COMUNICATO SINDACALE

 

Le lotte alla Fiat di Melfi e nell’indotto

 

Da quattro giorni lo stabilimento Fiat Sata di Melfi e tutto l’indotto del sito, le lavoratrici e i lavoratori, sono in sciopero bloccando tutte le attività per rivendicare l’apertura di un negoziato con la Fiat e con l’Acm sulle condizioni di lavoro, sulle retribuzioni e per le libertà sindacali.

Il blocco totale e il presidio giorno e notte di tutto il sito è determinato dall’atteggiamento della Fiat che a fronte degli scioperi nelle aziende terziarizzate ha risposto con la messa in libertà di tutti i lavoratori Sata, con il solito atteggiamento arrogante e intimidatorio.

La Fiat continua a pensare di gestire le sue difficoltà produttive attraverso il peggioramento delle condizioni di lavoro e di provvedimenti disciplinari.

La Sata, nel corso di un anno a Melfi, ha emanato 2.500 provvedimenti disciplinari e continua su questa strada, mentre non pensa di cambiare lo schema di turnazione che prevede la doppia battuta con 12 notti consecutive, malgrado le nostre ripetute richieste.

Per questo le lavoratrici e i lavoratori della Fiat e dell’indotto di Melfi si sono ribellati, hanno detto: “Basta, vogliamo un negoziato sulle nostre condizioni e sulle prospettive della Fiat”.

Il Governo, a questo punto, non può stare a guardare in quanto è corresponsabile dell’accordo di programma firmato con la Fiat e quindi deve convocare le parti per aprire un negoziato vero.

La lotta di Melfi parla a tutti i lavoratori della Fiat, per questo è necessario che si estenda a tutti gli stabilimenti, con iniziative mirate a modificare, migliorandole, le attuali condizioni di lavoro e per garantire in Italia un futuro al settore dell’auto.

La Fiom nazionale

Melfi, 21 aprile 2004