Nota dell'Ufficio sindacale Fiom

L’aggravio Irpef locale riduce il salario netto per tante lavoratrici e lavoratori.

Vi illustriamo in una nuova tabella esemplificativa gli effetti complessivi della manovra finanziaria sulla busta paga.

Come si vede si è calcolato l’aggravio dello 0,80 nell’Irpef comunale e regionale, così come viene deciso a Roma e nel Lazio. Ci sono regioni e comuni ove l’addizionale Irpef resta invariata e altre dove l’aumento cumulativo rischia di essere superiore, in ogni caso quello che inviamo è un dato indicativo. Da esso emerge che l’aggravio dell’Irpef locale, sommato all’aumento dei contributi Inps, rischia di ridurre il salario netto per tutte le lavoratrici e i lavoratori single e per quelli con figli a carico con reddito superiore a 35 mila euro. Invitiamo pertanto tutte le strutture a segnalarci le decisioni finali che assumeranno gli enti locali sull’addizionale Irpef.

È bene sottolineare, inoltre, che la tassazione locale, l’aumento delle imposte sui servizi e sui trasporti e i ticket sulla sanità, incide anch’essa sul reddito disponibile dei lavoratori, e si somma all’aggravio dell’Irpef locale e della contribuzione previdenziale. È sempre difficile una stima precisa dei costi di queste nuove tasse, in ogni caso secondo l’associazione dei consumatori Adusbef, il costo per famiglia dell’insieme degli aumenti nelle tassazioni è di oltre 400 euro.

Considerato che alcune delle misure prese in considerazione dai consumatori, ad esempio canone Rai e autostrade, riguardano beni non prioritari, si può stimare in circa 280 euro l’aggravio medio non comprimibile per famiglia dell’aumento delle tasse.

In conclusione, la somma negativa dell’aumento dell’Irpef locale e delle tasse sui servizi comporta una riduzione del reddito netto disponibile per tutti i redditi oltre i 25 mila euro lordi, anche se i titolari hanno figli a carico, e per tutti i redditi, anche i più bassi, di coloro che non hanno carichi familiari.

Roma, 16 gennaio 2007