COMUNICATO
STAMPA Amianto.
Cremaschi (Fiom). “Cancellare subito l’art. 47 del Decretone che accompagna
la Finanziaria” “Le nostre immediate richieste sono semplicissime: bisogna cancellare tutte le norme, a partire dall’art. 47 del Decretone che accompagna la Finanziaria, che bloccano i pensionamenti per amianto. Inoltre, bisogna permettere a quelle migliaia di lavoratori che sono stati esposti all’amianto di essere posti in quiescenza nei tempi e nelle modalità definite in precedenza.” Lo ha dichiarato oggi Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile dell’Ufficio sindacale. “E’ duro dirlo ma come è purtroppo noto - ha proseguito Cremaschi - i lavoratori che hanno subìto una esposizione sicuramente nociva come quella all’amianto hanno, statisticamente, un’attesa di vita inferiore a quella degli altri cittadini del nostro Paese. Era quindi assolutamente giusto, anche se tardivo, il principio che consentiva loro di andare in pensione prima degli altri lavoratori. Le misure assunte dal Governo contro questi lavoratori sono una carognata per decreto poiché, da un lato, si propongono di fare cassa risparmiando su diritti acquisiti e, dall’altro, esprimono un massimo di prepotenza contro figure socialmente più deboli. E’ contro questa iniquità che i lavoratori, segnatamente metalmeccanici, si battono da due settimane.” “Infatti - ha aggiunto Cremaschi - degli oltre 60 mila lavoratori che hanno raggiunto i requisiti del pensionamento anticipato causa amianto e degli altri 20 mila, la cui posizione è ancora in via di definizione, la grande maggioranza è fatta da metalmeccanici. Si tratta di lavoratori della cantieristica navale, dell’industria che produce materiale ferroviario, della componentistica industriale e di altri settori. Aggiungo che questi lavoratori sono occupati non solo nelle grandi aziende ma anche in medie e piccole imprese. Migliaia sono poi i lavoratori posti in mobilità a seguito di processi di ristrutturazione che rischiano di non arrivare più alla pensione perché avevano calcolato la quiescenza sulla base dei requisiti legati all’esposizione all’amianto previsti dalle norme in vigore fino al 29 settembre scorso. Questi lavoratori rischiano adesso di non avere più né il posto di lavoro né la pensione.” Già dalla prima settimana di ottobre, migliaia di lavoratori metalmeccanici sono scesi in lotta contro l’ormai famigerato art. 47: scioperi, cortei, presidi, incontri in Prefettura e con gli Amministratori locali si sono svolti in questi giorni in tutta Italia da Torino a Pistoia, da Genova a Napoli. “La Fiom - ha concluso Cremaschi - intende dare una particolare caratterizzazione, rispetto alla drammatica situazione dei lavoratori esposti all’amianto, a tutte le iniziative di lotta in corso, compreso lo sciopero generale del 24 ottobre per le pensioni e la manifestazione nazionale per il contratto dei metalmeccanici del 7 novembre.” Fiom-Cgil/Ufficio stampa Roma, 16 ottobre 2003 |