COMUNICATO STAMPA

 

Contratto metalmeccanici. Cremaschi (Fiom): “No alla devolution contrattuale di Sacconi. Quanto a Treu, si studi la nostra piattaforma”

 

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgi e responsabile delle politiche contrattuali, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“Il sottosegretario al Lavoro, Sacconi, ha chiesto ai metalmeccanici di chiudere in fretta quello che secondo lui dovrebbe essere l’ultimo Contratto nazionale della nostra categoria. Queste posizioni mostrano ancora una volta come un’istituzione che dovrebbe avere un ruolo di mediazione tra le parti, il ministero del Welfare, diventi sede di atteggiamenti ultrà a favore delle imprese. Ecco una cosa a cui non eravamo ancora abituati: sottosegretari al Lavoro che chiedono di chiudere una trattativa per poi cancellare l’istituto su cui essa avviene. Così non si fanno i contratti sindacali, ma i saldi fallimentari.”

“E’ chiaro che la devolution contrattuale a cui pensa Sacconi significa eliminare il contratto nazionale e tornare alle gabbie salariali per le zone più deboli del paese. Questa devolution distruggerebbe i diritti, ma è in pura continuità con una politica del Governo e della Confindustria che sta smantellando cinquant’anni di conquiste del lavoro.”

“La Fiom non intende agevolare questo disegno: se la condizione per chiudere il contratto è prepararsi a cancellarlo per sempre, allora Sacconi non si lamenti se si troverà di fronte a un bel po’ di conflitto sindacale.”

“Purtroppo, anche l’ex ministro del Lavoro, Treu, si è fatto contagiare, evidentemente, dai sentimenti dell’attuale sottosegretario. Solo così si spiega il giudizio privo di motivazioni e di conoscenze che l’ex ministro esprime sulla piattaforma Fiom. Essa non è affatto da anni Cinquanta, ma misurata proprio rispetto alle novità attuali del mondo del lavoro. Temo che l’ex ministro abbia bisogno di molti aggiornamenti sullo stato reale delle condizioni e dei rapporti di lavoro.”

 

Fiom-Cgil/ Ufficio stampa

Roma, 7 marzo 2003