COMUNICATO STAMPA Contratto
metalmeccanici. Giornata nazionale di lotta Fiom del 16 maggio (2) : le parole Tra
manifestazioni, assemblee all’aperto o al chiuso e presidi davanti a grandi
fabbriche metalmeccaniche o associazioni industriali, sono più di cinquanta i
comizi che sono stati tenuti oggi da sindacalisti della Fiom e della Cgil nel
corso della giornata nazionale di lotta promossa, dalla stessa Fiom, per
conquistare un contratto degno di questo nome. Riportiamo qui di seguito alcune
frasi tratte dai discorsi fatti dai dirigenti Fiom nel corso di sei fra le
principali iniziative della giornata. Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom-Cgil, è intervenuto al termine del comizio svoltosi a Milano, davanti alla sede dell’Assolombarda, in via Pantano. “Il
contratto non è proprietà dei sindacalisti ma dei lavoratori che debbono
potersi esprimere con il voto. Quella di oggi è una manifestazione che ha come
punto cruciale la questione della democrazia: i lavoratori devono avere il
diritto di votare in un referendum regolare per poter dire se approvano o meno
il contratto che regolererà il loro rapporto di lavoro per un periodo di
quattro anni. Questo diritto, oggi, viene negato nei fatti. Per questo abbiamo
inviato ieri una lettera al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi,
per dirgli che, secondo noi, l’accordo separato del 7 maggio non rispetta il
dettato costituzionale.” Riccardo
Nencini, segretario nazionale Fiom, ha parlato nel corso del comizio
con cui è terminata la manifestazione conclusasi, a Genova, in piazza
Matteotti. “Federmeccanica
vuole umiliare i metalmeccanici con un contratto vuoto di diritti normativi.
Alla Fim vorrei chiedere coerenza fra la ricerca dell’autonomia delle parti
contrattuali, che la porta ad ostacolare la regolamentazione per legge della
democrazia e della rappresentanza sindacale, e la firma messa sotto un accordo
che, nella sua parte normativa, è un insieme di rinvii a provvedimenti
legislativi che devono essere ancora definiti e sui quali la stessa Fim non ha
la possibilità di esercitare nessun controllo.” Francesca
Re David,
segretaria nazionale Fiom, ha parlato a Bologna, nel corso della manifestazione
conclusasi a piazza Roosevelt, davanti alla sede della locale associazione
industriali. “L’accordo del 7 maggio indebolisce i diritti contrattuali dei metalmeccanici cancellando conquiste realizzate dalla categoria con anni e anni di impegno sindacale. In altre parole, è un accordo che va contro la storia contrattuale della categoria. Ebbene, un simile accordo non può portare il nome di contratto nazionale dei metalmeccanici. Per questo diciamo che per la Fiom la vertenza rimane aperta. Decideremo assieme ai lavoratori come portarla avanti.” Tino
Magni, segretario
nazionale Fiom, ha parlato a Firenze al termine della manifestazione conclusasi
in piazza Ognissanti. “La
lotta contrattuale che abbiamo iniziato con un pacchetto di 16 ore di sciopero,
almeno quattro delle quali effettuate oggi nel corso di questa giornata, sarà
lunga. Federmeccanica non si faccia illusioni. Nella prossima riunione del
Comitato centrale, prenderemo decisioni precise sul modo con cui dare continuità
alla nostra iniziativa. La nostra azione dovrà essere mirata a far sì che gli
imprenditori capiscano che Federmeccanica ha sbagliato firmando l’accordo
separato del 7 maggio. Dovremo quindi realizzare delle lotte incisive.” Rosario
Rappa,
coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil, ha parlato a Roma nel corso
del presidio tenuto davanti all’edificio in cui ha sede l’associazione degli
industriali della Capitale. Si tratta di un edificio posto in via Po, proprio
accanto alla sede nazionale della Cisl. “Alla
Cisl, di fronte a quanto accaduto ieri a Cagliari, va tutta la nostra solidarietà.
Ogni attentato contro una sede sindacale rappresenta, per noi, un attacco a
tutto il sindacato e, quindi, alla democrazia. Al di la delle divisioni, anche
aspre, che ci separano in questi giorni su importanti punti di merito, come
quello costituito dall’accordo del 7 maggio, sapremo respingere tutti insieme
qualsiasi intimidazione antisindacale.” Giorgio
Cremaschi,
segretario nazionale Fiom, ha parlato a Napoli nel corso della manifestazione
svoltasi a piazza dei Martiri, davanti al palazzo in cui ha sede l’unione
degli industriali. “Respingiamo l’accordo del 7 maggio non solo perché è lontano mille miglia dalla nostra piattaforma, ma perché definisce un contratto a perdere. Abbiamo fatto richieste assolutamente giuste ma, sulla nostra piattaforma, abbiamo ricevuto risposte del tutto negative. Siamo di fronte ad un accordo con cui i lavoratori devono restituire più di quello che ricevono. E’ un contratto negativo con un aumento salariale irrisorio che corrisponde a quello che Federmeccanica offriva il primo giorno della trattativa.” Fiom-Cgil/Ufficio stampa Roma, 16 maggio 2003 |