COMUNICATO  STAMPA

 

Materferro. Nencini (Fiom): “Il tentativo di Ansaldo-Breda di cedere lo stabilimento della Imesi di Carini è profondamente sbagliato”

Riccardo Nencini, segretario nazionale della Fiom, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione al termine dell’assemblea aperta che è stata organizzata oggi da Fim, Fiom, Uilm alla Imesi di Carini (Palermo).

“Il tentativo di Ansaldo-Breda e di Finmeccanica di cedere lo stabilimento Imesi di Carini è profondamente sbagliato. Ciò è vero, prima di tutto, dal punto di vista industriale. Ansaldo-Breda è ormai l’unica industria ferroviaria del nostro Paese e ha un portafoglio ordini indubbiamente ricco.” “A fronte di questa condizione favorevole, non comprendiamo il tentativo di far fare un passo indietro all’azienda rispetto alla produzione manifatturiera per concentrare la sua azione sulla funzione di progettazione e su quella commerciale. Imboccando questa strada, si determinerebbe, infatti, un impoverimento dell’azienda e, a medio termine, una diminuzione delle sue capacità competitive.”

“A ciò si aggiunga che la cessione della Imesi sarebbe profondamente sbagliata sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista delle prospettive di sviluppo economico della Sicilia.”

“In ultimo, va considerato che l’acquirente potenziale dello stabilimento di Carini ha già avuto un comportamento non corretto sia nei confronti dei lavoratori della Keller sia nei confronti del ministero delle Attività produttive, usando i lavoratori e la stessa Keller in chiave ricattatoria per acquisire Imesi.”

“Per tutte queste ragioni, la Fiom è impegnata con i lavoratori della Imesi in una mobilitazione che si propone la salvaguardia dell’occupazione e dello sviluppo della Sicilia. Con le nostre iniziative, ci proponiamo di dare certezze di lavoro non solo ai dipendenti della Imesi, ma anche a tutti coloro che sono sotto ricatto in questa non chiara vicenda.”

L’Imesi è un’azienda che produce materiale rotabile per uso ferroviario. In essa, sono oggi occupati 164 lavoratori.

 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 24 gennaio 2003