SIELTE:
HA FATTO L’ACCORDO SEPARATO
INCOMPRENSIBILE
POSIZIONE DELL’AZIENDA
che
ha rifiutato di inserire, nell’accordo di rinvio delle procedure per
accedere alla cassa integrazione straordinaria
nel 2005, una clausola di garanzia che impegna Sielte a concordare con le RSU e
le organizzazioni
locali l’utilizzo della Cassa stessa.
TUTTE
LE ALTRE AZIENDE DEL SETTORE HANNO QUESTA CLAUSOLA
Il
fatto sembra tanto più oscuro ed incomprensibile perché tutte le altre
aziende d'installazioni, che hanno chiesto di rinnovare gli accordi di Cassa
integrazione hanno inserito tale clausola, la quale permette al sindacato e
ai lavoratori di concordare o non concordare le relative quantità di Cassa
integrazioni utili in funzione dei carichi di lavoro presenti sul territorio,
anche intervenendo se necessario sulla riduzione
sub appalto.
In
tutte le imprese questa clausola è stata inserita unitariamente, negli accordi
e nei rinvii firmati da Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm-Uil nazionali.
DUBBI
SULLE RAGIONI
C’è
il nostro sospetto che questa scelta di Sielte nasconda la volontà di evitare
un vero controllo del livello territoriale sull’uso e probabile abuso della
Cassa integrazione. Se c’è trasparenza nell’utilizzo non c’è motivo di
rifiutare un livello territoriale di controllo, confronto e accordo che
determini l’uso della Cassa.
Nel
2004 erano state concordate una serie di verifiche da farsi nei territori e
nelle commissioni nazionali, create per il controllo dell’uso della cassa e
del sub appalto. Tali commissioni a detta dello stesso Coordinamento Sielte non
hanno funzionato. L’azienda non
l’ha fatto funzionare. questo perché sia le Commissioni a livello nazionale,
sia le RSU a livello territoriale, in assenza di un vincolo alla contrattazione
dell’uso della Cassa sono sprovviste di un reale potere di intervento e
condizionamento. I fatti l’hanno dimostrato.
La Fiom
ritiene che solo attraverso un
controllo territoriale sia
possibile evitare e ridurre le pesanti storture che i lavoratori denunciano
nell’uso discriminatorio della Cassa presente nei cantieri aperti e del
conflitto cassa-sub appalto.
SUL
PUNTO LE ALTRE ORGANIZZAZIONI HANNO CEDUTO
La Fiom
non capisce perché
le altre organizzazioni sindacali non abbiano tenuto su questo punto una
posizione unitaria anche in Sielte, tra l’altro dopo che in diversi territori
è stata costruita una forte mobilitazione unitaria con scioperi, manifestazioni
e pressioni contro l’uso distorto della cassa integrazione.
Sia
il senso sia l’utilità di aver concesso maggiore libertà e minor controllo
alla Sielte ci sfugge.
La Fiom
auspica che nella stesura
definitiva dell’accordo di Cassa integrazione, previsto nella seconda metà di
gennaio si possa ritrovare una posizione unitaria con FIM e UILM.
La Fiom
conferma che, l’assenza del
vincolo sopra richiamato, non permetterà all’organizzazione di sottoscrivere
l’accordo di Cassa integrazione Straordinaria con
la Sielte.
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