COMUNICATO  STAMPA

 

Contratto metalmeccanici. Cremaschi (Fiom): “In due settimane, i pre-contratti sono più che raddoppiati passando da 27 a 67. La vertenza è più che mai aperta”

 

La seconda rilevazione dell’Ufficio sindacale Fiom sulle vertenze pre-contrattuali tra i metalmeccanici - resa nota oggi - registra una veloce crescita degli accordi già realizzati, mentre aumenta anche il numero delle vertenze aperte. Al 23 luglio, sono già 67 gli accordi stipulati per un totale di oltre 10.000 lavoratori coinvolti. Nella prima rilevazione, il 10 luglio, il numero degli accordi era di 27.  In due  settimane, le intese sono quindi più che raddoppiate.

Tra gli accordi, cominciano a comparire nomi significativi, come quelli della Belleli a Mantova e della Caterpillar a Bologna. Altrettanto significativo è il fatto che anche alcune succursali di imprese multinazionali si siano dichiarate disposte ad aprire trattative con la Fiom. Le aziende che hanno sottoscritto gli accordi pre-contrattuali sono, in gran parte, aderenti a Federmeccanica, ma cominciano a comparire anche aziende Confapi. La maggior parte degli accordi sono stati realizzati in Lombardia e in Emilia-Romagna, ma vi sono intese anche in Piemonte, Veneto, Liguria, Toscana e Marche.

Ecco i punti principali che caratterizzano gli accordi pre-contrattuali.

·           Impegno delle aziende a chiedere la riapertura delle trattative nazionali.

·           Aumenti salariali che variano, a seconda degli accordi, da un minimo di 115 a un massimo di 125 euro mensili, escludendo anticipi, nel biennio 2003-2004, delle spettanze del biennio successivo.

·           Una tantum più elevata di quelle concordate da Fim e Uilm.

·           Ultrattività del Contratto del luglio 1999 per tutte le parti normative e, in particolare, per quelle che riguardano il mercato del lavoro e gli orari di lavoro.

·           Miglioramenti normativi sull’inquadramento e sulle condizioni di lavoro.

Sempre secondo la nota dell’Ufficio sindacale Fiom, le vertenze pre-contrattuali già formalmente aperte, o comunque avviate, sono in totale 1.058 con 210 mila metalmeccanici coinvolti. E’ significativa l’estensione nei grandi gruppi, in particolare in quelli degli elettrodomestici. I referendum alla Whirlpool e alla Candy hanno visto un’alta percentuale di votanti e un consenso plebiscitario alla piattaforma pre-contrattuale Fiom, che si colloca oltre il 94%. Si sono avviate le votazioni nel gruppo Zanussi, dove si è già pronunciato favorevolmente lo stabilimento di Mel (Belluno). Sono in avvio le consultazioni nel gruppo Merloni. Per la ripresa dopo le ferie è previsto anche l’avvio delle vertenze del motociclo, a partire dalla Piaggio.

Con l’avvio delle vertenze pre-contrattuali crescono gli scioperi articolati sia a livello territoriale, dalla provincia di Lucca a quella di Bergamo, sia a livello aziendale. Scioperano con continuità i lavoratori della Fincantieri, del gruppo Vitrociset, della Candy, dell’Europa Metalli.

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile dell’Ufficio sindacale, ha così commentato l’andamento degli accordi pre-contrattuali: “Siamo di fronte a una crescita di vertenze e di risultati superiore alle previsioni. In pochi giorni gli accordi sono più che raddoppiati e, dato significativo, cresce il numero delle imprese, anche multinazionali, che si dichiarano interessate a discutere con la Fiom. Il successo dell’iniziativa è dimostrato anche dalla crescita del nervosismo delle controparti. C’è un’azione diffusa delle associazioni imprenditoriali per chiedere alle aziende di non sottoscrivere accordi con la Fiom, mentre strutture padronali locali, come la Confapi di Bologna e l’Assindustria di Pistoia, si lamentano pubblicamente per l’eccesso di conflittualità nelle aziende”.

“Il consenso dei lavoratori, chiaramente espresso nelle votazioni che approvano le piattaforme per i pre-contratti - ha aggiunto Cremaschi - è determinato sia dal rifiuto della precarizzazione del lavoro e della traduzione nelle norme contrattuali della legge 30 e delle altre leggi che riducono i diritti del lavoro, sia da una fortissima insoddisfazione sul piano salariale. La stessa revisione, effettuata dal Governo, dell’inflazione programmata dimostra il carattere assolutamente penalizzante, per i metalmeccanici, dell’intesa sottoscritta da Federmeccanica, con Fim e Uilm, il 7 maggio scorso. Tale intesa, con 69 euro per il biennio 2003-2004, non recupera nemmeno l’inflazione programmata e non tutela minimamente le buste paga dei lavoratori.”

“Questi primi risultati, la crescita di consenso alla posizione della Fiom e l’evidente confusione che si sta determinando nelle aziende, circa l’applicazione dell’intesa separata, dimostrano che la vertenza è più che mai aperta. Con la ripresa di settembre, quando l’iniziativa della Fiom si estenderà ai grandi gruppi più importanti, dalla Fiat alla Finmeccanica, la vertenza per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, volta a superare l’iniquità dell’intesa separata del 7 maggio, entrerà in una fase ancora più vivace.”

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 23 luglio 2003