Ufficio Migranti

Comunicato di Pietro Soldini Coordinamento Immigrazione

 

Il Coordinamento nazionale immigrazione della Cgil in una nota esprime “viva condanna per l’operato del Governo italiano per il rimpatrio in Libia dei 227 migranti che avevano raggiunto il Canale di Sicilia. Si tratta infatti di una grave violazione delle norme internazionali su diritti umani e diritti dei rifugiati”.

Dal Coordinamento nazionale immigrazione Cgil, inoltre, “dolore e indignazione per la morte della signora tunisina Nabruka Mimuni, detenuta da una settimana al Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria a Roma e che domani avrebbe dovuto essere rimpatriata in Tunisia. Nabruka Mimuni ha 49 anni lascia un marito e un figlio. Era in Italia da oltre vent'anni e solo due settimane fa era stata arrestata e condotta al CIE di Ponte Galeria alla periferia di Roma, mentre era in coda in Questura per rinnovare il permesso di soggiorno”.

Infine per la Cgil è “netta la contrarietà al pacchetto sicurezza sull’immigrazione in discussione al Parlamento. Questi provvedimenti rappresentano il quadro di un Paese in cui non si vuole governare il futuro; la civiltà e diritti umani vengono sacrificati in una gestione ideologica dell’immigrazione, e si mettono in serio pericolo - conclude la nota - la democrazia e la solidarietà nella nostra società”.

Le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio Berlusconi e le iniziative del Ministero dell’Interno Maroni contro la società multietnica sono un motivo ulteriore per confermare la decisione assunta dal Coordinamento Nazionale Immigrati della CGIL, di venerdì 8 maggio, di organizzare per mercoledì 13 maggio, dalle ore 10,30 in poi, un presidio davanti il Parlamento (Piazza Montecitorio), in occasione della votazione alla Camera sul pacchetto sicurezza, che contiene, tra l’altro, norme che penalizzano la vita degli immigrati e determineranno un regresso nella cultura e nella democrazia del nostro paese.

Nello stesso tempo e modalità i territori sono chiamati a organizzare presidi davanti le Prefetture.

 

11 maggio 2009