FORUM NAZIONALE “MARE
APERTO” Idee
per aprire le frontiere e chiudere i Centri di Permanenza Temporanea (CPT) Bari,
11 luglio 2005 ATTO
FINALE SOTTOSCRITTO DAI
PRESIDENTI DELLE
REGIONI Superare
i Cpt, costruire una nuova politica dell’immigrazione L’Europa
e il mondo devono rispondere positivamente e con lungimiranza alle sfide
politiche e culturali incardinate nei fenomeni di mobilità degli esseri
umani. L’immigrazione non può essere affrontata come una questione di
“ordine pubblico” spesso affidata alle cure di legislazioni
emergenziali. Né si possono mettere in mora i diritti fondamentali degli
individui, a cominciare dal diritto di asilo fino al diritto indisponibile
alla libertà personale. Non si tratta solo di richiamare la non
negoziabilità di principi cruciali della nostra civiltà, si tratta di
affrontare con realismo e cioè’ nel pieno rispetto delle Leggi, le
grandi problematiche dell’accoglienza, dell’inclusione, dell’interculturalità.
In
questa cornice noi, Presidenti di Regione, ci assumiamo la responsabilità
di riaprire una discussione che riguardi l’efficacia e l’equità delle
politiche dei flussi migratori sin qui perseguite. Lo facciamo senza
spirito di contrapposizione politica e senza prefigurare lacerazioni in
quello che auspichiamo possa essere un fecondo colloquio
inter-istituzionale. Lo facciamo cogliendo il punto più dolente di caduta
delle scelte operate dall’Italia: i cosiddetti CPT. Chiediamo
il superamento dei Centri di Permanenza Temporanea, chiediamo al Governo
l’istituzione di un tavolo di confronto per definire risposte
alternative che tutelino i diritti e promuovano la sicurezza sociale.
Perché i CPT hanno sostanzialmente attratto
l’intera materia dentro un quadro di mera regolamentazione
repressiva . Perché essi si fondano su un’idea assai discutibile di
“detenzione amministrativa”. Perché invece di aggredire i nodi
spinosi della clandestinità colpiscono, nei loro diritti, le singole
persone, nella maggior parte
dei casi sono le vere vittime della clandestinità. In
particolare con Crediamo
inoltre che i respingimenti collettivi di migranti, spesso in direzione di
Paesi di provenienza noti per la sistematica violazione dei diritti umani,
siano in contrasto con le convenzioni internazionali sottoscritte dal
nostro Paese. Noi
pensiamo che la clandestinità vada combattuta favorendo l’apertura di
canali di ingresso legali, varando programmi seri di cooperazione allo
sviluppo, riconoscendo il diritto d’asilo, promuovendo la cultura dei
pari diritti e dei pari doveri, ma anche consentendo i ricongiungimenti
familiari e serie politiche di integrazione sociale. Superando
un approccio ideologico alla
regolamentazione dei flussi che contrasta sia con la tutela dei diritti
delle persone che con le stesse necessità economiche del nostro paese,
visto il rinnovarsi della pratica dei decreti aggiuntivi e non
programmati. Del
resto non possiamo dimenticare le condizioni drammatiche di molti paesi da
cui si originano i flussi migratori. Per
questo riteniamo urgente lavorare perchè il Mediterraneo diventi un mare
di pace, di convivenza tra diversi, di diritti. E chiediamo
dunque all’Italia e all’Europa di riaprire il capitolo delle
politiche dell’immigrazione. REGIONI: Abruzzo
Presidente Ottaviano
DEL TURCO Basilicata
Presidente Vito
DE FILIPPO Calabria
Presidente Agazio
LOIERO Campania
Assessore Rosa
D’AMELIO Emilia
R. V. Presidente
Flavio
DELBONO Friuli
V.G. Assessore
Roberto
ANTONAZ Lazio
Assessore Luigi
NIERI Liguria
Assessore Giovanni
VESCO Marche
Assessore Marco
AMAGLIANI Molise
Assessore
Michele
PICCIANO
Puglia
Presidente Nicola
VENDOLA Sardegna
Assessore Maddalena
SALERNO Toscana
Assessore Gianni
SALVATORI Umbria
Assessore Damiano
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