COMUNICATO
STAMPA Ams. Troili (Fiom): “La tecnologia dei nostri radar emigra in Inghilterra” Elio
Troili, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del gruppo Alenia Marconi Systems, ha
rilasciato oggi la seguente dichiarazione “Nel
2000, quando era da costruire l’alleanza paritetica con la British Aerospace
– chiamata Alenia Marconi Systems –, presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri fu approvato e firmato un accordo industriale che si basava su: -
portare lo sviluppo del software dei sistemi radar dalle ditte esterne
– italiane – dentro Ams Italia, lasciando nell’indotto solo il 25% del
lavoro software; -
rafforzare e presidiare le attività di logistica (assistenza al
cliente).” “L’elaborazione
del software dei sistemi di comando e controllo dei radar era – ed è –
strategica per l’azienda italiana e comporta un rafforzamento degli
stabilimenti italiani in rapporto a quelli inglesi. In questi tre anni, si è
proceduto su questa impostazione ma il processo di trasferimento dall’indotto
all’azienda italiana non è ancora completato.” “Intanto,
in questi giorni, sono in corso trattative con la Bae per un’evoluzione
dell’accordo paritetico: la Alenia Marconi Systems diventerà una società a
maggioranza (controllo) inglese. Ma, evidentemente, la Bae non ha nessuna
intenzione di tener fede all’accordo del 2000 con il Governo italiano,
tantevvero che ha già dato ordine di valutare lo spostamento di parti
importanti dello sviluppo software dei radar dalle società italiane alla Ams
inglese prima di avere la maggioranza della stessa Ams.” “Tale
spostamento, per gli inglesi, ha un valore strategico; infatti, non si pongono
nemmeno il problema che, così facendo, raddoppiano i costi.” “Intanto, già nel 2002 sono “emigrate” in Uk oltre 40 mila ore di lavoro e, in questi giorni, sono in spostamento altre 400 mila ore. Si è così invertito il processo di rafforzamento dei nostri stabilimenti a favore di quelli inglesi. In pratica, il rientro del software radar del nostro indotto invece di andare in Ams-Italia sta andando in Ams-Uk.” “Intanto,
l’amministratore delegato (da pochi mesi è italiano) a ottobre: ha bloccato
le assunzioni di softwaristi, previste a budget, per Ams-Italia; inoltre ha
ordinato di spostare lavoro software in Uk per 120 persone. In sostanza, si è
avviato, addirittura in anticipo rispetto al passaggio degli inglesi ad
azionisti di maggioranza, un processo di accentramento in Inghilterra delle
attività strategiche della società con conseguente processo di emarginazione
delle realtà italiane verso un ruolo meramente manifatturiero.” “La
nostra opinione è che mettere a rischio gli stabilimenti italiani di Ams,
spogliandoli progressivamente di lavoro qualificato e sensibile, consentendo
alla Bae di impadronirsi della nostra tecnologia sui radar e sui sistemi di
gestione e controllo, è di gravità inaudita. Finmeccanica e il Governo devono
intervenire. Noi faremo la nostra parte.” Fiom-Cgil/Ufficio stampa Roma, 11 novembre 2003 |