Contratto metalmeccanici/2. Assemblea nazionale Fiom: approvata la bozza di piattaforma.
“L’elemento
più dirompente della nostra piattaforma sta nel fatto che diciamo no alla
precarizzazione dei rapporti di lavoro su cui si rimodella la struttura sociale
del nostro paese.” Lo
ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, nell’intervento
conclusivo dell’Assemblea dei metalmeccanici Cgil che si è svolta a Roma dal
30 al 31 ottobre e cui, nella giornata del 30 ottobre, ha partecipato anche, con
un applaudito intervento, il nuovo segretario generale della Cgil, Guglielmo
Epifani. Dopo
l’intervento di Rinaldini, si sono oggi svolte le votazioni da cui è uscita
la bozza di piattaforma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Bozza
che è stata approvata con 356 sì e 13 astensioni, mentre 3 voti sono andati a
un documento alternativo. La
bozza di piattaforma si articola su nove punti: lotta alla precarietà,
formazione, orario, inquadramento, diritti, salute, previdenza integrativa,
trasferte e salario. L’idea centrale della strategia rivendicativa che anima
la piattaforma è quella di ridare una funzione decisiva al contratto nazionale.
Il contratto viene infatti individuato, da un lato, come strumento decisivo per
condurre, in netta controtendenza con i comportamenti delle imprese, un’azione
volta a contrastare la precarizzazione del lavoro. La rivendicazione principale
è quella secondo cui “per tutte le attività continuative, entro otto mesi
dall’inizio dell’attività lavorativa, avverrà la trasformazione del
rapporto di lavoro in un rapporto a tempo indeterminato”. Dall’altro lato, la Fiom si propone di ridare al contratto il ruolo di autorità salariale. Preso atto della fine della politica dei redditi e della concertazione, azzerate dalle scelte operate dalla Confindustria e dal governo, la Fiom ha scelto di chiedere un vera e propria crescita delle retribuzioni con una richiesta di aumento dei minimi tabellari “pari a 135 euro mensili”. Quanto
alla distribuzione di questo aumento, la bozza di piattaforma contiene due
ipotesi, tra loro alternative, che verranno sottoposte al voto dirimente dei
lavoratori. La prima ipotesi prevede che l’aumento di 135 euro (pari a 261.396
lire) sia uguale per tutti. La seconda prevede invece un aumento medio, sempre
di 135 euro, riparametrato però secondo una scala che va da 100 a 157. In
pratica, a un lavoratore di primo livello andrebbero 104,65 euro pari a 202.633
lire, mentre al settimo livello andrebbero 164,30 euro pari a 318.134 lire. In
entrambi i casi si otterrebbe, anche se in misura e in base a due logiche
diverse, il risultato di ridurre le distanze che oggi
separano i salari di fatto dei lavoratori collocati nella parte alta e in
quella bassa dell’inquadramento. E ciò perché, per giudizio comune, il
potere d’acquisto di questi ultimi è stato penalizzato, negli anni più
recenti, più di quello dei primi. “A
partire dal 16 novembre - è
scritto nel documento approvato - la bozza verrà sottoposta dalla Fiom alla
discussione e al voto segreto delle lavoratrici e dei lavoratori”. La
consultazione si svolgerà in modo da sviluppare “il massimo coinvolgimento”
dei metalmeccanici, attraverso la convocazione delle assemblee in tutti i luoghi
di lavoro, e si concluderà “con il referendum nei giorni 9, 10 e 11
dicembre”. Con
una decisione innovativa, l’Assemblea ha anche approvato l’istituzione di un
Fondo di sostegno alla lotta contrattuale cui potranno dare il loro contributo
non solo i lavoratori della categoria ma anche tutti i cittadini che
intenderanno partecipare all’iniziativa. Sono
stati poi approvati per acclamazione quattro ordini del giorno tra cui uno sulla
gravissima situazione determinatasi alla Fiat con l’avvio di procedure tali da
aprire la strada a chiusure di stabilimenti e licenziamenti di massa. Fiom-Cgil/Ufficio
stampa Roma,31
ottobre 2002 |