Ufficio Migranti

 

Pronunciamento salomonico del Consiglio di Stato sulla “sanatoria truffa”


 


Uno dei principali problemi della “sanatoria truffa” che è stato alla base delle mobilitazioni dei migranti degli ultimi mesi, è legato alla cosiddetta “Circolare Manganelli” che escludeva dall’accesso alla sanatoria tutti coloro che avevano avuto un doppio decreto di espulsione (art. 14, comma 5 ter della legge Bossi-Fini). Va qui sottolineato, che questa circolare è stata emessa solo diversi mesi dopo la scadenza del termine per la presentazione delle domande, introducendo un’interpretazione restrittiva rispetto a quanto inizialmente previsto dalla sanatoria.

L’adunanza plenaria del Consiglio di Stato, il 25 febbraio scorso ha "preso atto della complessità della questione sottopostale e delle connesse difficoltà interpretative" e "ritiene che, tenuto anche conto della natura cautelare del provvedimento appellato, sia necessario attendere che l'esame dei profili di diritto sia affrontato nella rituale sede di merito dinanzi al giudice di primo grado, cui la questione viene rimessa".

In sostanza, per chi si è visto respingere la domanda perché non ha ottemperato ad un decreto di espulsione, viene sospesa l’esclusione dall’accesso alla sanatoria. In questi si dovrà ricorrere al Tar per un esame di merito. I pronunciamenti che i Tar in questi mesi hanno emesso su casi di questo tipo (anche se sono prevalsi i pareri in favore dell’accoglimento), sono però molto diversi e contraddittori.

L’accoglimento della domanda di sanatoria dipenderà quindi ora sostanzialmente dall’orientamento del Tar compente e quindi il problema di molti dei “truffati” è ben lungi dall’essere risolto. È importante mantenere altra l’attenzione su questa vicenda e rilanciare le ragioni delle lotte dei migranti della gru di Brescia e della torre di Milano in tutte le mobilitazioni, a partire da quelle del prossimo 1 marzo.

 

 

Roma, 28 febbraio 2011