COMUNICATO STAMPAMercato del lavoro. Fiom: “Con la legge 848, varato un grave attacco ai diritti dei lavoratori” “Con l’approvazione della legge 848 è stato varato il più grave attacco ai diritti e alla dignità dei lavoratori da cinquant’anni a questa parte.” Lo afferma la Fiom-Cgil in un volantino diffuso, a partire da oggi, nelle aziende metalmeccaniche. “A causa di questa legge - afferma ancora la Fiom - le lavoratrici e i lavoratori, da ora in poi, potranno essere assunti con tutte le forme di sfruttamento: con contratti a chiamata, senza orari definiti, a disposizione delle aziende in modo da essere reperibili in qualsiasi momento (la notte, il sabato, la domenica).” Inoltre, potranno essere assunti “con salari e diritti diversi da tutti gli altri”. “Torna il caporalato”, spiega il volantino. “Ci saranno agenzie, enti bilaterali, associazioni varie che offriranno sul mercato le prestazioni dei lavoratori che verranno così venduti e comprati – si parla proprio di Borsa del lavoro – come qualsiasi altra merce. Inoltre, con accordi privati negli Enti, si potranno certificare assunzioni al di fuori di quanto previsto dai contratti.” “I lavoratori a part time - dice poi la Fiom - diventano lavoratori di serie <<C>> che devono sottostare agli orari e ai cambiamenti degli orari imposti dalle aziende.” Essi, inoltre, “dovranno fare lo straordinario imposto dalle imprese senza che sia neppure retribuito come tale”. In quarto luogo, “le aziende potranno terziarizzare, scorporare, decentrare, subappaltare, superando tutti gli attuali vincoli di legge, fino a trasferire dalla sera alla mattina, in apposite società, questo o quel lavoratore scomodo”. Infine, “i soci lavoratori delle cooperative non avranno più i diritti di prima e potranno essere assunti al di fuori delle regole stabilite dai Contratti nazionali”. Non contento di aver operato questa vera e propria “devastazione dei diritti”, il Governo “va avanti e già mette all’ordine del giorno del Parlamento la legge 848 bis, con cui verrà estesa l’area di tutti i lavoratori che non sono tutelati dall’articolo 18 contro i licenziamenti ingiusti”. Insomma, “mentre la crisi industriale del nostro Paese richiederebbe investimenti, ricerca, valorizzazione e rispetto del lavoro, il Governo e la Confindustria pensano di risolvere i problemi economici del paese con la precarietà, la flessibilità selvaggia, l’attacco ai diritti del lavoro e ai contratti”. In
conclusione, “la Fiom dice <<No>>
alle misure del Governo” e invita “tutti i metalmeccanici” a fermarsi per
8 ore, “assieme agli altri lavoratori dell’industria”, in occasione dello
sciopero generale proclamato dalla Cgil per il 21 febbraio contro il declino
dell’industria italiana. Fiom-Cgil/Ufficio
stampa Roma, 6 febbraio 2003
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