Contratto metalmeccanici. Rinaldini all’Assemblea nazionale Fiom: “Diritti contro la precarizzazione e reali aumenti salariali, ecco gli assi della nostra piattaforma”
“Oggi
torniamo a discutere di scelte rivendicative. Scelte che vanno collocate in un
contesto sociale e politico che, come quello che caratterizza oggi
drammaticamente il nostro paese, si annuncia come solcato da alternative
decisive.” Lo
ha detto Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, aprendo oggi a Roma i
lavori dell’Assemblea nazionale dei metalmeccanici Cgil dedicata alla
discussione della piattaforma per l’imminente rinnovo contrattuale della
categoria. Democrazia
sindacale, diritti, salario: questi gli assi portanti del dibattito che, dopo
essersi sviluppato in tutti i territori e coinvolgendo migliaia di delegati, è
approdato oggi all’Hotel Ergife ove si sono riuniti i 484 componenti
l’Assemblea nazionale Fiom. “Ponendo
al centro della nostra riflessione il tema dei diritti – ha affermato
Rinaldini – dobbiamo farci una domanda decisiva: a fronte dei processi che
stanno precarizzando tutti i rapporti di lavoro che cosa facciamo ? A questa
domanda rispondo che la Fiom deve aprire una battaglia contrattuale contro la
precarizzazione. Per tutti i tipi di rapporto di lavoro diversi da quello a
tempo indeterminato occorre fissare un tempo massimo, che potrebbe essere di
otto mesi, oltre il quale devono diventare a tempo indeterminato.” “Siamo
consapevoli che così facendo – ha aggiunto Rinaldini – ci muoviamo in
controtendenza rispetto ai comportamenti delle aziende e alle scelte politiche
compiute dal governo Berlusconi in materia di lavoro. Ma è appunto questo ciò
che ci sembra necessario per ridare valore al lavoro.”
Passando
poi al tema delle retribuzioni, Rinaldini ha affermato che “la fase segnata
dalla politica dei redditi è ormai conclusa”. “La politica dei redditi –
ha spiegato infatti Rinaldini – non si riduce alla discussione
sull’inflazione programmata: è un insieme di politiche oggi cancellate a
partire dal cosiddetto “Patto per l’Italia”, dall’azzeramento della
concertazione, dalla messa in questione del carattere progressivo
dell’imposizione fiscale. Questa presa d’atto è uno dei punti da cui
dobbiamo partire per impostare la discussione sulla nostra piattaforma.” “Per quanto riguarda il salario – ha detto ancora Rinaldini – nel nuovo contesto che si è delineato chiediamo un aumento retributivo vero e proprio che vada oltre il ripristino del potere d’acquisto. Tale aumento potrà essere, in media, di 135 euro al mese pari a circa 261.000 lire. Poiché negli ultimi anni i salari relativi alla parte bassa dell’inquadramento hanno perduto potere d’acquisto in misura maggiore di quelli della parte alta, tale aumento dovrà essere distribuito in modo tale da accorciare le distanze retributive che si sono così create. Pensiamo dunque a un aumento che nella parte prevalente possa essere uguale per tutti e, in misura minore, distribuito in modo tale da premiare la professionalità.” “Il contratto dei metalmeccanici – ha sottolineato Rinaldini – non è mai stato un contratto facile, ma siamo consapevoli del fatto che questo rinnovo, per il contesto in cui si inserisce e per il significato della nostra piattaforma, sarà particolarmente difficile. Anche per questo propongo la costituzione di un fondo di sostegno alla lotta cui chiamiamo i lavoratori.” “La Fiom - ha concluso Rinaldini – avrebbe naturalmente preferito che la discussione sulla piattaforma si fosse svolta in termini unitari. Purtroppo ciò non è stato possibile sia per le differenti valutazioni di merito, sia per la diversa concezione del rapporto con i lavoratori che noi abbiamo rispetto a quelle di Fim e Uilm. Per noi, rimane decisivo il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a dire l’ultima parola sulle scelte contrattuali. Sottoporremo quindi la nostra ipotesi di piattaforma al loro giudizio prima con un’ampia tornata di assemblee e poi con il voto.” Roma, 30 ottobre 2002 |