Comunicato Rsu Azimut\Benetti. Viareggio, 16 maggio 2007  

NO allo scalone Maroni, NO al peggioramento delle condizioni previdenziali  

 

A  fronte delle intenzioni e delle prese di posizione  di alcuni esponenti del governo in materia previdenziale comportanti il rischio di un concreto non-superamento dello scalone Maroni, ci troviamo a prendere posizione in rappresentanza dei lavoratori del cantiere Azimut\Benetti di Viareggio così come sta avvenendo in molte aziende metalmeccaniche su tutto il territori nazionale.

 Le dichiarazioni del ministro Padoa Schioppa, che pare parlare per tutti seppur ancora non condivise ufficialmente dall’intera compagine governativa, sembrano voler impostare un’azione antisociale che non deve passare.

Come  RSU del più importante cantiere navale del diporto chiediamo un’altra linea di impegno che manifesti il principio dell’equità, sia fiscale che previdenziale; consideriamo positivamente le valutazioni di carattere sindacale che certificano la necessità di continuare con maggior impegno nell’azione tesa al recupero dell’evasione fiscale e contributiva, nel completare il percorso individuato  dalla legge Dini in materia di separazione tra assistenza e previdenza e nel considerare il contributo di solidarietà a partire da una base alta di redditi di lavoro o pensione, quali azioni che hanno l’assoluta priorità.

Ci aspettiamo da questo Governo la definizione di atti in termini concreti che competono ad un vero governo di centro sinistra, per cui la revisione e il superamento di norme antisociali (quindi non solamente in materia previdenziale) - tra cui anche il superamento dello scalone indicato nel programma dell‘Unione - partendo dalla valorizzazione della centralità del lavoro nell’attuare la maggior parte deii provvedimenti attesi da gran parte del suo  elettorato.

Le posizioni assunte oggi non dimostrano questa volontà, come Rsu nell’interesse dei lavoratori che rappresentiamo, ma soprattutto perché le proposte dichiarate peggiorerebbero le condizioni dei lavoratori della cantieristica navale che già pagano un prezzo elevato in termini di usura e sicurezza, diciamo no alla revisione dei coefficienti e no all’innalzamento dell’età pensionabile e ci prepariamo alla mobilitazione.

Invitiamo tutti i delegati e RSU  della cantieristica a prendere posizione in tal senso, per far emergere una posizione chiara e compatta da parte dei sindacati verso lo sciopero generale se le proposte annunciate trovassero condivisione unanime nella compagine del governo.

Su mandato dell’assemblea dei lavoratori viene indetta un’ora di sciopero per venerdì 18 maggio 2007 al termine di ogni turno di lavoro.