Comunicato stampa Fiom

 

Telecomunicazioni. Re David (Fiom): “Gravissima la disdetta del contratto metalmeccanici operata dall’Omnitel”

Francesca Re David, segretaria nazionale della Fiom-Cgil, responsabile per il settore Informatica e Telecomunicazioni, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“Abbiamo appreso che la Vodafone Omnitel ha deciso di disdettare improvvisamente il contratto collettivo dei metalmeccanici fino a oggi adottato dal gruppo nel nostro paese e tutti gli accordi aziendali realizzati con i sindacati della categoria.”

“La decisione unilaterale annunciata dall’Omnitel di uscire così dall’industria metalmeccanica spezza il legame contrattuale che tiene insieme l’intero settore delle telecomunicazioni, dal comparto manifatturiero che produce i macchinari e gli apparati necessari per la sua esistenza, alle imprese informatiche che ne elevano la qualità tecnologica, alle imprese di installazione che costruiscono materialmente la rete, ai gestori che forniscono il servizio.”

“Questa rottura è negativa, innanzitutto, da un punto di vista industriale perché separa la parte a più alta redditività della filiera delle telecomunicazioni, rappresentata appunto dalla gestione del servizio, dalle altre parti che sono peraltro indispensabili all’esistenza stessa del settore.”

“La rottura annunciata dall’Omnitel è però grave anche dal punto di vista dei lavoratori del settore che si trovano davanti al rischio più che concreto di veder peggiorate da subito le proprie condizioni contrattuali e professionali. Va anzi detto che l’atto compiuto dall’Omnitel, disdettando il contratto nazionale e tutti gli accordi aziendali pattuiti dal ’95 a oggi, ha un evidente contenuto antisindacale. La gravità di quest’atto è resa più sfacciata dal fatto che è stato compiuto mentre era in corso la trattativa nazionale per rinnovare l’accordo di gruppo.”

“Il comportamento dell’Omnitel è quindi doppiamente inaccettabile. I sindacati metalmeccanici chiamano unitariamente alla lotta i lavoratori del gruppo.”

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 

Roma, 1° ottobre 2002