COMUNICATO  STAMPA

 

Fincantieri: La Fiom stravince la prova del referendum senza trucchi. Approvata la piattaforma Fiom per il contratto integrativo.

 

La maggioranza assoluta dei 9 mila lavoratori Fincantieri e Isotta Fraschini ha approvato l’ipotesi di piattaforma Fiom per il rinnovo del contratto integrativo, con un referendum che si è svolto il 10 e 11 dicembre. Ha votato il 64,59% degli aventi diritto ed è stato quindi ampiamente superato il quorum per la validità della consultazione. Si sono registrati 4.623 voti favorevoli (95,46% dei votanti), 220 contrari (4,54%), 46 schede bianche o nulle.

Le commissioni elettorali hanno garantito a tutti i lavoratori la libertà e la segretezza del voto. Ogni voto è stato certificato con la firma del lavoratore sugli elenchi dei dipendenti forniti dalle direzioni di stabilimento. I risultati sono pertanto assolutamente trasparenti e verificabili.

Il coordinamento nazionale Fiom del gruppo Fincantieri, grazie al mandato democratico ricevuto, ha inviato alla controparte il testo della piattaforma e una richiesta di incontro.

 

Dichiarazione di Sandro Bianchi, coordinatore nazionale Fiom della cantieristica navale

Bianchi (Fiom) In Fincantieri la Fiom è maggioranza assoluta e guadagna consensi. Riabilitato il referendum dopo la farsa messa in scena da Fim e Uilm

Certi sindacalisti, prima di parlare, dovrebbero fare la prova del palloncino. Ieri Giovanni Contento, segretario nazionale Uilm, commentando il finto referendum di Fim e Uilm parlava di “svolta storica” in Fincantieri. Il risveglio deve essere stato amaro. La Fiom ha la maggioranza assoluta e i suoi consensi crescono di oltre cinque punti in percentuale rispetto al referendum di giugno sul pre-contratto, nonostante 70 ore di sciopero e la vertenza non ancora conclusa.

Con questo voto i lavoratori approvano la piattaforma proposta dalla Fiom, ma riabilitano anche l’istituto democratico del referendum che era stato svilito dalla farsa messa in scena da Fim e Uilm. I risultati del referendum Fiom sono certificati: ad ogni voto corrisponde una firma. Fim e Uilm non possono dire altrettanto e i risultati da loro dichiarati non sono credibili.

La Fiom garantisce che si farà il referendum anche in uscita, sull’accordo. Fim e Uilm no: volevano soltanto farsi dare un mandato in bianco.

E’ una lezione per tutti, anche per l’azienda. Dopo l’accordo separato e l’ottusa resistenza sul pre-contratto, la direzione di Fincantieri ha la prova che con la Fiom si devono fare i conti.

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 12 dicembre 2003