Manifestazione unitaria del 18 dicembre 2004

contro la politica del governo sul tema dell’immigrazione

 

Sabato a Roma Cgil, Cisl, Uil hanno portato in piazza i lavoratori dipendenti per manifestare il proprio dissenso verso la politica del governo in tema di immigrazione. La piazza ha visto la presenza di lavoratori migranti e italiani uniti contro quella logica di vincolare i diritti civili, i diritti della persona al lavoro. Una logica che stà sempre più prendendo piede nel paese. E’ il nuovo vestito della schiavitù, che la Cgil per prima ha denunciato con la meravigliosa manifestazione del 23 marzo 2002. Tra gli organizzatori e dunque nel Dna della manifestazione c’era l’idea per cui doveva essere particolarmente partecipata e far vedere assieme lavoratori italiani e migranti più che mai solidali ed uniti nella lotta. Ora non so se in questo senso si possa esprimere piena soddisfazione per la riuscita della stessa, sicuramente ha fornito un metro di misura, e l’imbocco di una necessaria nuova strada da percorrere. Alla luce di ciò dobbiamo ammettere francamente che la partecipazione di Treviso non è stata adeguata. Un autobus non traboccante, della sola Cgil in cui spiccavano particolarmente le bandiere di una categoria. E’ possibile affermarlo, anche alla luce del fatto che Treviso è una delle province italiane col più alto numero di lavoratori migranti e che vede tra le fila dei suoi amministratori personaggi che hanno reso famosa la nostra terra in tutto il mondo per atti di intolleranza e razzismo. Comunque ciò che credo sia veramente degno di nota è l’esempio dei compagni migranti e giovani italiani che hanno partecipato alla manifestazione e la passione degli slogan che hanno fatto del corteo di Treviso quello più rumoroso e visibile.  Ciò non è poco perché denota la necessità di riscatto, di dire no ai luoghi comuni su Treviso e sulla sua gente. Soprattutto c’è da far notare come la partecipazione a momenti collettivi come manifestazioni e iniziative fa crescere le menti, crea legami tra persone, fa maturare idee, fa nascere spirito di appartenenza. Esperienze come quella di Sabato oltre ad avere un’importanza politica fondamentale, hanno un’importanza strategica e fondante per la Cgil del futuro. Occorre dunque prestare la giusta attenzione a tutti i livelli organizzativi su ogni iniziativa, e cimentarsi al massimo per la riuscita.  Sappiamo tutti che nelle nostre zone c’è la necessità di intervenire culturalmente e sappiamo quanto questo sia difficile e costi sacrifici, ma questo non deve essere una scusante. E’ questo quello che noi della Cgil chiamiamo con le parole del nostro Segretario Generale G. Epifani: agire con rigore.  Ci sono le persone di qualunque nazionalità esse siano e ne abbiamo i mezzi.

 

Loris Scarpa, Segreteria della Fiom di Treviso