Stampa e relazioni esterne <2001>

 


Comunicato stampa

 Fiat Auto. Raffo (Fiom): "Siamo molto preoccupati"

“Siamo molto preoccupati.” È questo il giudizio espresso da Lello Raffo, coordinatore nazionale auto per la Fiom-Cgil, al termine dell’incontro avuto oggi a Torino dai sindacati metalmeccanici con il responsabile delle relazioni sindacali della Fiat, Paolo Rebaudengo.

“L’unico aspetto non negativo dell’incontro – ha detto Raffo - è che la Fiat ha smentito di aver chiesto, come riportato da alcuni organi di informazione, la mobilità lunga per i lavoratori dell’auto. Per il resto, i rappresentanti della Fiat si sono tenuti sul vago. Per ciò che riguarda le prospettive generali, l’azienda non ci ha fornito altre indicazioni oltre alle notizie già uscite sui giornali. In particolare, non ci ha dato nessuna indicazione neppure rispetto ai siti coinvolti dalla ristrutturazione all’estero. Inoltre, la Fiat ci ha comunicato che il piano industriale dell’auto deve essere ancora discusso perché la sua definizione è competenza del nuovo amministratore delegato, Boschetti.”

“La Fiat, ha aggiunto Raffo, ha anche affermato che ci sarà una riorganizzazione degli stabilimenti italiani e che, in tale ambito, intende ricorrere all’utilizzo di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla legge.”

“Sono ormai due anni – ha concluso Raffo - che l’azienda va avanti con annunci e promesse relativi alla prossima soluzione di problemi che poi tornano puntualmente a riproporsi. Di qui la nostra grave preoccupazione.”

 Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 Roma, 19 dicembre 2001


Nota stampa

Fiat/Cda del 10 dicembre. Sabattini (Fiom): “Una delle più pesanti ristrutturazioni degli ultimi vent’anni”

Il segretario generale della Fiom-Cgil, Claudio Sabattini, ha rilasciato oggi a Montesilvano, ai giornalisti presenti al Congresso regionale della Fiom Abruzzo, una dichiarazione su quanto annunciato dalla Fiat dopo il Consiglio di amministrazione tenuto dall’Azienda nella giornata di lunedì 10 dicembre.

Quella annunciata dalla Fiat é, secondo Sabattini, “una delle più pesanti ristrutturazioni degli ultimi vent’anni”, tale da mettere in moto “un processo di deindustrializzazione che colpirà innanzitutto Torino”.

“L’annuncio del Consiglio di amministrazione della Fiat – ha detto ancora Sabattini – deriva da un cambiamento generale di impostazione. Vi é stato un confronto interno all’Azienda. Il fatto stesso che Roberto Testore se ne vada indica che é finita una linea strategica: quella secondo la quale il settore auto avrebbe avuto una capacità autonoma sui mercati internazionali. L’operazione indica oggi la fine di questa autonomia e che il settore auto finirà nell’orbita della General Motors.”

A giudizio del leader della Fiom, la ristrutturazione comporterà un accorpamento dei vari stabilimenti e “una diminuzione dell’occupazione che sarà attuata attraverso la mobilità accompagnata”.

Si tratterà quindi, ha concluso Sabattini, di “un taglio occupazionale di fatto, anche se non ci saranno licenziamenti. Una grande parte dei lavoratori uscirà dalle fabbriche. Questo é l’obiettivo dell’Azienda. E non ci sarà solo l’effetto diretto sui lavoratori della Fiat, ma una ricaduta indiretta sulle aziende dell’indotto, con un effetto <<uno a tre>>”.

 Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 11 dicembre  2001


Grave lutto per i metalmeccanici: drammatica scomparsa del segretario generale della Fiom di Bari

La Segreteria nazionale della Fiom-Cgil partecipa con sgomento e commozione al dolore dei familiari per l’improvvisa e drammatica scomparsa di Franco Liuzzi, da pochissimi giorni rieletto segretario generale della Fiom di Bari.

Operaio metalmeccanico alla Breda Fucine Meridionali, poi delegato sindacale, quindi funzionario e infine dirigente di varie strutture della Cgil tra Andria e Bari, ha saputo conquistarsi, come pochi, l’affetto e la stima di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. La sua scomparsa rappresenta una vera perdita per i lavoratori di Bari e per tutti i metalmeccanici italiani.

7 dicembre 2001


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm

Riunione del Coordinamento nazionale del gruppo Marconi

Si è riunito il Coordinamento nazionale del gruppo Marconi per valutare le comunicazioni avute dalla Direzione aziendale nella riunione dell’Osservatorio strategico. Tali comunicazioni, se confermate nel prossimo incontro, previsto per il 3 dicembre, porterebbero anche in Italia consistenti tagli occupazionali come, già da diversi mesi, si sta facendo nel resto del Gruppo.

Il taglio annunciato di 500 lavoratori - di cui 250 a Marcianise e 210 a Genova -, se confermati nelle stesse dimensioni e in aree territoriali già fortemente colpite come la Campania e la Liguria, imporranno al sindacato e ai lavoratori una lunga battaglia in difesa di questo gruppo industriale.

La Direzione Marconi pensa infatti di scaricare sui lavoratori il costo di scelte strategiche che hanno portato ad un disastro industriale; disastro che si traduce in un forte indebitamento che è a sua volta accompagnato da un ridimensionamento del mercato delle telecomunicazioni.

Questa situazione relativa alle telecomunicazioni rischia di compromettere anche il patrimonio tecnologico e professionale del settore della difesa perché, a causa dell’indebitamento, è considerato da Marconi non strategico e quindi collocato tra le attività da cedere. Su questa possibile cessione il rischio è che il board Marconi pensi a realizzare il massimo guadagno senza preoccuparsi della prospettiva di questa importante realtà industriale italiana e delle sue ricadute nell’industria elettronica della difesa compromettendo le possibili sinergie tra industria e difesa italiana.

Quindi Fim, Fiom, Uilm sono impegnate a procurare in tempi brevi un pronunciamento del Governo (ministero delle Attività produttive) e delle competenti Commissioni parlamentari a tutela dell’industria italiana per favorire un soggetto industriale che, acquistando tali attività, ne garantisca integrità e la valorizzazione.

Fim, Fiom, Uilm hanno quindi deciso di iniziare la mobilitazione e proclamano in tutti gli stabilimenti un primo pacchetto di ore di sciopero con assemblee da tenersi dopo il confronto che si terrà a Genova il 3 dicembre prossimo.

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 28 novembre 2001


Comunicato stampa

Dichiarazione di Elio Troili, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del gruppo Marconi Communications

Elio Troili, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del gruppo Marconi Communications, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“La nostra preoccupazione per il futuro dei lavoratori della Marconi Communications in Italia, già forte a causa dell’alto livello di indebitamento della multinazionale anglo-italiana, si acuisce a causa delle notizie relative alla possibile vendita del settore difesa della società. In tale settore lavorano infatti ben 4.000 degli 8.000 addetti che il gruppo ha attualmente nel nostro Paese.”

“Le nostre preoccupazioni diventano allarme dal momento che la multinazionale anglo-italiana, per risollevarsi comunque in parte di un debito che ammonta ormai a 16 mila miliardi di lire, intende smembrare la Marconi Mobile vendendone i singoli stabilimenti a chi, dal punto di vista aziendale, possa apparire come il migliore offerente.”

“In simili casi, come purtroppo ci insegna la storia di altre società, catturati gli ordini si mettono per strada i lavoratori. Tutto ciò sta già avvenendo in Inghilterra. Per quanto riguarda il destino dei lavoratori della Marconi nel nostro Paese, è quindi necessario un immediato intervento del Governo italiano.”

Fiom-Cgil/Ufficio stampa  

Roma, 19 novembre 2001


Comunicato stampa

Forte moderazione salariale in atto nel settore metalmeccanico

Se si considerano gli indicatori disponibili per il periodo più recente, risulta confermata la situazione di forte moderazione salariale in atto nel settore metalmeccanico. Infatti, se si guarda alle retribuzioni contrattuali per dipendente, nei primi 8 mesi del 2001 si registra un incremento medio dell’1.9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (mentre l’indice dei prezzi al consumo si colloca al 2.8): una contrazione le cui cause vanno anche ricondotte alle differenze tra tasso di inflazione effettivo e tasso di inflazione programmato.

Infatti il Dpef 2002-2006 ha rivisto i dati di inflazione programmata (utili per i rinnovi contrattuali) stabiliti dal precedente Dpef (2001-2004) per il biennio 2001-2002, fornendo una correzione al rialzo dell’1,6%. Situazione analoga si era avuta per il biennio 1999-2000 (correzione = 1.2%).

Sono questi alcuni dei dati che emergono dal n.3, (novembre 2001) dell’Osservatorio sull’industria metalmeccanica,  periodico curato dall’Ufficio economico della Fiom-Cgil.

Il costo del lavoro per unità di prodotto (Clup) nel settore metalmeccanico ormai da 4 anni mostra una crescita assai modesta passando da 0.752 del ’96 allo 0.776 del 2000. Il Clup nel settore metalmeccanico ha poi registrato nel 2000 una contrazione dello 0.9%: un risultato migliore rispetto all’insieme del comparto manifatturiero (- 0.5%) e all’intera economia (-0.1%).

Sempre utilizzando la fonte di Contabilità nazionale, nel 2000 le retribuzioni lorde sono cresciute del 2.9%, un dato appena superiore all’inflazione, 2.5, ma decisamente inferiore al tasso di incremento della produttività (4.0%).

L”Osservatorio”, oltre la parte dedicata alla congiuntura, presenta anche uno studio sui risultati ottenuti dalle imprese del settore nel periodo 1991-99, utilizzando come fonte i dati della Centrale dei bilanci. Dallo studio emerge tra l’altro come se da una parte i margini di profitto propri della gestione “caratteristica” o “operativa” (legata direttamente all’attività produttiva delle imprese) hanno segnato un relativo peggioramento nella seconda metà degli anni novanta, dall’altra parte il miglioramento degli indicatori relativi alla gestione finanziaria ha consentito alle imprese di realizzare i migliori risultati del decennio.

In altre parole – prosegue lo studio – avendo l’adesione alla moneta unica eliminato la possibilità di deprezzamento del tasso di cambio intra–europeo e avendo determinato nuove condizioni per la competitività, ci si sarebbe aspettato un significativo impegno dal lato degli investimenti, un adeguamento delle strutture produttive e interventi sullo stesso modello di specializzazione. Purtroppo a tutt’oggi, nonostante i buoni risultati d’esercizio (mostrati dall’andamento del Risultato rettificato ante imposte e dalle sue principali componenti, Roi e Roe) l’insieme delle maggiori imprese metalmeccaniche non sembra aver raccolto la sfida.

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 15 novembre 2001


Comunicato stampa

Sabattini ai 250.000 di piazza San Giovanni: “Con l’unità proseguiremo la lotta”

“Noi lottiamo perchè tutti i metalmeccanici possano votare sul proprio contratto. Lottiamo perchè tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori possano esprimere un voto vincolante sugli accordi che li riguardano. Questa battaglia la facciamo per tutti. E se nel momento in cui ognuno di voi, pensando a se stesso, lotta anche nell’interesse di tutti gli altri lavoratori, questo vuol dire che voi siete insostituibili.”

A pronunciare queste parole è stato Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom, rivolgendosi alle oltre 250 mila persone che hanno affollato piazza San Giovanni al termine della manifestazione nazionale, momento culminante dello sciopero generale indetto per oggi dai metalmeccanici Cgil.

Tre cortei hanno attraversato le vie della Capitale: oltre 80 mila dalla stazione Ostiense, altri 80 mila da piazza della Repubblica e più di 70 mila dalla stazione Tiburtina fino a piazza San Giovanni dove si sono aggiunte lavoratrici e lavoratori di altre categorie, pensionati, giovani ed esponenti di partiti, associazioni e movimenti democratici.

“Dopo l’accordo separato del luglio scorso – ha proseguito Sabattini – abbiamo chiesto di fare un referendum che consentisse appunto ai dipendenti delle imprese che applicano il contratto Federmeccanica di esprimersi su quell’accordo. Di fronte a giudizi diversi, la via del referendum era, secondo noi, la via per non dividere le organizzazioni sindacali. Ma non tutti lo hanno capito. Chi ha impedito l’effettuazione del referendum ha anche impedito la ricostruzione dell’unità tra i sindacati della categoria.”

“La nostra battaglia – ha aggiunto Sabattini – non è contingente. Noi sappiamo che non raggiungeremo l’obiettivo di un contratto migliore in pochi giorni. Per la Confindustria e per il Governo, i lavoratori non devono più avere diritti. E’ questo il vero significato dell’attacco che è stato lanciato contro l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.”

“A chi pensa – ha detto ancora Sabattini - che questa sia una fase transitoria, noi diciamo che l’attacco che il padronato e il Governo portano ai diritti sindacali, e più in generale ai diritti dei lavoratori, non è destinato a fermarsi. Al contrario. Per il padronato italiano l’epoca delle grandi conquiste del movimento operaio è finita. Se vogliono affrontare questa situazione i metalmeccanici non lo possono fare da soli. Tutte le forze sindacali devono essere con noi. Questo è l’unico modo per battere i padroni e il Governo in un momento come questo che è sicuramente uno dei momenti più difficili della recente storia italiana.”

“Quando i padroni vogliono dettare legge – ha concluso Sabattini - lavoratori e sindacati devono trovare la forza dell’unità. Perchè è solo dall’unità che può partire una riscossa. Quella riscossa che tutti noi vogliamo.”

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 16 novembre 2001


Comunicato stampa

Pieno successo dello sciopero dei metalmeccanici indetto dalla Fiom

Pieno successo dello sciopero generale dei metalmeccanici indetto dalla Fiom-Cgil: lo attestano i dati che stanno arrivando da tutta Italia al centro nazionale di Roma. Infatti, per quanto riguarda gli scioperi effettuati in mattinata, il dato medio nazionale dell’adesione all’iniziativa di lotta è pari al 75%.

In particolare, secondo i dati pervenuti alla Fiom entro le ore 15.00 di oggi, si segnalano gli ottimi risultati registrati in alcune delle fabbriche più significative di diverse zone del Paese. Lo sciopero ha toccato il 100% alla Bertone, al Comau Robotica e alla Sandretto di Collegno (Torino), alla Danco di Settimo Torinese, all’Alfa Acciai e alla Beretta di Brescia, all’Acciaierie Venete di Padova, alla Turitalia di Vicenza, alla Belleli e alla Marcegaglia di Mantova, alla Bonfiglioli e alla Minarelli di Bologna, alla Fox Bompani e alla Fava di Ferrara, alla Sielte di Roma, al Comacel di Latina.

Ottime percentuali anche alla Ocean di Brescia (97%), alla Stanga Firema di Padova (97%), all’Agritalia di Rovigo (95%), alla Breda Menarini di Bologna (95%) e alla GD, sempre di Bologna (95% tra gli operai e 75% tra gli impiegati), alla Abb di Legnano (91%), alla Marelli Illuminazione di Grugliasco (Torino, 90%), alla Fergat e alla Lear di Collegno (Torino, 90%), alla Campagnolo di Vicenza (90%), all’Arcotronix di Bologna (90%), alla Berco di Ferrara (90%), alla Casadei di Rimini (90%), alla Zanussi di Firenze (90%), negli appalti del Petrolchimico di Siracusa (90%).

Ottimi risultati anche nel gruppo Fincantieri. In particolare, 97% di adesioni nel cantiere di Porto Marghera, dove hanno scioperato anche i lavoratori delle ditte di appalto. Lo stesso risultato alla Fincantieri di Ancona. Buono anche il risultato della Fincantieri di Monfalcone: 80%.

Nel gruppo Fiat si sono avuti risultati particolarmente positivi. Percentuali di adesione allo sciopero tra il 50 e il 60% a Mirafiori e a Rivalta (Torino) e alla Fiat Hithaci di San Mauro Torinese. L’Iveco di Brescia ha scioperato al 78% e quella di Suzzara (Mantova) all’81%. La New Holland di Jesi al 70%. La Fiat Auto di Cassino al 48%. La Sevel della Val di Sangro al 60%. La Fiat Auto di Pomigliano d’Arco all’80%. La Fiat Auto di Termini Imerese al 70%. Bloccata la produzione anche alla Sata di Melfi.

Risultati significativi anche alla Zanussi di Porcia (Pordenone, 75%), all’Alcoa di Venezia (85%), alla Fiamm di Verona (86%), alla Piaggio di Pontedera (Pisa, 80%), alla Sielte in Calabria (oltre il 90%).

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 16 novembre2001


Comunicato stampa

I metalmeccanici a Roma: i manifestanti, i percorsi, gli orari

Una nave (dalla Sardegna), 20 treni speciali (di cui uno dalla Sicilia), 1.200 pullman: sono questi i mezzi di trasporto con cui 150.000 metalmeccanici raggiungeranno la capitale nelle prime ore del mattino di venerdì 16 novembre. Sono queste le cifre che, a grandi linee, danno un’idea delle dimensioni della manifestazione nazionale organizzata dalla Fiom in occasione dello sciopero generale indetto dai metalmeccanici Cgil “per il contratto e per la democrazia”. Per la Fiom, infatti, la vertenza per il secondo biennio salariale del contratto Federmeccanica non si è chiusa con l’accordo separato del 3 luglio scorso. I metalmeccanici Cgil scenderanno in piazza per ottenere un referendum vincolante sull’accordo del 3 luglio e per riaprire la trattativa forti delle 351.000 firme raccolte nelle aziende che applicano il contratto Federmeccanica; firme che sono state consegnate oggi al ministro del Lavoro, Maroni.

Tre sono i cortei che attraverseranno le vie della capitale diretti a Piazzale di Porta San Giovanni, a partire da altrettanti punti di concentramento dei manifestanti. Il primo corteo partirà, intorno alle ore 9.00, da piazzale della stazione Tiburtina e percorrerà via Tiburtina, piazzale del Verano, viale dello Scalo San Lorenzo, piazza di Porta Maggiore, piazza Santa Croce in Gerusalemme e via Carlo Felice. Il secondo partirà da piazza della Repubblica e, dopo aver attraversato piazzale dei Cinquecento, percorrerà via Cavour, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni e via Emanuele Filiberto. Il terzo partirà da piazzale dei Partigiani e, dopo piazza di Porta San Paolo, percorrerà viale della Piramide Cestia, viale Aventino, via di San Gregorio, il Colosseo, via Labicana congiungendosi con il secondo corteo all’incrocio con via Merulana. Oltre ai metalmeccanici Fiom, parteciperanno allo sciopero e alla manifestazione anche lavoratori della Flai-Cgil (agroindustria) e di Nidil Cgil (atipici). Alla manifestazione parteciperanno inoltre pensionati dello Spi-Cgil e rappresentanti di varie forze politiche, associazioni e movimenti democratici.

Il comizio conclusivo inizierà alle ore 11.00. Parleranno, tra gli altri, il leader della Fiom, Claudio Sabattini, e il numero uno della Cgil, Sergio Cofferati. Le parole dei vari oratori si alterneranno, ai microfoni del palco, con le note de La casa del vento e dei Modena City Ramblers.

Si prevede che la manifestazione si concluda entro le ore 13.30.

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 14 Novembre 2001


Comunicato stampa

Contratto metalmeccanici. Epifani (Cgil): "decisiva la questione della democrazia sindacale"

“Senza democrazia, il ruolo di rappresentanza sociale del sindacato è destinato a deperire.” Lo ha detto Guglielmo Epifani, vice segretario generale della Cgil, concludendo a Roma un’iniziativa congressuale della Fiom della via Tiburtina.

“Questo deperimento - ha aggiunto Epifani - non è negativo solo per i lavoratori e per il sindacato ma per l’intera società. A nessuno può infatti sfuggire la funzione positiva che ha sull’insieme della vita democratica di una società complessa e sviluppata come la nostra l’esistenza di un sindacato veramente rappresentativo.”

“Se anche fosse soltanto per questo motivo, lo sciopero proclamato dalla Fiom per il prossimo 16 novembre avrebbe già una funzione fondamentale. Infatti – ha proseguito Epifani – la questione della democrazia sindacale sta al centro della iniziativa assunta dalla Fiom che insiste giustamente sul diritto, che non può essere negato ai lavoratori, di poter decidere sui contratti che li riguardano. E la richiesta di un referendum con cui le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici possano esprimersi in termini vincolanti sull’accordo relativo al rinnovo del loro contratto nazionale va proprio in questa direzione, ovvero nella direzione di rafforzare il carattere democratico dell’azione sindacale.”

“Naturalmente – ha proseguito Epifani - nella questione posta dalla Fiom c’è anche un duplice merito contrattuale. C’è un problema relativo alla quantità e alla qualità della crescita nominale del salario, e c’è un problema legato alla funzione stessa del contratto di categoria. Noi siamo convinti, infatti, che il contratto abbia una precisa funzione nazionale, ovvero quella di assicurare una cornice unitaria ai diritti dei lavoratori. Così come siamo convinti che solo entro questa cornice assuma un preciso significato la contrattazione di secondo livello. Ma, al di là di tutto questo – ha concluso Epifani - c’è un punto che non possiamo e non intendiamo lasciar cadere: un sindacato privo di legittimazione democratica rischia di cedere ad una deriva che lo porterebbe a perdere l’identità e l’anima.” 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 7 novembre 2001


Comunicato stampa

Porto Marghera: dichiarazione di Riccardo Nencini, segretario nazionale della Fiom-Cgil

Riccardo Nencini, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“La sentenza che ha concluso il processo di primo grado per le morti di decine di lavoratori del Petrolchimico di Porto Marghera ha lasciato dietro di sé un senso di dolorosa incredulità.”

“Ma è proprio in momenti come questo che non ci si può abbandonare né allo sgomento né alla rassegnazione. Il movimento sindacale deve anzi trarre, anche da una sentenza come questa, motivo per rilanciare l’iniziativa su tutta la tematica della tutela preventiva della salute dei lavoratori e dell’ambiente interno ed esterno ai luoghi di lavoro.”

“Per la Fiom, il sindacato deve quindi innanzitutto restare a fianco delle famiglie delle vittime, sia per ciò che riguarda la prosecuzione della vicenda processuale, sia per ciò che riguarda la salvaguardia dei loro diritti.”

“In secondo luogo, si tratta di dare un sempre maggior rilievo alle tematiche connesse alla salute e all’ambiente specie per ciò che riguarda gli addetti a processi produttivi particolarmente rischiosi.”

“In terzo luogo, nello specifico, si tratta di rendere attuativo l’accordo firmato l’anno scorso per la bonifica dell’area di Porto Marghera.”

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 5 novembre 2001


Nota stampa

E’ stata ultimata la raccolta delle firme promossa dalla Fiom-Cgil tra i lavoratori dipendenti dalle aziende metalmeccaniche che applicano il contratto Federmeccanica.

Le lavoratrici e i lavoratori sono stati invitati a sottoscrivere un testo articolato su tre punti: no all’accordo separato firmato dalla Federmeccanica con Fim-Cisl e Uilm-Uil il 3 luglio scorso; sì a un referendum con cui i dipendenti delle aziende Federmeccanica possano decidere sul proprio contratto; sì a una legge che regolamenti la democrazia sindacale. L’autenticità delle firme é stata certificata in base alle norme vigenti.

In vista dello sciopero generale con manifestazione nazionale a Roma, organizzati dalla Fiom a sostegno di questi stessi obiettivi per il 16 novembre, la federazione dei metalmeccanici Cgil presenterà, in un’apposita conferenza stampa, i risultati di questa raccolta di firme.

In tale occasione, il segretario generale della Fiom, Claudio Sabattini, illustrerà il senso dell’iniziativa e darà una valutazione politica della risposta da essa incontrata nella categoria.

L’appuntamento é fissato per le ore 12.30 di martedì 6 novembre presso la Camera del lavoro di Milano.

Alla conferenza stampa parteciperà anche il segretario generale della Cgil, Sergio Cofferati. Saranno presenti inoltre alcune delle personalità che hanno fatto parte dei Comitati di garanzia che hanno certificato la validità delle operazioni di raccolta delle firme.

Fiom-Cgil / Ufficio stampa

Roma, 31 ottobre 2001


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm e Fismic

Cometa. I risultati delle elezioni per il rinnovo dell'assemblea

Si sono concluse il 17 ottobre 2001 le operazioni di scrutinio per l’elezione dell’assemblea dei rappresentanti dei soci di Cometa, il fondo di previdenza complementare dei metalmeccanici.

Fim, Fiom, Uilm e Fismic nazionali esprimono la loro soddisfazione per il risultato lusinghiero conseguito dalla lista presentata unitariamente.

Infatti sui 97.934 voti validi pervenuti per posta (cui vanno aggiunte 173 schede bianche e 296 nulle), la lista unitaria ha riportato 80.391 preferenze (pari all’82,08%).

In termini di seggi Fim, Fiom, Uilm e Fismic se ne aggiudicano 37 su 45 riservati alle rappresentanze dei lavoratori.

In particolare la Fiom-Cgil conquista 16 seggi, la Fim-Cisl 12, la Uilm-Uil 8 e il Fismic 1.

Un risultato che conferma il ruolo fondamentale di Fim, Fiom, Uilm e Fismic nell’attività e nello sviluppo del fondo negoziale di categoria e che allo stesso tempo impegna le parti istitutive rappresentanti i lavoratori a proseguire nello sforzo di un pieno decollo della previdenza complementare. Resta infatti urgente una piena realizzazione della legislazione relativa alla previdenza complementare, così come prevista dagli accordi originari, partendo quindi dallo sblocco del tfr in direzione dei fondi e da una più forte incentivazione fiscale per favorire l’iscrizione.

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm, Fismic

Roma, 17 ottobre 2001


Comunicato stampa Fiom

Gruppo Fiat. Lo sciopero/2

"Malgrado gli sforzi compiuti dalla Fiat per far fallire lo sciopero organizzato dalla Fiom, la produzione oggi si è fermata negli stabilimenti del gruppo. Ciò dimostra che nessuna azienda può fare a meno del consenso dei lavoratori per realizzare i suoi programmi produttivi."

Lo ha dichiarato Lello Raffo, coordinatore nazionale Fiom del gruppo Fiat, commentando alle ore 18.00 i risultati dell'iniziativa di lotta indetta per oggi dal sindacato dei metalmeccanici Cgil nel maggior gruppo industriale italiano.

"Negli stabilimenti che a quest'ora sono già stati toccati dalla nostra iniziativa - ha detto Raffo - i dati di adesione allo sciopero corrispondono alle medie raggiunte normalmente con gli scioperi unitari. Ciò dimostra che i lavoratori hanno riconosciuto l'importanza delle ragioni per le quali la Fiom li ha chiamati alla lotta: democrazia nei luoghi di lavoro, sovranità dei lavoratori sulla contrattazione, certezza delle erogazioni salariali derivanti da premio di risultato, diritto per i giovani di avere un rapporto di lavoro stabile e a tempo indeterminato."

"La risposta dei lavoratori all'appello della Fiom - ha concluso Raffo - dà forza al sindacato per ottenere un accordo integrativo adeguato alle loro esigenze, già indicate nella piattaforma unitaria. Il nostro auspicio è che Fim, Uilm e Fismic riprendano con noi l'iniziativa nei confronti di un'azienda che preferisce applicare decisioni assunte unilateralmente piuttosto che sviluppare relazioni serie con i sindacati."

Intanto, al Centro nazionale della Fiom sono pervenuti altri dati relativi allo sciopero di 2 ore effettuato in mattinata. La produzione è risultata completamente bloccata nei due stabilimenti della Magneti Marelli Power Train (ex Weber) siti in provincia di Bologna (Crevalcore e Bologna città). Buono il risultato dello sciopero anche alla New Holland di Modena. Alla Fiat Auto di Cassino, le adesioni allo sciopero sono state molto più ampie degli iscritti alla Fiom.

L'iniziativa di lotta della Fiom è comunque ancora in corso. Altri scioperi saranno effettuati in vari stabilimenti del gruppo stasera a fine turno (Rivalta e Texid), stanotte (Termoli), domani (Melfi) e lunedì (New Holland Imola).

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 12 ottobre 2001


Comunicato stampa Fiom

Gruppo Fiat. Lo sciopero/1

Dai primi dati che provengono dagli stabilimenti del gruppo Fiat, emerge un quadro di forte partecipazione allo sciopero di 2 ore indetto per oggi dalla Fiom-Cgil per rilanciare la vertenza integrativa bloccata da mesi. L’iniziativa di lotta è stata indetta dall’organizzazione dei metalmeccanici Cgil su quattro punti: premio di risultato, sistema degli orari, occupazione, politica industriale.

A Torino, ha avuto pieno successo lo sciopero di 2 ore cui ha partecipato, dalle 9.00 alle 11.00, la netta maggioranza dei lavoratori addetti alla produzione, con percentuali di adesione uguali a quelle degli ultimi scioperi unitari. Così è stato al Comau di Grugliasco, alla Spa Iveco, alla Marelli Illuminazione e Silenziamento.

A Mirafiori, durante lo sciopero, si è avuto un corteo interno alle Presse. Alle Carrozzerie si sono svolti tre cortei, il più consistente dei quali ai Montaggi, che complessivamente hanno coinvolto un migliaio di lavoratori. Ottimo anche il risultato dello sciopero alle Meccaniche dove la maggioranza dei dipendenti è in cassa integrazione.

A Milano, i lavoratori dell’Alfa di Arese hanno manifestato sotto la sede della Regione Lombardia. A Brescia, totale adesione dei lavoratori della Iveco nell’ambito di uno sciopero cittadino di 4 ore proclamato unitariamente da Fim, Fiom, Uilm per solidarietà con i lavoratori della Ocean coinvolti dalla crisi del gruppo Moulinex.

Totale anche l’adesione dello sciopero dei lavoratori della Iveco di Mantova e della Marelli di Corbetta (Milano). Sia a Mantova che a Corbetta i lavoratori sono usciti per partecipare ai comizi tenuti da dirigenti Fiom all’esterno degli stabilimenti.

Riuscito anche lo sciopero alla Fiat New Holland di Jesi con un blocco totale di tutte le linee di montaggio e della produzione. Anche alla Sevel di Chieti lo sciopero è riuscito con adesioni più alte di quelle riscontrate negli ultimi scioperi unitari. Qui il blocco della produzione è stato superiore al 50%.

Va ricordato che a Rivalta i lavoratori del primo turno erano oggi in cassa integrazione. Lo sciopero riguarderà qui dunque solo il secondo turno. Alla Tecksid di Torino, e in altri stabilimenti dove si lavora su turno unico, lo sciopero sarà effettuato a fine turno. A Melfi si sciopererà domani.

 Fiom-Cgil/Ufficio stampa

 Roma, 12 ottobre 2001


Comunicato stampa Fiom

Prosegue la raccolta delle firme

Prosegue in tutta Italia la raccolta di firme lanciata dalla Fiom-Cgil a partire dall'inizio della settimana scorsa. Con questa iniziativa, le lavoratrici e i lavoratori dipendenti dalle aziende Federmeccanica, possono  sottoscrivere un testo in cui si chiede un referendum vincolante sull'accordo siglato da Fim e Uilm il 3 luglio scorso con l'organizzazione degli imprenditori metalmeccanici aderenti alla Confindustria.

Sono sempre di più le aziende in cui la Fiom ha già raccolto un numero di firme superiore ai propri iscritti, nonostante che la raccolta stessa non sia ancora terminata.

Alla Fincantieri di Porto Marghera, ad esempio, dove la Fiom ha circa 700 iscritti, sono già state raccolte 740 firme su circa 1.000 dipendenti presenti. A queste, si devono aggiungere altre 280 firme raccolte tra i lavoratori delle aziende di appalto. Una tendenza analoga si è determinata alla Fincantieri di Ancona dove, su quasi 600 addetti, la Fiom ha raccolto 382 firme, ovvero ben più dei suoi 200 iscritti.

Lo stesso discorso vale per la Zanussi di Firenze (frigoriferi) dove, su circa 700 addetti, sono state già raccolte 426 firme (gli iscritti Fiom sono 350).

Questa tendenza è confermata anche da numerose fabbriche lombarde. Alla Dalmine di Dalmine, azienda siderurgia della provincia di Bergamo, dove la Fiom ha 650 iscritti, sono state superate le 1.000 firme, ovvero il 50% degli addetti. Sempre a Bergamo sono state raccolte 147 firme alla Bassani Ticino (220 addetti). Alla Carcano di Lecco su 300 addetti ci sono già 190 firme. Mentre alla Cazzaniga, in Brianza, sono state raccolte 108 firme su 187 addetti.

Alla Berco di Castelfranco Veneto (Treviso), un'azienda che produce componentistica per le macchine movimento terra, su 500 addetti la Fiom ha circa 250 iscritti e ha già raccolto più di 300 firme. La differenza iscritti-firme, sempre a Treviso, è ancora più marcata alla Simac-Vetrella del gruppo De Longhi. Su 350 addetti, in gran maggioranza giovani donne, la Fiom ha solo 70 iscritti ma ha già raccolto oltre 200 firme.

Risultati simili si stanno determinando anche in numerose aziende emiliane. Alla Landini di Reggio Emilia (trattori) la Fiom ha già raccolto 430 firme su 830 addetti, mentre alla Emac (macchine utensili) sono state raccolte 250 firme su 407 addetti. Alla Cisa di Faenza (Ravenna), azienda che produce lucchetti e serrature, sono state raccolte 350 firme su 650 addetti nella sola mattinata di oggi.

In generale si segnalano risultati particolarmente significativi nelle aziende di minori dimensioni. In un gruppo di 59 piccole e medie aziende del comprensorio di Milano, in cui lavorano 8.300 addetti, la Fiom ha già raccolto 3.933 firme a fronte di 2.842 iscritti. In queste stesse aziende i lavoratori che parteciparono al Referendum sulla piattaforma rivendicativa Fim, Fiom, Uilm, tenutosi nel febbraio scorso, furono 4.600.

Particolarmente alta la percentuale raggiunta alla Digitek di Modena, un'azienda attiva nel campo dell'informatica. Su 140 addetti, quasi tutti impiegati, sono state raccolte 123 firme.

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 25 luglio 2001


Comunicato stampa Fiom

Il punto sulla raccolta delle firme

E’ in corso in tutta Italia la campagna lanciata dalla Fiom-Cgil per la raccolta nazionale di firme con cui si chiede che l’accordo siglato il 3 luglio dalla Federmeccanica con Fim e Uilm sia sottoposto al voto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori interessati dall’accordo stesso. In questi giorni si sono già svolte o si stanno svolgendo centinaia di assemblee promosse dalla Fiom in cui le lavoratrici ed i lavoratori vengono informati del senso di questa iniziativa che deve coinvolgere tutte le aziende che applicano il Contratto Federmeccanica.

Alla sede nazionale della Fiom, stanno già arrivando primi dati significativi da diverse regioni dopo quelli resi noti ieri dalla Fiom del Piemonte.

In Lombardia sono già state raccolte e certificate oltre 15.000 firme. In particolare, in varie aziende sono già state raccolte più firme degli iscritti alla sola Fiom. Ciò è avvenuto alla Dalmine di Dalmine (760 firme in due giorni), alla Iveco di Mantova (750), alla Bondioli, sempre di Mantova (400). Lo stesso alla Agusta di Vergiate (Varese), dove sono state raccolte 320 firme e alla Bavelloni di Como (160). Un uguale numero di firme è stato raccolto anche alla Otis di Milano. Sempre a Milano, stamani sono state raccolte 310 firme (su 500 addetti) davanti alla Ansaldo Industria di viale Sarca. Al banchetto erano presenti la senatrice Ornella Piloni e il consigliere provinciale Bruno Casati.

Ottimo risultato anche alla Gkn (ex Fiat) di Sesto Fiorentino dove sono già state raccolte 450 firme su 700 addetti (gli iscritti alla Fiom sono 300). All’Alenia Aeronautica di Casoria (Napoli) sono state già raccolte quasi 200 firme, pari alla metà degli addetti. Sempre in provincia di Napoli, sono state raccolte 300 firme anche alla Alenia Marconi Systems. La raccolta di firme è inoltre cominciata nella più grande fabbrica del Mezzogiorno: all’Ilva di Taranto sono già più di 1.500.

Primi dati sono giunti in serata anche dall’Emilia-Romagna dove si segnala per la sua altissima percentuale il risultato della raccolta firme alla carrozzeria Barbi di Modena: 70 su 75 dipendenti. Sempre a Modena 140 firme sono state raccolte in un’ora di assemblea alla Wam (250 dipendenti). A Cesena 60 firme sono state raccolte alla Sacim (125 dipendenti). In un solo giorno è stato raccolto anche un centinaio di firme alla Bonfiglioli di Forlì (340 dipendenti). Sempre in una sola giornata, sono state già raccolte circa 1.000 firme in cinque aziende di Reggio Emilia: Landini, Fantuzzi Reggiane, Comer, Rcf e Mackie Designs Italy.

La raccolta è partita anche in tutto il Veneto. In due giorni, sono state già superate le 10.000 firme di cui 3.500 a Venezia, 1.800 a Vicenza, 1.700 a Padova e 1.200 a Verona.

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 20 luglio 2001


Comunicato stampa Fiom

Comitato centrale: approvato all’unanimità il seguente comunicato conclusivo

Si è riunito ieri a Roma, presso la sede nazionale della Cgil, il Comitato centrale della Fiom. Al termine dei lavori, è stato approvato all’unanimità il seguente comunicato conclusivo.

“Il Comitato centrale della Fiom considera la grande partecipazione agli scioperi e alle manifestazioni del 6 luglio la conferma più netta che la vertenza con la Federmeccanica per il rinnovo della parte economica del Ccnl è aperta.”

“La rivendicazione di un contratto coerente con la piattaforma unitaria che difenda il potere d'acquisto dei salari va insieme a una domanda ineludibile di democrazia. Le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici vogliono poter contare prima, durante e dopo il corso di una trattativa attraverso l'esercizio del voto.”

“Per la Fiom, il Referendum sulla piattaforma e per l'approvazione degli accordi è impegnativo e vincolante per il sindacato.”

“Il Comitato centrale della Fiom, rispettando l'impegno assunto con le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici nelle manifestazioni del 6 luglio, dà seguito alla mobilitazione con le seguenti iniziative:

-         conferma dello sciopero degli straordinari con presidi alle portinerie;

-         avvio da subito della raccolta delle firme contro l'accordo separato siglato da Federmeccanica e da Fim e Uilm, per indire il referendum come previsto dagli accordi unitari di Fim, Fiom e Uilm nazionali, e insieme per rilanciare la necessità di una legge sulla rappresentanza che vincoli la contrattazione al Referendum;

-         organizzazione di 2 ore di assemblee nei luoghi di lavoro, anche con sciopero, per presentare e discutere la nostra posizione e dare impulso alla raccolta delle firme;

-         cnvocazione dell'Assemblea dei delegati e delle delegate della Fiom entro il 21 settembre per fare il punto sullo stato delle iniziative e sull'evoluzione della situazione, compresa l'eventuale modifica dell'inflazione programmata nel Dpef.”

“Nel caso in cui per quella data non si sia conclusa positivamente la vertenza, l'Assemblea deciderà i tempi e le modalità per lo sciopero generale con manifestazione a Roma.”

“Contestualmente, entro la fine di luglio verranno effettuati i Referendum per l'approvazione degli accordi con Unionmeccanica-Confapi e Associazioni cooperative, siglati in coerenza con la piattaforma unitaria.”

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 11 luglio 2001


Comunicato stampa Fiom

contratti di soggiorno” per i lavoratori immigrati

Fausto Durante, responsabile dell’Osservatorio sull’immigrazione della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione sulle recenti proposte relative ai cosiddetti “contratti di soggiorno” per i lavoratori immigrati.

“Le proposte dei ministri Bossi e Maroni sui cosiddetti contratti di soggiorno e sugli immigrati come lavoratori a termine “con l’obbligo di tornare a casa loro” destano sconcerto e preoccupazione.”

“Si tratta di proposte che da un lato denotano una cultura razzista e xenofoba e dall’altro lato, se approvate e messe in pratica, rappresenterebbero un grave elemento di turbativa nel mercato del lavoro e di discriminazione nei confronti dei lavoratori extracomunitari.”

“A questi lavoratori, che rappresentano una risorsa decisiva e spesso indispensabile in molte aree del paese e in settori importanti del sistema produttivo e dell’industria manifatturiera, vanno assicurati diritti e tutele, oltre che un progetto complessivo di accoglienza e di integrazione. Non è possibile pensare di affrontare temi così importanti - come quelli posti dalla sempre maggiore presenza in Italia di lavoratori immigrati - ipotizzando un doppio regime di trattamento e un mercato del lavoro parallelo all’insegna della precarietà e della permanente insicurezza. Siamo di fronte a teorie antistoriche, oltre che di dubbia legittimità e di difficile applicabilità. Né si può lasciare su questo mano libera alle imprese che, a parte qualche lodevole eccezione, considerano gli immigrati come forza lavoro a basso costo, da sfruttare senza scrupoli e da adibire alle mansioni più faticose e insicure.”

“La Fiom è fortemente impegnata per l’estensione di tutti i diritti (in particolare di quelli contrattuali legati al rapporto di lavoro) agli immigrati extracomunitari e per la realizzazione di una società multietnica aperta agli apporti di diverse culture e provenienze. L’affermazione dei diritti e della piena dignità nei luoghi di lavoro dei lavoratori immigrati è per la Fiom un obiettivo di primaria importanza, su cui realizzare l’unità e la solidarietà di tutti i metalmeccanici. Per noi questo deve tradursi in iniziativa concreta anche dal punto di vista normativo, per inserire nel contratto nazionale di lavoro (la cui parte generale discuteremo fra meno di due anni) risposte alle esigenze e alle domande specifiche di cui i lavoratori immigrati sono portatori.”

“Lavorare concretamente su questo obiettivo è il modo migliore per contrastare il ritorno di logiche separatiste ed intolleranti e per dare visibilità e piena cittadinanza alle migliaia e migliaia di lavoratori immigrati, molti dei quali sono scesi in piazza nelle manifestazioni e negli scioperi del 18 maggio per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici e in quelle promosse oggi dalla Fiom.”

Fiom-Cgil/Ufficio Stampa

Roma, 6 luglio 2001


Comunicato stampa Fiom

Assemblea nazionale delle delegate, dei delegati e dei quadri Fiom-Cgil

"Non c'è nulla di più unitario che battersi per una piattaforma rivendicativa elaborata insieme da più sindacati e poi approvata dalle lavoratrici e dai lavoratori. La decisione da noi assunta di scioperare il 6 luglio, in difesa della piattaforma contrattuale di Fim, Fiom e Uilm, è dunque l'atto unitario più alto." Lo ha detto Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom, concludendo tra gli applausi l'Assemblea nazionale dei delegati e dei quadri dell'organizzazione svoltasi oggi a Bologna.

Al Paladozza, erano giunti infatti 7.000 tra delegate, delegati e quadri della Fiom-Cgil che, al termine di un serrato dibattito, hanno fatto propria la proposta di effettuare il 6 luglio uno sciopero nazionale di 8 ore volto a modificare la posizione della Federmeccanica ritenuta inaccettabile.

"Nei prossimi giorni - ha detto nel suo applaudito intervento Sergio Cofferati, segretario generale della Cgil - saremo sottoposti a forti e continue pressioni. Perché, ci diranno, uno sciopero deciso da una sola organizzazione? Vale la pena, ci diranno, di assumere una simile iniziativa per poche migliaia di lire?" "Io credo - ha affermato Cofferati - che a tali domande dovremo dare tutti insieme la stessa, univoca, risposta: poche migliaia di lire, quando rappresentano un diritto, hanno un valore che va ben al di là della loro dimensione quantitativa."

Con l'Assemblea di oggi, la Fiom ha dunque inteso ridare la parola alle lavoratrici e ai lavoratori metalmeccanici che nel dicembre 2000 hanno approvato la piattaforma contrattuale della categoria con un apposito referendum. Per la Fiom e per tutta la Cgil i lavoratori sono quindi i soli depositari della sovranità contrattuale. Nei prossimi giorni saranno comunicate le modalità dello sciopero del 6 luglio. Il sindacato dei metalmeccanici Cgil è orientato a organizzare numerose manifestazioni in diverse località del Paese.

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 27 giugno 2001


Comunicato stampa Fiom

Siderurgia. Nencini (Fiom): "Maroni sbaglia: l'acciaio è una questione nazionale, non locale". 

Riccardo Nencini, segretario nazionale della Fiom-Cgil responsabile per la siderurgia, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

 “Il governo non può chiamarsi fuori dalle vicende che riguardano la siderurgia. I fatti che in questi giorni stanno mettendo in forse l’avvenire degli stabilimenti Ilp di Genova e di Taranto non pongono solo rilevantissimi problemi di impatto occupazionale. In realtà siamo di fronte a un nodo problematico che riguarda lo sviluppo dell’intero apparato industriale del nostro paese. Disporre o non disporre, in Italia, di produzioni siderurgiche è uno degli elementi che fanno la differenza per ciò che riguarda la capacità competitiva del nostro sistema industriale.”

“Per queste ragioni, non è condivisibile l’approccio proposto dal ministro Maroni che tende a rimettere le decisioni strategiche su questa materia alle sedi istituzionali locali. Cosa significhi un approccio federalista, di fronte al rischio di un appesantimento della bilancia commerciale italiana, pare saperlo solo Maroni.”

“La Fiom non accetterà questa impostazione per coerenza verso i lavoratori interessati, per fedeltà a un approccio razionale ai problemi dello sviluppo industriale e per rispetto delle comunità locali.”

Ufficio stampa Fiom

 Roma, 19 giugno 2001


Comunicato stampa Fiom

Dichiarazione di Riccardo Nencini sugli incidenti di Genova

Riccardo Nencini, segretario nazionale, responsabile per la siderurgia, della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

"Chi si è asserragliato nel palazzo della Regione, rifiutando di incontrare i lavoratori dell'Ilva, porta la prima e più grave responsabilità degli incidenti che si sono verificati oggi a Genova."

"Sarebbe assolutamente ingiusto che i lavoratori dell'Ilva, come singoli e come collettività, venissero chiamati a pagare con la perdita del proprio posto di lavoro per una vicenda industriale, come quella di Cornigliano, che non è stata governata così come si sarebbe dovuto fare in un Paese civile."

"Il sindacato non può permettere che questa ingiustizia si verifichi ed è quindi totalmente a fianco dei lavoratori e delle loro famiglie. In queste ore è tanto più necessario richiamare tutti ad un'attenta vigilanza democratica per evitare ulteriori provocazioni."

Ufficio stampa Fiom

Roma, 13 giugno 2001


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm

Fim, Fiom, Uilm: tutte le manifestazioni del 18 maggio

Venerdì 18 maggio si svolgerà la giornata nazionale di lotta dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto. In tutte le aziende del settore i lavoratori sciopereranno per almeno quattro ore, dando vita a numerose manifestazioni esterne.

Lo sciopero del 18 fa parte del pacchetto di iniziative di lotta decise dagli Esecutivi nazionali di Fim Fiom e Uilm il 24 aprile scorso, dopo l’interruzione della trattativa con Federmeccanica: ulteriori otto ore di astensione dal lavoro, oltre alle due già realizzate, da effettuarsi entro il mese di maggio e di cui almeno quattro concentrate nella giornata nazionale; conferma dello sciopero di tutti gli straordinari.

Le principali manifestazioni si terranno a Torino, dove convergeranno anche i lavoratori del Canavese e dove parlerà, in piazza Castello, il segretario generale della Fiom-Cgil, Claudio Sabattini. A Milano, su cui convergeranno anche i lavoratori della Brianza, di Como e di Legnano, ci sarà il segretario generale della Uilm-Uil, Antonino Regazzi, che terrà il comizio conclusivo davanti alla sede dell’Assolombarda in via Pantano. Alla manifestazione di Firenze, dove parlerà, in piazza della Santissima Annunziata, il segretario generale della Fim-Cisl Giorgio Caprioli, parteciperanno anche i lavoratori di Arezzo, di Prato e del Valdarno.

Grandi manifestazioni si svolgeranno anche a Napoli (Riccardo Nencini – Fiom), a Lanciano (Cosmano Spagnolo – Fim), ad Ancona (Giuseppe Farina – Fim), a Bologna (Bruno Vitali – Fim), a Brescia (Francesca Re David – Fiom) e a Bergamo (Giovanni Contento – Uilm).

Da segnalare la partecipazione alla manifestazione di Torino di Marcello Malentacchi, segretario generale della Fism (Federazione internazionale dei sindacati metalmeccanici), e di Reinhard Kuhlmann, presidente della Fem (Federazione europea metalmeccanici), a quella di Milano.

In allegato, un elenco dettagliato delle iniziative del 18 maggio.

La giornata nazionale di lotta dei metalmeccanici coinvolgerà anche i lavoratori delle piccole aziende industriali del settore (Unionmeccanica-Confapi) e delle Cooperative, non essendosi registrati progressi nei negoziati aperti da Fim, Fiom e Uilm con queste controparti.

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 16 maggio 2001

Città/zona

ore sciopero

tipo iniziativa

presenza segreteria nazionale

Ivrea

8

partecipano alla manifestazione Torino

Novara

8

sciopero

Torino

4

manifestazione

Claudio Sabattini (Fiom)

Genova

4

presidio Unione industriali

La Spezia

4

presidi presso fabbriche

Bergamo

4

manifestazione

Giovanni Contento (Uilm)

Brescia

4

manifestazione

Francesca Re David (Fiom)

Como 

8

partecipano alla manifestazione Milano

Lecco

4

presidio in piazza con volantinaggio

Mantova

8

presidi presso fabbriche

Milano

4

manifestazione in piazza presso Assolombarda

Antonino Regazzi (Uilm)

Monza

4

partecipano alla manifestazione Milano

Pavia

4

manifestazione

Varese

4

manifestazione Unione industriali

Belluno

8

presidio Unione industriali

Rovigo

8

manifestazione Unione industriali

Treviso

4

3 manif. Treviso-Conegliano- Castelfranco

Venezia

4

presidi presso fabbriche

Vicenza

4

manifestazione

Associazione industriali

Padova

4

manifestazione

Centro città

Verona

4

manifestazione

Gorizia

4

manifestazione

Trieste

8

manifestazione Unione industriali

Udine

4-8

manifestazione davanti Pittini

Bologna

4

manifestazione

Bruno Vitali (Fim)

Cesena

8

presidi presso fabbriche

Forlì

4

presidi presso fabbriche

Modena

4

manifestazione Unione industriali

Reggio Emilia

8

manifestazione Unione industriali

Rimini

3

manifestazione Unione industriali

Arezzo-Valdarno

8

partecipano alla manifestazione di Firenze

Firenze

4

manifestazione

Giorgio Caprioli (Fim)

Livorno

3

manifestazione

Eros Panicali (Uilm)

Piombino

4

manifestazione

Luca Colonna (Uilm)

Pisa

4

manifestazione Pontedera

Lucca

8

manifestazione

Centro città

Perugia

8

manifestazione

Terni

4

manifestazione Unione industriali

Marche-Ancona

4-8

manifestazione regionale

Giuseppe Farina (Fim)

Frosinone

4

sciopero

Latina

8

presidio Unione industriali

Roma

8

presidio Unione industriali

Abruzzo-Lanciano

8

manifestazione regionale

Cosmano Spagnolo (Fim)

Avellino

8

manifestazione Unione industriali

Giovanni Sgambati (Uilm)

Caserta

4

presidi presso fabbriche

Napoli

6

manifestazione Unione industriali

Riccardo Nencini (Fiom)

Salerno

4

presidi presso fabbriche

Bari 

4

manifestazione davanti Magneti Marelli

Lello Raffo (Fiom)

Brindisi

8

presidi presso fabbriche

Lecce

4

sciopero

Taranto

8

sciopero

Potenza

8

manifestazione

Catania

4

sciopero

Palermo

4

manifestazione Unione industriali

Termini Imerese

8

manifestazione

Siracusa

8

manifestazione campi Montedison

Sulcis

4

sciopero


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm

Esecutivi unitari Fim, Fiom, Uilm: 10 ore di sciopero per il contratto

Nel decisivo incontro del 19 aprile, a pochi giorni dalla scadenza della moratoria, Federmeccanica, per il rinnovo biennale del contratto, ha formalizzato una proposta salariale di 85.000 lire al 5° livello, equivalenti alla sola inflazione programmata. Ha inoltre aggiunto che la condizione per una possibilità di innalzamento di questa cifra è l’accettazione del meccanismo degli assorbimenti di quote di salario aziendale, già rifiutato dal sindacato nel precedente incontro.

Questa proposta non solo è quantitativamente inaccettabile come base per ricercare un accordo, ma rivela un disegno di rimessa in discussione dei due livelli contrattuali che affiderebbe al contratto nazionale la sola inflazione programmata e tutto il resto a un livello aziendale insufficientemente esteso e largamente dipendente dalla redditività.

Sparisce completamente, oltre alla richiesta sul settore, il diritto a un recupero del differenziale di inflazione e con ciò il fondamentale obiettivo dell’accordo di luglio, che è la tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni.

Da questo punto di vista, la proposta formulata ieri al tavolo Confapi di 98.000 lire supera almeno l’inflazione programmata. Perciò Fim Fiom Uilm, pur considerandola insufficiente, proseguiranno il confronto a quel tavolo per verificare l’esistenza di ulteriori spazi di miglioramento della proposta stessa.

Tutto ciò avviene in un preoccupante quadro di inflazione reale (3%), ben superiore a quella programmata per il 2001 (1,7%), che rende ancor più necessario un accordo di pieno recupero.

A questo riguardo, Fim Fiom Uilm giudicano insufficiente l’azione del Governo per ridurre l’inflazione, che è stata trascinata, negli ultimi mesi, da prezzi interni in gran parte amministrati o amministrabili.

Gli Esecutivi nazionali di Fim Fiom Uilm, riuniti a Roma il 24 aprile 2001, confermano pertanto le due ore di sciopero, già proclamate in conclusione dell’incontro con Federmeccanica del 19 aprile, da realizzarsi con assemblee di discussione e confronto con i lavoratori.

Ritengono però necessaria una risposta ampia di lotte e proclamano perciò ulteriori otto ore di sciopero per tutta la categoria, da realizzarsi nel mese di maggio, e lo sciopero di tutti gli straordinari. Di tali otto ore, almeno quattro andranno realizzate nella giornata nazionale di lotta di venerdì 18 maggio, con manifestazioni provinciali.

Invitano quindi tutte le strutture di Fim, Fiom, Uilm ad attivarsi per sensibilizzare e mobilitare i lavoratori contro la pericolosa volontà politica della controparte.

Approvato all’unanimità.

Roma, 24 aprile 2001


Comunicato stampa Fiom

Dichiarazione di Lello Raffo, responsabile del Coordinamento Fiat della Fiom-Cgil

Lello Raffo, responsabile del Coordinamento Fiat della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“La decisione assunta da Fim, Fiom, Uilm e Fismic di proclamare uno sciopero delle Meccaniche di Mirafiori per il 18 aprile è importante perché costituisce una forte risposta unitaria con cui il sindacato respinge la provocazione della Fiat.”

“Decidendo unilateralmente di avviare le procedure di mobilità per 454 lavoratori, l’azienda vorrebbe far pesare il ricatto occupazionale sul merito della discussione oggi in corso relativa all’organizzazione degli orari in questo decisivo reparto di Mirafiori. Non a caso, la Fiat ha chiesto l’introduzione dei 18 turni come condizione preliminare per poter realizzare gli investimenti necessari ad assicurare un futuro produttivo alle Officine meccaniche. Con le 2 ore di sciopero del 18 e con le assemblee che terremo unitariamente il 13 aprile, diciamo alla Fiat che non può illudersi di governare unilateralmente i suoi stabilimenti saltando a piè pari il necessario confronto con i lavoratori e i loro sindacati.”

 Ufficio stampa Fiom

Roma, 11 aprile 2001


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm   

Alenia Marconi Systems. Fim, Fiom, Uilm solidali con delegato oggetto di intimidazione terroristica

Quanto accaduto venerdì 6 aprile a un rappresentante sindacale di Alenia Marconi Systems - il ricevimento di una busta con all'interno un proiettile, insieme a una frase minacciosa - è un fatto di estrema gravità. Fim, Fiom, Uilm nazionali ritengono che tale episodio non debba essere né sottaciuto, né sottovalutato. 

Chi opera come delegato sindacale espone maggiormente la sua persona e perciò stesso deve essere adeguatamente tutelato, sia attraverso una azione rapida della magistratura, tesa a individuare i responsabili di atti a carattere mafioso, sia dalla direzione aziendale, che dovrà cercare intanto di capire come possano nascere nella propria azienda atteggiamenti minacciosi nei confronti dell'attività professionale di un proprio dipendente. 

Fim, Fiom, Uilm nazionali chiedono che venga fatta luce nel più breve tempo possibile su quanto accaduto; dichiarano piena solidarietà al delegato e invitano i lavoratori a esercitare la massima vigilanza rispetto all'intera azienda.

Segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm

Roma, 9 aprile 2001


Comunicato stampa Fiom

Assemblea quadri e delegati Cgil. Sabattini (Fiom): "Sfidare il capitalismo italiano"

Parlando all’assemblea dei quadri e delegati della Cgil in corso a Roma, il segretario generale della Fiom, Claudio Sabattini, ha iniziato il suo intervento motivando il ‘no’ della Fiom all’accordo separato relativo allo stabilimento Fiat di Cassino, perché "portava a un appesantimento forte delle condizioni di lavoro". "Di fronte a un fatto di questo genere – si è chiesto Sabattini – che cosa dovrebbe fare la Fiom?

Dovrebbe limitarsi a fare delle valutazioni, dovrebbe polemizzare con chi ha firmato un accordo separato, oppure intervenire per evitare che tale accordo abbia conseguenze pesanti per i lavoratori di quello stabilimento?" "Noi – ha proseguito Sabattini – abbiamo deciso di raccogliere le firme per un referendum proprio perché, secondo noi, la cosa più importante è che siano i lavoratori quelli che, in ultima analisi, hanno il potere di decidere sulla concreta condizione di chi in fabbrica vive e lavora." Sabattini ha quindi allargato il discorso a un’analisi della posizione dell’Italia nell’ambito dei processi di globalizzazione.

"Siamo in una fase di espansione in cui crescono produzione e occupazione e in cui le distanze tra il nostro paese e altri paesi europei si stanno attenuando. Proprio per questo – ha aggiunto Sabattini - il nostro sistema industriale non può scegliere di competere con la Tunisia invece che con la Germania.

Se non si decide di competere con chi porta avanti le innovazioni di processo e di prodotto il rapporto tra imprese e lavoro diventerà sempre più duro e si restringeranno gli spazi non solo per la democrazia sindacale ma per la stessa democrazia politica." "L’interrogativo che sta oggi davanti ai sindacati italiani – ha affermato ancora Sabattini - è quindi questo: sfida o accompagnamento? Dobbiamo cioè accompagnare il capitalismo italiano nelle sue scelte per attenuarne le conseguenze sociali, oppure dobbiamo sfidarlo assumendo il ruolo di un soggetto attivo che si propone di determinare la direzione dei processi economici e sociali?

Se non vogliamo che tutto si risolva sommando la repressione dei salari alla precarizzazione delle condizioni di lavoro, occorre ridare spazio alla soggettività dei lavoratori e delle lavoratrici." "E se questo è vero per i rapporti tra sindacato e imprese e anche più vero per i rapporti tra le organizzazioni sindacali. L’unità sindacale – ha concluso Sabattini – non può essere una pura unità di vertice, cioè un’unità di oligarchi, ma deve essere l’espressione di una nuova unità tra le persone che lavorano. L’oligarchia, come dicevano gli antichi greci, costituisce una fase di passaggio tra democrazia e tirannide. Meglio allora tornare alla democrazia." 

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 4 aprile 2001

 


Comunicato stampa Fim, Fiom e Uilm

Contratto/secondo biennio: dal 9 aprile, si avvierà una fase più stringente del negoziato

Nell’ambito della trattativa per il rinnovo della parte economica del contratto nazionale dei metalmeccanici, le delegazioni di Fim, Fiom e Uilm si sono incontrate oggi con Federmeccanica presso la sede della Confindustria.

Le parti hanno convenuto di andare oltre la fase meramente espositiva delle argomentazioni a sostegno delle reciproche tesi e hanno pertanto concordato di avviare un negoziato più stringente, con l’obiettivo di giungere a un’intesa nei tempi più rapidi possibili.

Il prossimo incontro è stato fissato per il 9 aprile alle ore 16.30 presso la sede della Federmeccanica.

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 2 aprile 2001


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm, Fismic

Date le distanze registrate tra le parti, Fim Fiom Uilm e Fismic hanno chiesto unitariamente al ministro del Lavoro un rinvio della trattativa per il rinnovo dell'accordo integrativo del gruppo Fiat.

Il Ministro ha preso atto di tale richiesta  e ne ha informato l'azienda.

Segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm, Fismic

Roma, 31 marzo 2000


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm, Fismic

Ripresa la trattativa sull'integrativo aziendale

Dopo l’accordo sottoscritto lo scorso martedì sulla gestione delle risorse umane agli Enti centrali, Fim Fiom Uilm Fismic e Fiat hanno ripreso oggi, sempre presso la sede del ministero del Lavoro, il confronto sull’integrativo aziendale.

Seduti allo stesso tavolo, sindacati e azienda, alla presenza del sottosegretario onorevole Ornella Piloni, hanno affrontato il capitolo relativo al sistema partecipativo che costituisce uno dei punti delle richieste in piattaforma.

Successivamente, in sede tecnica ma sempre congiuntamente, le parti hanno approfondito la discussione sulla definizione del parametro di qualità e cioè su uno dei tre pilastri che, insieme a redditività e produttività, dovrà costituire il premio di risultato.

La riunione proseguirà nella giornata di venerdì 30 marzo, con inizio alle ore 17.

Roma, 29 marzo 2001             

Uffici stampa Fim Fiom Uilm Fismic


Comunicato stampa Fiom

Fiat/Enti centrali. Raffo (Fiom): "Il nostro giudizio sull'accordo"

Oggi, 27 marzo, presso il ministero del Lavoro, è stato firmato tra Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Fiat l’accordo relativo all’assetto e alle prospettive occupazionali degli Enti centrali. Lello Raffo, responsabile del coordinamento Auto della Fiom-Cgil, ha rilasciato la seguente dichiarazione.

“E’ particolarmente importante quanto sottoscritto al ministero del Lavoro perché ridà certezza alla missione industriale e progettuale degli Enti centrali che era stata messa pesantemente in discussione dalle prime ipotesi avanzate da Fiat. Tali ipotesi consideravano infatti un migliaio di lavoratori in esubero. Va sottolineato, invece, che l’accordo di oggi prevede l’assunzione di 300 giovani tecnici diplomati o laureati, altamente professionalizzati; assunzione con cui si rafforza la funzione progettuale degli stessi Enti.”

“In particolare, l’azienda ha affermato che, qualora ne sussistano le condizioni (titoli di studio), rispetterà l’accordo per l’assunzione dei 137 giovani della Carrozzeria recentemente non confermati alla scadenza dei loro contratti a termine.”

“E’ altresì significativo il mantenimento della divisione Tecnologie dello stabilimento di Pomigliano d’Arco che era stata posta in liquidazione.”

“Va sottolineato che l’accesso dei lavoratori degli Enti centrali alla mobilità volontaria è stato l’elemento che ha permesso di raggiungere questo accordo.”

Fiom-Cgil / Ufficio stampa  

Roma, 27 marzo 2000

 


Comunicato stampa segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm, Fismic

Fiat: sottoscritto l'accordo sulla gestione delle risorse agli Enti centrali

La ripresa del confronto presso il ministero del Lavoro sulla vertenza di gruppo Fiat del 21 marzo u.s. ha creato i presupposti per affrontare, nell’ambito di una valutazione più complessiva della presenza del Gruppo in Italia, i problemi di eccedenze occupazionali derivanti dai continui processi di riorganizzazione che Fiat sta portando avanti in tutti i settori di attività e che erano all’origine delle procedure già attivate in date diverse per gli Enti centrali di Fiat Auto, per i Sava, Fidis, cui si è aggiunta una procedura di mobilità per Gm/Fiat Word Wide Purchaising Italia. In un apposito incontro presso il ministero del Lavoro l’azienda ha quindi approfondito le ragioni della propria iniziativa, che risiedono parte in un processo di riorganizzazione e razionalizzazione che vede la chiusura di determinati uffici periferici resa necessaria dall’introduzione delle nuove tecnologie informatiche, parte dalla modifica del mix di professionalità collegata ai processi di globalizzazione, parte a terziarizzazioni di attività, eliminazione di alcune duplicazioni ecc. L’azienda conferma quindi le missioni degli Enti centrali nelle attività di servizio, progettazione e ricerca e delle società interessate, compresa la divisione Tecnologie di Pomigliano d’Arco, ridefinendone tuttavia gli assetti e le competenze professionali. Tutto ciò comporta l’uscita di 719 lavoratori entro il 30 settembre 2001, (impiegati,quadri, operai indiretti) secondo una valutazione di eccedenza e modalità di seguito riportate, ma l’accordo prevede anche l’assunzione di 300 giovani laureati e diplomati sulla base di criteri di rispondenza alle nuove esigenze e che attenuano, almeno in parte, gli effetti occupazionali della riorganizzazione. A questo proposito il sindacato ha sottolineato la necessità che l’azienda, nella selezione di questo nuovo personale, tenga conto degli accordi sottoscritti in ordine ai 137 lavoratori a tempo determinato che il mese scorso sono usciti dalla Fiat.

L’accordo prevede altresì l’adozione di criteri per l’individuazione degli esuberi tesi a limitare l’impatto negativo sui singoli, indicando nei dipendenti che per disponibilità individuale, o per requisiti contributivi raggiungono la pensione nell’arco del periodo di mobilità, la platea a cui orientare il procedimento.

Nella determinazione dei requisiti l’azienda si avvarrà dei dati desunti dai libretti di lavoro, mentre situazioni contributive non note, potranno essere evidenziate e certificate all’azienda dai dipendenti delle società in questione che ritenessero di accettare di avvalersi della possibilità di esodo incentivato tramite la mobilità nei limiti numerici complessivamente previsti.

L’accettazione della mobilità darà quindi seguito alle incentivazioni previste.

Gli esuberi complessivamente previsti da Fiat Auto sono 594 così ripartiti: Torino 503 unità; Pomigliano 56 unità, Napoli 3 unità, Arese 23 unità, Milano 2 unità, Bologna 3 unità, Pescara 3 unità, Roma 1 unità.

Gli esuberi previsti complessivamente previsti da Sava sono complessivamente 90;

gli esuberi  previsti da FIDIS sono 15 unità tutte a Torino;

gli esuberi previsti da Purchasing Italia sono 20 unità tutte a Torino.

Le indennità economiche aggiuntive a carico dell’azienda per i lavoratori collocati in mobilità sono articolate per fasce di reddito e per permanenza nelle liste di mobilità secondo lo schema seguente:

 

 

sino a 32 mil.

da 32 a 42 mil.

da 42 a 52 mil.

da 52 a 62 mil.

oltre 62 mil.

 

5.315.000

 8.115.000

12.366.000

19.366.000

23.566.000

 

8.732.000

11.532.000

16.472.000

23.472.000

27.672.000

3° 

8.732.000

11.532.000

16.472.000

23.472.000

27.672.000

Per i periodi inferiori all’anno gli importi saranno proporzionalmente ridotti.

Segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm e Fismic 

Roma, 27 marzo 2001


Comunicato stampa Fiom

Convegno "I giovani e il lavoro alla Iveco"

Claudio Sabattini (Fiom): "Abbiamo due compiti davanti a noi: dare una soluzione positiva alla vertenza Fiat e conquistare il rinnovo del contratto nazionale".

“Abbiamo due compiti davanti a noi: dare una soluzione positiva alla vertenza Fiat e conquistare il rinnovo del contratto nazionale.” Lo ha detto Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom-Cgil, concludendo oggi a Brescia il dibattito con cui è stata presentata una ricerca su I giovani e il lavoro alla Iveco.

“Il rinnovo del contratto – ha proseguito Sabattini - è infatti oggi la questione centrale attorno a cui ruota tutto dai rapporti tra lavoratori e imprese alle prospettive stesse delle relazioni sindacali nel nostro paese.” Dopo aver ricordato che tra gli imprenditori è forte la tendenza ad abolire i contratti nazionali e a fare solo accordi aziendali limitati al legame tra salari e redditività, Sabattini ha affermato: “Se i metalmeccanici avranno ancora un contratto nazionale, lo avranno anche le altre categorie.

”La ricerca presentata oggi all’auditorium del Museo di Scienze naturali è stata condotta nei mesi scorsi dalla Fiom di Brescia allo stabilimento Iveco, uno dei più grandi del gruppo Fiat in Italia: 4.000 addetti di cui 3.000 Iveco e 1.000 delle aziende terziarizzate. Tra questi lavoratori, solo 500 erano già assunti nel 1987; gli altri sono stati assunti in seguito. Vi è stato quindi un forte ricambio che ha fatto si che oggi l’età media dei lavoratori Iveco sia di 34 anni e mezzo (il 73% del totale ha meno di 40 anni).

Dai 1.600 questionari raccolti emerge che il 61,5% dei dipendenti considera che il lavoro che svolge richiede al massimo una settimana di apprendimento. Nel 1988, in una precedente ricerca, tale percentuale era del 29,8%. Per converso, nel 1988 la percentuale di chi valutava necessario un periodo superiore a due mesi per imparare a svolgere la propria mansione era del 36,75% mentre oggi è pari a 10,3%. Il lavoro viene oggi considerato qualificato dal 29% degli intervistati contro il 39% del 1988. Ancora: il lavoro viene oggi considerato ripetitivo dal 78% degli intervistati contro il 65% del 1988. Inoltre, la stragrande maggioranza degli intervistati ritiene di avere una retribuzione insufficiente. Alla parcellizzazione e alla ripetitività di molte mansioni si aggiungono l’intensificazione dei ritmi e la pressioni dei capi.

“Dobbiamo fare una battaglia dentro le imprese – ha concluso Sabattini - per riconquistare il potere di contrattazione.”

Roma, 26 marzo 2001


Comunicato stampa Fiom

Ilva/Taranto. Nencini (Fiom): Bordon convochi il sindacato

Riccardo Nencini, segretario nazionale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.  

"Il ministro dell'Ambiente, Willer Bordon, convochi al più presto un incontro con le organizzazioni sindacali per affrontare con efficacia le azioni di risanamento ambientale del sito siderurgico dell'Ilva di Taranto e del territorio circostante. L'assenza di una convocazione delle organizzazioni sindacali fa intravedere una volontà punitiva nei confronti dei lavoratori dell'impianto siderurgico che certamente non portano la responsabilità dell'attuale stato delle cose."

"La Fiom non condivide alcuna impostazione preconcetta nei confronti dell'industria siderurgica. Siamo interessati alla ridefinizione di equilibri rispettosi dell'ambiente, della salute dei cittadini e degli stessi lavoratori. Con eguale chiarezza si deve sapere che non tollereremo che ai lavoratori vengano impropriamente addebitati i costi di danni che certamente non hanno determinato. Se il sindacato sarà chiamato saprà assumersi le proprie responsabilità. Se si pensa che si possa evitare tale passaggio, si deve sapere che si determinerà una dura contraddizione dentro la quale, in ogni caso, non rinunceremo a rappresentare gli interessi dei lavoratori."

Fiom-Cgil/Ufficio stampa    

Roma, 23 marzo 2001


Comunicato stampa Fiom

Fiat/Integrativo. Sabattini: Fiom auspica accordo positivo

Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom-Cgil, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.  

“Domani sarà una giornata importante. Dopo due giorni di lavoro, in parte a tavoli separati e in parte congiunto in sede tecnica, sarà infatti necessario decidere quale strada imboccare per portare avanti il difficile confronto negoziale in corso tra la Fiat e i sindacati dei metalmeccanici.”

“Per parte nostra auspichiamo che venga imboccata la strada che porta a un accordo positivo.”  

Fiom-Cgil/Ufficio stampa    

Roma, 22 marzo 2001


Comunicato stampa Fiom

Fiat/Cassino. Primo turno: assemblea verniciatura approva posizione Fiom

Si sono tenute stamane alla Fiat di Cassino alcune assemblee del primo turno, con lo scopo di illustrare ai lavoratori dello stabilimento, i contenuti dell’accordo sottoscritto venerdì scorso da Fim, Uilm e Fismic e non dalla Fiom.

La Fiat ha negato alla Fiom la possibilità di tenere l’assemblea del montaggio perché ha deciso che le altre organizzazioni sindacali, essendo tre, avevano diritto di priorità rispetto al reparto più grande e più direttamente coinvolto dall’accordo. E ciò malgrado che la richiesta della Fiom di tenere le assemblee in tutti i reparti fosse stata ampiamente anticipata.

Nell’assemblea tenuta invece nella mensa del reparto verniciatura, Cesare Cosi, esperto Fiom di organizzazione del lavoro, ha spiegato ai numerosi lavoratori presenti i contenuti dell’accordo relativo alla cosiddetta “metrica” del TMC2, ovvero all’aumento della quantità di lavoro da svolgere in una medesima unità di tempo.

Claudio Sabattini, segretario generale della Fiom, ha quindi motivato il netto No dei metalmeccanici Cgil ad un’intesa che peggiora le condizioni di lavoro di chi dovrà operare con la “metrica” voluta dalla Fiat. Sabattini ha quindi affermato che la Fiom non sottoscriverà mai accordi del genere e che intende quindi promuovere un referendum abrogativo di questa intesa. A tale scopo, la Fiom raccoglierà da subito le firme necessarie per indire il referendum.

La proposta della Fiom è stata accolta e approvata all’unanimità dai lavoratori che hanno partecipato a questa assemblea. Nel pomeriggio si svolgeranno le assemblee del secondo turno.

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 20 marzo 2001


Nota stampa Fiom

Fiat: il 21 marzo riprende il negoziato per l’integrativo di Gruppo

Mercoledì 21 marzo i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm e Fismic incontreranno la Fiat a Roma al ministero del Lavoro, per dare avvio ad una nuova fase del negoziato relativo alla vertenza di Gruppo. E’ questo il risultato raggiunto ieri dopo 9 ore di riunioni, in parte congiunte e in parte a tavoli separati, svoltasi presso il gabinetto del ministro del Lavoro. Cesare Salvi, coadiuvato dal sottosegretario Ornella Piloni, aveva infatti convocato le parti allo scopo di far ripartire il negoziato che, pur senza rotture formali, si era di fatto interrotto dopo il terzo incontro svoltosi a Torino il 24 ottobre dell’anno scorso.

In un precedente tentativo svoltosi a Roma il 28 febbraio, l’azienda aveva invece espresso alla senatrice Piloni la sua sostanziale indisponibilità alla ripresa del negoziato proponendo di tenere a Torino, invece della trattativa, un incontro con i sindacati in sede di Osservatorio. I sindacati avevano obiettato che, per loro natura, le riunioni di strutture partecipative quali l’Osservatorio non hanno valore contrattuale. Invece, il problema per cui Fim, Fiom, Uilm e Fismic avevano sollecitato l’intervento del governo era proprio quello della necessità di riavviare un negoziato cominciato il 21 settembre 2000.

Lunedì 19 la segreteria del Coordinamento Fiat di Fim, Fiom, Uilm e Fismic si riunirà a Roma per mettere a punto la posizione con cui presentarsi il 21 al ministero.

Il negoziato dovrà riprendere su tutti i punti della piattaforma e sui problemi ulteriori che si sono prodotti nel gruppo in questi mesi: le prospettive produttive e occupazionali derivanti dall’accordo tra Fiat e General Motors.

Fiom-Cgil/Ufficio stampa

Roma, 14 marzo 2001


Comunicato stampa Fim Fiom Uilm Fismic

Comunicato stampa sul risultato dello sciopero di 4 ore effettuato

“Vogliamo ripristinare con la Fiat relazioni sindacali normali.” Lo ha detto Antonio Regazzi, segretario generale della Uilm, intervenendo a Torino nel corso della manifestazione sindacale unitaria con cui si è concluso lo sciopero di 4 ore effettuato oggi dai lavoratori del gruppo Fiat.

Parlando davanti al Lingotto, dove è giunto un corteo di lavoratori provenienti da Mirafiori, Regazzi ha affermato che l’incontro convocato a Roma per il 13 marzo dal ministro del Lavoro, Cesare Salvi, tra la Fiat e i sindacati dei metalmeccanici costituisce “l’unica strada per uscire da una inaccettabile situazione di stallo”. “Anche se la legislatura volge al termine – ha concluso Regazzi - il Governo non può permettere che la più grande azienda del Paese metta in mora quel patto che dal 1993 ha consentito il risanamento della nostra economia.”

Tutti gli stabilimenti Fiat sono stati oggi coinvolti dallo sciopero indetto da Fim, Fiom, Uilm e Fismic per chiedere la ripresa della trattativa per il contratto integrativo aziendale e per la difesa dell’occupazione nel Gruppo. Dopo il terzo incontro della trattativa, svoltosi a Torino il 24 ottobre dell’anno scorso, la Fiat, pur senza assumersi la responsabilità di una rottura formale, non ha di fatto acconsentito a partecipare ad ulteriori incontri con i sindacati. Inoltre, la settimana scorsa non ha accettato una richiesta di riavviare il negoziato espressa, a nome del Governo, dalla sen.ce Ornella Piloni, sottosegretaria al Lavoro.

A ciò si aggiunge il fatto che la stessa Fiat ha assunto una serie di iniziative provocatorie che hanno costretto i sindacati ad aprire iniziative di lotta su temi specifici in quasi tutti i maggiori stabilimenti del Gruppo.

L’iniziativa di lotta assunta per oggi dai sindacati metalmeccanici ha quindi ottenuto un netto successo in tutto il Paese. A Torino l’adesione allo sciopero è stata del 70% a Rivalta, tra il 60 e il 70% a Mirafiori, del 60% all’Iveco, dell’80% all’Avio e del 90% al Comau e alla Marelli. Com’è noto, nei giorni scorsi i lavoratori di Mirafiori e Rivalta erano già scesi in lotta per protestare contro la mancata conferma dei contratti a termine per 147 giovani lavoratori.

Ottima la riuscita dello sciopero a Cassino con il 90% di partecipazione. Da ricordare che, in questo stabilimento, è in corso una lotta contro il tentativo dell’Azienda di modificare in senso peggiorativo e in modo autoritario l’organizzazione del lavoro.

A Pomigliano ha scioperato il 60% dei lavoratori degli stabilimenti Fiat e l’80% di quelli delle aziende collegate. Un corteo, che ha attraversato inizialmente i vari reparti dell’ex Alfa, è poi uscito all’esterno dello stabilimento dove, dopo aver percorso le vie del centro cittadino, ha raggiunto la stazione della Circumvesuviana. I lavoratori di Pomigliano hanno protestato anche contro il licenziamento di 56 impiegati degli Enti centrali.

Anche a Melfi, dove è particolarmente sentito il problema della cosiddetta “doppia battuta”, ovvero quello della gravosa ripetizione del turno di notte per due settimane consecutive, sono scesi in sciopero i giovani lavoratori della Sata.

 

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm, Fismic

Roma,8 Marzo 2001


Comunicato stampa Fiom

Dichiarazione di Evaristo Agnelli, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per il settore delle Installazioni per le Telecomunicazioni

Evaristo Agnelli, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per il settore delle Installazioni per le Telecomunicazioni, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.

“Le cose dette oggi a Firenze dal sottosegretario alle Comunicazioni, Vincenzo Vita, sull’importanza del rilancio e dello sviluppo di un’azione di cablatura del territorio nazionale per diffondere l’utilizzo della banda larga sono molto interessanti.

“Rispetto a questa tematica si deve però aprire nel nostro paese un dibattito sul riproporsi, su un nuovo terreno, del dualismo Nord-Sud. Per ciò che riguarda il settore delle installazioni per le telecomunicazioni, nel Mezzogiorno non ci sono praticamente più imprese attive e quindi non c’è nessuno che faccia gli investimenti necessari a sviluppare quelle infrastrutture senza le quali la banda larga rimarrà un’espressione puramente verbale. Al Nord, invece, ci sono imprese attive e investimenti ma l’azione di queste imprese è finalizzata alla ricerca di profitti immediati.”

“Stando anche a quanto dice Vita, la costruzione di un’apposita rete diffusa nel territorio nazionale dovrebbe garantire l’utilizzo della tecnologia comunicativa a banda larga a tutti i cittadini e non solo ad alcuni settori economici e sociali privilegiati. Occorre quindi un flusso di investimenti che non guardi al ritorno immediato dei profitti ma alla costruzione di una rete necessaria per la modernizzazione democratica di tutto il nostro paese. Il che significa che sono necessari degli investimenti pubblici.”

Ufficio Stampa Fiom-Cgil

Roma, 1 marzo 2001


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm

Primo incontro con Federmeccanica per il rinnovo del biennio economico

Ha preso il via oggi, presso la sede della Confindustria, il negoziato tra Fim Fiom Uilm e Federmeccanica per il rinnovo biennale della parte economica del contratto collettivo nazionale di lavoro.

Federmeccanica ed Assistal hanno manifestato la propria netta contrarietà alla  rivendicazione avanzata nella piattaforma presentata dal sindacato metalmeccanico e alle ragioni sulle quali essa è costruita.

Nella replica, Fim Fiom e Uilm hanno ribadito la validità della richiesta salariale, pari a 135.000 lire, basata sul tasso di inflazione programmata per il biennio 2001-2002, sul differenziale tra inflazione reale e programmata del biennio 1999-2000 e sul buon andamento dell’economia e del settore.

Peraltro, Fim Fiom e Uilm, respingendo le accuse della controparte, hanno sottolineato la compatibilità di tali richieste con quanto previsto dall’accordo interconfederale del luglio 1993, puntualizzando l’assoluta coerenza della rivendicazione salariale con le regole e, quindi, con gli obiettivi della salvaguardia del potere d’acquisto delle retribuzioni. Al termine dell’incontro odierno le parti si sono aggiornate al prossimo 20 febbraio,  alle ore 10 in Confindustria, per avviare una discussione sul merito delle richieste.

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 7 febbraio 2001  


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm

Manifestazione nazionale dei lavoratori delle installazioni di reti e apparati di telecomunicazione

Venerdì 26 gennaio si svolgerà a Roma una manifestazione nazionale dei lavoratori delle installazioni di reti e apparati di telecomunicazione, in occasione dello sciopero generale di 8 ore indetto da Fim, Fiom e Uilm nelle imprese del settore.

Il corteo si concentrerà attorno alle ore 9,30 in piazza Fiume, per dirigersi verso il ministero dell’Industria percorrendo inizialmente corso d’Italia, ove i manifestanti si soffermeranno sotto la sede della Telecom. Il corteo proseguirà poi per via Piemonte fino a via Molise ove, intorno alle ore 11.00, si svolgerà il comizio conclusivo. E’ prevista la partecipazione di circa 3.000 lavoratori che raggiungeranno la capitale in pullman dato il concomitante sciopero dei treni.

L’iniziativa di mobilitazione è stata decisa dalle segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm a fronte della gravissima situazione occupazionale del settore. Infatti, le previsioni negative formulate dai sindacati già nell’estate scorsa si sono purtroppo dimostrate realistiche. Come ha attestato nei giorni scorsi anche il ministero dell’Industria, è ormai certo che si è creato nel settore “un esubero occupazionale di oltre 7.000 unità lavorative”.

Il settore conosce già da diversi anni una contrazione degli investimento derivante in primo luogo dalla riduzione dei volumi di attività della Telecom, il principale committente per questo sistema di imprese, anche a seguito dell’abbandono dei progetti di cablatura del paese. Tale situazione è aggravata dal fatto che gli ammortizzatori sociali attualmente attivi sono destinati ad esaurirsi nei prossimi mesi.

Con lo sciopero generale di 8 ore dei lavoratori del settore e con la manifestazione nazionale del 26 gennaio, Fim, Fiom e Uilm chiedono innanzittutto al Governo e ai Ministeri coinvolti (Industria, Lavoro, Comunicazioni e Lavori pubblici) l’istituzione di un tavolo tecnico di crisi con il coinvolgimento delle Associazioni datoriali delle imprese e delle Regioni. Inoltre, i sindacati chiedono l’assunzione di tutte le misure che possano risultare necessarie per salvaguardare l’occupazione e il reddito dei lavoratori.

Data l’importanza di questa manifestazione, con la quale i sindacati dei metalmeccanici intendono dare visibilità alla crisi occupazionale di un settore vitale per le comunicazioni e per la modernizzazione dell’intero paese, è gradita la presenza di un vostro inviato.

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 25 gennaio 2001  


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm

Gli esecutivi  unitari sulla consultazione per il contratto

Gli Esecutivi nazionali unitari di Fim, Fiom e Uilm si sono riuniti oggi a Roma per una verifica dell’andamento della consultazione sulla piattaforma predisposta dalle Segreterie nazionali per il rinnovo economico biennale del contratto. Sono in corso infatti in questi giorni, in tutte le aziende metalmeccaniche, assemblee informative finalizzate al referendum che si svolgerà dal 31 gennaio al 2 febbraio prossimi.

Gli interventi dei Segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Giorgio Caprioli, Claudio Sabattini e Antonino Regazzi, e il dibattito, hanno sottolineato la validità delle ragioni che hanno portato a formulare una richiesta salariale di 135 mila lire al 5° livello, basata sull’inflazione programmata per il biennio 2001-2002, sull’integrale recupero dello scostamento realizzatosi tra inflazione programmata e reale, ma anche sull’andamento economico e delle retribuzioni nel settore metalmeccanico.

E’ stato inoltre ripercorso quanto previsto dal documento politico che accompagna la piattaforma, dando particolare rilievo all’esigenza, a partire dal prossimo rinnovo normativo del contratto nazionale, di generalizzare il secondo livello di contrattazione e di riformare l’inquadramento professionale.

Pertanto, i Segretari generali hanno rinnovato l’invito ai lavoratori e alle lavoratrici metalmeccaniche a partecipare alle assemblee e a votare a favore della piattaforma.

Infine, nell’odierna riunione degli organismi dirigenti di Fim, Fiom e Uilm è stato ribadito che la sovrapponibilità dei cicli negoziali vale esclusivamente per le piattaforme aziendali ancora da presentare e non per le vertenze già iniziate.

In apertura dei lavori, un applauso ha accolto l’apposizione di una targa in memoria di Angelo Airoldi, Segretario nazionale della Flm e Segretario generale della Fiom, a cui, nel secondo anniversario della prematura scomparsa, è stata dedicata la sala riunioni della sede di Corso Trieste.

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 23 gennaio 2001


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm

Informazione e solidarietà nei luoghi di lavoro

I sindacati metalmeccanici italiani (Fim, Fiom e Uilm), congiuntamente ai sindacati metalmeccanici di Francia e Spagna, rispondono a un appello dei sindacati palestinesi lanciando, a partire da oggi, una campagna d’informazione e solidarietà nei luoghi di lavoro. I fondi raccolti andranno ai lavoratori e alle lavoratrici palestinesi, tramite le loro organizzazioni sindacali.

L’iniziativa è frutto di una recente missione in Palestina e Israele coordinata dalla Fism (Federazione internazionale dei sindacati metalmeccanici). In quella occasione, la delegazione, composta da rappresentanti dei sindacati metalmeccanici francesi, spagnoli e italiani, ha potuto verificare la durezza delle condizioni di vita. Da oltre tre mesi Cisgiordania e Gaza sono diventate prigioni, dove uomini, donne e bambini sono sottoposti a un vero e proprio assedio: il problema quotidiano è come procurarsi i mezzi di sostentamento. I 120.000 lavoratori pendolari in Israele hanno perso lavoro e salario. La maggior parte dei 180.000 palestinesi che lavorano nei territori occupati non possono recarsi a lavoro, essendo vietati gli accessi alle principali vie di comunicazione. Le importazioni e le esportazioni di merci sono bloccate, mentre l’attività produttiva è quasi ferma: nell’industria alimentare è diminuita dell’80%, in quella della plastica e chimica del 75%, in quella metalmeccanica del 50%, in quella delle costruzioni del 90%. La disoccupazione a Gaza è passata dal 18 al 60% e in Cisgiordania dall’11 al 35%.

In questa emergenza, l’attività dei sindacati palestinesi è oggi concentrata, tra l’altro, sugli aiuti alle famiglie più bisognose attraverso la distribuzione di generi di prima necessità e di aiuti economici.

La campagna di solidarietà internazionale avviata oggi si concluderà con una Conferenza dei sindacati metalmeccanici francesi, spagnoli e italiani, congiuntamente a quelli di Palestina e Israele, programmata per l’inizio della prossima primavera.

Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 22 gennaio 2001

Solidarietà. Diritti, lavoro e libertà per il popolo palestinese.


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm

Siglata l’ipotesi di accordo integrativo per il gruppo Marconi

Questa mattina, presso l’Unione industriali di Genova, è stata siglata dai sindacati nazionali Fim, Fiom e Uilm l’ipotesi di accordo integrativo per il gruppo Marconi (Communications e Mobile), che ora verrà sottoposta all’approvazione delle Rsu e dei lavoratori nelle assemblee che si svolgeranno dal 22 al 26 gennaio.

L’intesa prevede un premio di risultato riferito all’intero gruppo, senza più distinzioni fra i vari stabilimenti, con obiettivi retributivi legati a indici di redditività e qualità per i primi due anni (fino a marzo 2002) e con l’aggiunta di indici di produttività per i due anni successivi. Nel 2004, a raggiungimento degli obiettivi, il premio ammonterà alla cifra annua lorda di 5.100.000 lire. Già nel 2001, il valore degli obiettivi è pari a 3.150.000 lire, per passare a 3.800.000 e a 4.150.000 rispettivamente nel 2002 e 2003. Oltre al premio, è stata definita una indennità di prestazione annua di 450.000 lire per i lavoratori di 6° livello e di 550.000 per quelli di 7° e per i quadri.

Sono state istituite inoltre due Commissioni paritetiche, su Pari opportunità e Formazione, determinante, quest’ultima in particolare per i settori tecnici legati alla progettazione, ingegnerizzazione, service software, assistenza al cliente.

Le Rsu di tutti gli stabilimenti, infine, potranno utilizzare un sistema di posta elettronica e comunicare coi lavoratori attraverso una Bacheca informatica.

Ha invece trovato una ferma opposizione sia da parte dell’azienda che delle Unioni industriali presenti la richiesta, avanzata dal sindacato, di applicare la Banca delle ore anche ai lavoratori delle fasce alte. Su questo obiettivo, proseguirà la pressione di Fim, Fiom e Uilm.

Il gruppo Marconi è una multinazionale presente anche in Italia con 8.000 addetti e con stabilimenti a Genova, Firenze, Montevarchi, Pomezia, Latina, L’Aquila, Marcianise, Giugliano e Catania.

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm

Roma, 12 gennaio 2001


Comunicato stampa Fim, Fiom, Uilm, Fismic

Fiat/integrativo: i primi scioperi del 2001

Sei ore di sciopero, di cui quattro entro il prossimo 23 gennaio, quando tornerà a riunirsi il coordinamento delle strutture sindacali territoriali del gruppo Fiat. Lo ha deciso lo stesso coordinamento, riunito oggi a Roma per analizzare lo stato della vertenza per il rinnovo del contratto integrativo, che interessa circa 120.000 lavoratori. Fim, Fiom, Uilm e Fismic hanno inoltre convocato un’assemblea nazionale delle Rsu Fiat per il 30 gennaio. Intanto, già da domani, le Segreterie nazionali metalmeccaniche avvieranno una serie di iniziative politiche verso il Governo, le istituzioni e le confederazioni.

L’obiettivo a cui puntano i sindacati è quello di sbloccare la vertenza, sospesa ormai dallo scorso 24 ottobre. A questo fine, le Segreterie sindacali nazionali hanno inviato oggi una lettera alla Fiat chiedendo la ripresa del negoziato.

Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm, Fismic

Roma, 11 gennaio 2001