MA
CHI ANDRÀ IN PENSIONE DOPO 40 ANNI DI LAVORO? Il governo vuole portare a 40 anni la contribuzione minima per andare in pensione prima dei 65 anni di età. Ma chi ci potrà arrivare? -
con la Legge 30,
frutto del disastroso Patto per l’Italia, le lavoratrici e i lavoratori
saranno ancora più precari di oggi. Molti giovani e molti anziani rischieranno
di non avere più un vero posto di lavoro, e saranno spostati come merci da una
prestazione precaria all’altra. Così si perderanno anni di contributi per la
pensione e alla fine si diventerà vecchi senza avere accumulato una rendita
pensionistica decente. -
Con la delega sulle pensioni
il governo vuole ridurre i contributi che le aziende pagano per la pensione di
tutti i nuovi assunti. Nello stesso tempo le liquidazioni (il Tfr) non saranno
più in mano ai lavoratori ma verranno “sequestrate” per finanziare i fondi
di pensionistici privati. Così, anche chi avrà la fortuna di avere un po’ più
di sicurezza sul lavoro avrà pensioni da fame. -
Le aziende,
nel frattempo, fanno il possibile per cacciare i lavoratori più anziani, al
fine di sostituirli con forza lavoro precaria. Questo mentre si aumentano i
tempi e i ritmi di lavoro e tutta la condizione lavorativa si fa più
stressante. A queste condizioni c’è il rischio di arrivare all’età della
pensione logorati fisicamente e psicologicamente da tanti anni di incertezza e
di duro lavoro precario. -
Come ulteriore segno di insensibilità sociale il governo, poi, impedisce
di andare in pensione ai lavoratori che hanno subito i danni dell’amianto e
che per questa ragione rischiano la vita. A
queste condizioni chi potrà raggiungere una pensione dignitosa con una salute
decente? -
Basta con l’attacco alle pensioni -
Basta con la precarietà del
lavoro - Basta
con le ingiustizie e i privilegi I
metalmeccanici scioperano per difendere diritti
che
sono di tutti
24
ottobre sciopero generale Cgil, Cisl, Uil, tutte
e tutti alle manifestazioni provinciali 7
novembre sciopero nazionale dei metalmeccanici,
tutte e
tutti a ROMA La
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