Ufficio Migranti

Coordinamento Migranti

Resoconto sintetico della riunione del 21 dicembre 2006

 

Nella riunione si è svolta una prima discussione su temi generali e specifici di categoria, finalizzata a costruire una base di lavoro per la prossima riunione che si svolgerà indicativamente nella seconda metà di gennaio, ove possibile sulla base di un documento di lavoro che riepiloghi i punti da porre alla discussione per la costruzione della piattaforma per il rinnovo del CCNL.

 

Questioni generali

Legislazione e pratiche amministrative

L’obiettivo principale era e resta l’abrogazione dell’impianto discriminatorio e razzista dell’attuale legislazione sull’immigrazione (dal contratto di soggiorno ai CPT), che va riconfermato e sostenuto con forza. A tale proposito è necessario contestare anche i peggioramenti introdotti con la delega dell’espletamento delle pratiche alle poste. Di fatto è stato creato un percorso farraginoso e complicato che non produce certezze e garanzie, ma burocrazia e costi aggiuntivi (per altro particolarmente gravosi per le famiglie numerose). Inoltre non si risolve né il problema della semplificazione delle pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno, né il problema di sottrarre definitivamente la gestione delle pratiche alle questure.

È necessario ribadire l’urgenza dell’introduzione dello “ius soli” ed il diritto di voto e sostenere le iniziative già in essere, anche creando sinergie con realtà già attive su questo terreno.

Va avviato un percorso per un riconoscimento a livello legislativo della libertà di culto per tutte le minoranze religiose.

 

Pensioni e TFR

Va predisposto quanto prima materiale informativo tradotto in diverse lingue che informi in modo esaustivo e chiaro sulla previdenza integrativa ed anche l’eventuale documentazione in cui indicare la destinazione del TFR dovrà essere disponibile in diverse lingue. Sul tema pensionistico è necessaria un’analisi approfondita per individuare e rimuovere le regole che di fatto producono discriminazioni e disparità di trattamento per i e le migranti. Anche le norme relative all’assistenza vanno riviste in questo senso.

Su queste questioni è utile un’elaborazione all’interno della Fiom, al fine di poter dare un contributo attivo, propositivo e concreto al dibattito all’interno della Cgil, anche in vista della prossima riunione del Coordinamento nazionale migranti confederale.

 

Questioni specifiche

Luoghi di discussione e di elaborazione, rappresentanza

Il luogo di discussione è il Coordinamento Nazionale Migranti Fiom, così come definito nell’ordine del giorno approvato in occasione del Congresso Nazionale, all’interno del quale portare a sintesi e valorizzare i contributi che provengono dai gruppi di lavoro e coordinamenti regionali e territoriali esistenti. È utile valutare se e come affrontare la questione della rappresentanza dei e delle migranti anche in occasione della prossima Conferenze di Organizzazione della Fiom.

È necessario fare ulteriori sforzi per aumentare la rappresentanza dei e delle migranti nell’organizzazione a tutti i livelli, a partire dalle RSU. È necessario lavorare per una maggiore sensibilizzazione dell’organizzazione sul tema dell’immigrazione, prevedendo nell’ambito dei percorsi formativi per delegati/e e funzionari/e momenti specifici di approfondimento sul tema della mediazione culturale e sulle problematiche che dei e delle migranti. Nei percorsi formativi va favorita una maggiore partecipazione di delegati/e migranti.

 

Piattaforma e regole per il rinnovo del CCNL

Va costruito un luogo di discussione ed elaborazione, ove possibile unitario, che trovi un intreccio utile e vincolante con l’assemblea dei 500, affinché le proposte in favore del riconoscimento dei diritti dei e delle migranti trovino adeguati spazi nella piattaforma e sostegno concreto nel corso del negoziato.

Nel proporre alcuni primi punti su cui costruire delle richieste (elencati qui di seguito), è necessario individuare percorsi che diano alle stesse una valenza generale, nell’ottica di dare risposta a problemi specifici, conquistando allo stesso maggiori diritti per tutti, ciò anche in vista del fatto che è necessario sia rafforzare la capacità di mobilitazione a sostegno delle richieste, che evitare di innescare tensioni tra italiani e migranti.

-         Salute e sicurezza: introduzione di regole su una formazione specifica relativa ai fattori di rischio da svolgere all’atto dell’assunzione e da svolgere in un’ottica di filiera, tenendo conto anche delle lavoratrici e dei lavoratori che operano all’interno del ciclo produttivo in regime di appalto;

-         Formazione: norme vincolanti ed esigibili sull’uso del monte ore per la formazione di base (ex 150 ore) per corsi di lingua, conoscenza delle norme costituzionali, legislative e contrattuali;

-         Orario di lavoro: il diritto all’osservanza delle tradizioni culturali e religiose è un diritto indisponibile, che non può essere subordinato alle esigenze delle imprese, va predisposta una griglia di strumenti che rafforzi il ruolo negoziale delle RSU su questa materia ed allo stesso tempo una griglia di strumenti che rendano esigibile questo diritto anche nelle imprese dove non è presente il sindacato;

-         Ferie, permessi: nella stessa ottica vanno affrontate le regole sulla fruizione di ferie e permessi, allargando la casistica delle motivazioni per i permessi, riducendo l’anzianità necessaria per usufruire di periodi di aspettativa (p.es. pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno, ecc.) ed agevolando la possibilità di cumulare ferie e permessi per assenze prolungate;

-         TFR: per quanto riguarda il TFR che resta in azienda, va ridotta l’anzianità necessaria per le anticipazioni, che vanno rese possibili anche più volte nella vita lavorativa, anche ampliando la casistica per usufruirne;

-         Mensa: pur trattandosi di un argomento che ha trovato soluzioni in molti contratti aziendali, ma tenendo conto della notevole presenza di migranti nelle piccole imprese, anche in questo caso va predisposta una griglia di strumenti perché anche nelle imprese dove non è presente il sindacato sia garantito cibo adeguato;

-         Strutture di servizio e spazi comuni: è necessario porre il problema dell’adeguamento dei servizi sanitari tenendo conto di esigenze specifiche ed individuare spazi comuni che possano essere usati per le preghiere, ecc.;

-         Comunicazione, mediazione culturale, pari opportunità: è necessario prevedere che le comunicazioni aziendali siano tradotte nelle lingue meglio comprese, vanno previsti interventi di mediazione culturale all’interno dei luoghi di lavoro e costruire un protocollo antidiscriminatorio ed in favore delle pari opportunità.

 

Fiom nazionale

 

Roma, 21 dicembre 2006