilm: “Salvare il Gruppo è possibile, ma è necessario che il
Tribunale scelga l’amministrazione straordinaria”
E’ allarme grave per Tecnosistemi. Fim, Fiom e Uilm esprimono forti preoccupazioni per il futuro dell’Azienda a pochi giorni di distanza dal momento in cui i giudici del Tribunale di Milano saranno chiamati ad emettere la sentenza in merito all’applicazione della Legge Prodi al gruppo stesso. I dirigenti nazionali della Fim-Cisl, Angelo Mangino, della Fiom-Cgil, Gianni Scaltriti, e della Uilm-Uil, Adolfo Rocchetti, sottolineano, in una loro dichiarazione, che “occorre perseguire gli obiettivi del risanamento industriale e della difesa dell’occupazione”. “Lo strumento che noi riteniamo risponda meglio a tale obiettivo – affermano i sindacalisti – è quello dell’amministrazione straordinaria che, tra l’altro, è il più adatto per garantire la presenza di amministratori che siano all’altezza dei difficili compiti che è necessario affrontare. I sindacati dei metalmeccanici ricordano, a tale proposito, che sia i commissari straordinari che lo stesso ministro alle Attività produttive, Antonio Marzano, hanno espresso parere favorevole proprio nei confronti dell’amministrazione straordinaria. Sempre
secondo i responsabili di Fim, Fiom e Uilm, le possibilità per ricercare
soluzioni positive ci sono: lo dimostrano le numerose manifestazioni
d’interesse presentate al Tribunale da altrettante società, tra le quali
anche una degli stessi dirigenti di Tecnosistemi secondo la formula del management
buy-out. La preoccupazione dei sindacati è relativa al fatto che imboccare altre strade rispetto alla scelta dell’amministrazione straordinaria vorrebbe dire mettere a rischio 2 mila posti di lavoro in Italia e distruggere una delle maggiori aziende operanti nell’impiantistica di reti per telecomunicazioni. Forti tensioni si registrano intanto, in tutte le sedi del Gruppo, tra i lavoratori che, ormai da mesi senza salario né sussidi di Cassa integrazione, stanno di fatto bloccando tutte le residue attività. Sindacati
e lavoratori – dichiarano ancora i dirigenti di Fim, Fiom e Uilm – non
lasceranno nulla di intentato per giungere ad una soluzione positiva e sono
decisi ad alzare il tiro della mobilitazione. Uffici stampa Fim, Fiom,
Uilm Roma, 19 dicembre 2003 |