Comunicato stampa di Carla Cantone e Fulvio Fammoni in merito al decreto sugli ultracinquantenni

 

Lavoro: Ammortizzatori sociali. Cgil “Decreto ultracinquantenni ingestibile. Fare chiarezza”

 

(U.S.Cgil) –Roma, 31 mar- In un comunicato congiunto, i segretari confederali della Cgil, Carla Cantone e Fulvio Fammoni, denunciano la situazione di ingestibilità  che si è venuta a creare a proposito del decreto sugli ultracinquantenni. ”l governo ha comunicato ieri 30 marzo, sul suo sito ufficiale, -informano i sindacalisti- di aver prorogato al 31 maggio il termine per la sottoscrizione degli accordi per la risoluzione dei rapporti di lavoro degli ultracinquantenni, il loro affidamento alle agenzie di ricollocazione con obbligo di accettazione di qualsivoglia lavoro, pena la perdita dell’indennità di mobilità a fronte della permanenza in detta lista fino ad un massimo di sei o sette anni a seconda se localizzati al Centro Nord o nel Mezzogiorno (essendo, gli anni aggiuntivi, a carico delle imprese, salvo nel caso di imprese fallite). Ugualmente il governo ha prorogato al 31 dicembre ’07 le norme sugli ammortizzatori sociali in deroga.

Inoltre viene annunciato  l’incremento del fondo “per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà”. Un incremento –fanno rilevare Cantone e Fammoni- di cui non viene indicato ‘importo, e che è attualmente vuoto non avendolo considerato nella legge Finanziaria”.

I particolari del provvedimento, sottolineano ancora i due segretari confederali, non si conoscono perché I testi non sono stati divulgati, e il decreto non è stato ancora  pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

A parere della Cgil, inoltre, non è trascurabile  il fatto che questo cambiamento normativo, la cui efficacia decade trascorsi 60 giorni, viene a collocarsi a Camere sciolte, che le nuove Camere sono convocate per il 28 aprile, e che l’attività parlamentare della prima fase sarà assorbita dall’’elezione degli organismi parlamentari, della Presidenza della Repubblica e dalla fiducia al nuovo Governo. I margini per la conversione in legge dei decreti sono perciò strettissimi. 

“Il rifinanziamento del fondo per il salvataggio e la ristrutturazione, che dovrebbe servire per le soluzioni industriali di vertenze di grandi gruppi aperte, diventa un’incognita ancora più forte e problematica –aggiungono Cantone e Fammoni- in quanto si dovrebbe discutere da qui al 31 Maggio come utilizzare queste risorse senza sapere se saranno effettivamente disponibili”.

“Ciò che il comunicato del Governo non dice –prosegue la dichiarazione- è che le risorse ed il numero dei lavoratori per il 2006 sono fissati ed immodificabili. Per cui dei 3 mila lavoratori individuati, 1.700 sono di imprese esistenti, 1.300 di quelle in procedura concorsuale o che abbiano cessata l’attività. Aldilà della dubbia costituzionalità della norma, ciò significa che, se si realizzeranno accordi con un numero di lavoratori superiore a quello indicato dal provvedimento, il Ministero individuerà criteri per definire una graduatoria e ridistribuire il numero massimo di lavoratori previsto. In tal caso, assisteremmo ad eventuali accordi parzialmente accolti e ad un’inevitabile guerra tra poveri.

Ne consegue che –dicono ancora Cantone e Fammoni- , a prescindere dal giudizio negativo sul merito del testo già espresso dalla Cgil, si dovrebbe negoziare con la più assoluta incertezza normativa per raggiungere accordi basati sulla risoluzione dei rapporti di lavoro per ultracinquantenni.

Ancora una volta, a conferma della condotta di questi cinque anni, è evidente che questo governo, troppo impegnato nella propaganda e negli annunci, non può interessarsi delle condizioni reali dei lavoratori e delle imprese”.