Come segnalato da diverse realtà e strutture è in corso una vera e propria campagna per l’assorbimento degli aumenti contrattuali. Nella sostanza molte aziende non erogano né gli incrementi contrattuali sui minimi tabellari, né l’una tantum a tutti quei lavoratori che usufruiscono di superminimi individuali.

Abbiamo deciso di contestare ovunque questa pratica, sul piano sindacale e anche sul piano legale.

Pubblichiamo quindi una nota di Guglielmo Simoneschi, della Consulta giuridica Fiom, che riassume i principali temi legali della vicenda. Da tale nota si deduce che:

1 - L’assorbimento dell’una tantum può e deve essere sempre contestato, prima di tutto con una diffida delle Rsu e/o delle strutture territoriali interessate, poi anche con iniziative legali.

2 - L’assorbimento dei superminimi nei minimi tabellari, cioè la non erogazione dell’aumento contrattuale, può essere contestato là ove il superminimo individuale sia riconducibile a ragioni di professionalità o di onerosità, particolare faticosità e rischio del lavoro. Naturalmente, in questo caso, l’onere della prova spetta al lavoratore e quindi occorre costruire innanzitutto una contestazione di carattere sindacale e poi raccogliere eventuali contestazioni individuali.

In conclusione: occorre reagire alla pratica degli assorbimenti anche con iniziative legali immediate per quanto riguarda l’una tantum e con un’iniziativa sindacale più attenta e articolata per quanto riguarda gli assorbimenti nei minimi tabellari. E’ chiaro che non possiamo accettare il diffondersi di queste pratiche, che di fatto stanno vanificando l’aumento determinato dal Contratto nazionale.

Per quanto riguarda tutti gli aumenti concordati, nei precontratti e nelle vertenze aziendali, è chiaro che la pratica dell’assorbimento è illegittima e  va contestata anche legalmente, salvo essa non sia stata esplicitamente e formalmente pattuita alla stipula dell’accordo aziendale.

Chiediamo a tutte le strutture di tenerci tempestivamente informate sull’iniziativa, e di diffondere ovunque sia necessario questa circolare con l’allegato, affinché le realtà interessate possano farne buon uso.

E’ evidente, in ogni caso, che sia dalla prossima contrattazione aziendale, sia in quella nazionale, la questione del non assorbimento degli incrementi retributivi dovrà essere definita già in fase di piattaforma e dovrà essere uno dei punti delle nostre richieste.

 

Roma, 23 marzo 2006