COMUNICATO STAMPA
Contratto
metalmeccanici. Fiom: i pre-contratti salgono a 176 (30 mila lavoratori
interessati). Firmano anche Faema e Meritor. Cremaschi: “Un terzo della
categoria è già in lotta”
Dall’ultima
rilevazione dell’Ufficio sindacale della Fiom, emergono nuovi importanti
risultati nelle vertenze pre-contrattuali lanciate dal sindacato dei
metalmeccanici Cgil. Sono
salite a 176 le aziende che hanno già siglato gli accordi pre-contrattuali. I
lavoratori le cui condizioni salariali e normative risultano adesso protette da
tali intese salgono a 30 mila. Secondo una nota dell’Ufficio sindacale Fiom,
queste intese contengono aumenti salariali collocati, “mediamente”, attorno
“125 euro al 3° livello” oltre a “clausole esplicite di salvaguardia dei
diritti dei lavoratori rispetto alla legge 30 e a tutte le nuove norme che
estendono la precarietà e la flessibilità selvaggia del lavoro”. Inoltre,
“in quasi tutti gli accordi pre-contrattuali si pongono dei limiti al tempo
determinato, al lavoro interinale e, in generale, si stabiliscono clausole
temporali oltre le quali il rapporto di lavoro viene trasformato a tempo
indeterminato”. “E’
significativo - prosegue la nota - il fatto che, dopo i primi successi avuti
soprattutto nelle Marche e poi in Emilia e in Toscana, gli accordi cominciano a
estendersi anche in Lombardia e in Piemonte, coinvolgendo nomi significativi e
aziende multinazionali.” Nuove intese pre-contrattuali sono state infatti
raggiunte alla Faema di Milano (300 addetti) e alla Meritor di Novara (600
addetti), azienda che fa parte di una multinazionale americana. Sono inoltre
aperte le trattative in diverse decine di aziende in tutto il territorio
nazionale, “il che permette di stimare che tra breve vi sarà una nuova ondata
di pre-contratti firmati.” A
questo punto, le vertenze aperte, in totale, sono già 1.402 con oltre 300 mila
metalmeccanici coinvolti. E’ di questi giorni il successo del referendum per
aprire la vertenza alla Piaggio di Pontedera. Qui ha votato il 60% dei
dipendenti presenti al lavoro, con il 93% di “Sì” alla vertenza. Inoltre,
come già annunciato ieri all’Assemblea dei delegati del settore
elettrodomestici svoltasi a Firenze, sono già partite o stanno per partire le
vertenze in tutte le imprese del “bianco”. “Nonostante
le pressioni e le minacce della Federmeccanica - ha osservato Giorgio Cremaschi,
segretario nazionale Fiom - i pre-contratti crescono. Le vertenze ormai
riguardano più di un terzo della categoria e gli accordi cominciano a
estendersi in tutte le principali zone del paese. Siamo ottimisti anche sul
futuro perché, per ogni accordo che si firma, vi sono almeno 4-5 aziende che
decidono di aprire la trattativa. Tutto questo si fonda sull’eccezionale
consenso che i lavoratori esprimono rispetto alle vertenze pre-contrattuali. Ai
referendum promossi dalla Fiom partecipa sempre la maggioranza assoluta degli
addetti che, all’80-90%, approva la piattaforma.” “In
questo quadro - ha dichiarato ancora Cremaschi - sono evidenti le ragioni per le
quali la Fiom non intende partecipare all’incontro convocato dalla
Federmeccanica per rendere operative le commissioni previste dall’intesa
separata del 7 maggio 2003. Noi non riconosciamo quell’intesa, così come non
la riconosce la grande maggioranza dei lavoratori metalmeccanici. Per noi la
vertenza contrattuale è totalmente aperta e i risultati sui pre-contratti
dimostrano che essa è così sia per i lavoratori, sia per un numero sempre più
vasto di imprese. Ovviamente, restiamo sempre disponibili a confrontarci con la
Federmeccanica su come giungere a un rinnovo contrattuale condiviso da tutti.
Nel frattempo, la lotta articolata e generale crescerà sempre di più.” Fiom-Cgil/Ufficio stampa Roma, 2 ottobre 2003 |