I dati della cassa integrazione di aprile

 

I dati della cassa integrazione di Aprile 2009 evidenziano il permanere nel settore metalmeccanico di una congiuntura negativa, che continua ad aggravarsi.

Oltre 38 milioni di ore di sospensione autorizzate nel mese corrispondono alla sospensione a zero ore di oltre 221.000 lavoratori per l’intero mese.

Tuttavia per l’effetto della rotazione e della sospensione a settimane la Fiom stima che i lavoratori interessati siano almeno il doppio (450.000/500.000) ovvero il 25/ 30% di tutta la categoria.

Un dato allarmante e purtroppo in costante crescita nel corso del primo quadrimestre del 2009 in cui, mese dopo mese, la cassa per i metalmeccanici continua ad aumentare, avendo realizzato un incremento del 265% pari a circa 24 milioni di ore.

La crisi della siderurgia, del comparto auto e componentistica, del settore elettrodomestici, hanno trainato la crisi per un’area sempre più ampia dell’indotto e, negli ultimi mesi anche settori tradizionalmente più solidi quale quello delle macchine utensili e della meccanica strumentale ne sono investiti.

Il settore dell’industria metalmeccanica ricopre infatti oggi la parte preponderante della Cassa integrazione, rappresentando il 51% dell’insieme delle ore erogate e ben il 59% della cassa nel settore industriale. Se si guarda poi alla sola cassa ordinaria le percentuali salgono rispettivamente al 55% sul totale e al 66% sull’industria.

Ben diversa era la situazione solo un anno fa quando i metalmeccanici rappresentavano solo il 28% dell’insieme dei cassaintegrati e il 37% di quelli del settore industriale (dati Aprile 2008).

Un incremento vertiginoso che ha portato ad un aumento del ben l’858% rispetto ai volumi di cassa di aprile 2008 con un incremento della Ordinaria di oltre il 1.500%.

Si sta determinando una vera e propria questione sociale cui la Fiom ritiene si debba far fronte con il blocco dei licenziamenti e interventi sugli ammortizzatori sociali che allunghino la cassa ordinaria a 104 settimane, consentendo in questo modo alle aziende di poter fronteggiare una inaudita crisi congiunturale, senza il ricorso a strumenti più pesanti quali la cassa straordinaria o il ricorso alla mobilità, cioè al trauma dei licenziamenti collettivi.

Al tempo stesso è necessario impostare un intervento a largo raggio di tutela dei lavoratori precari, che sono stati i primi ad essere licenziati e che gli attuali provvedimenti del governo lasciano ancora senza tutele. E’ al tempo stesso indispensabile aumentare i livelli di copertura dell’attuale indennità di CIG che ormai è molto lontana dall’80% della retribuzione reale anche per operai di linea.

Infatti gli attuali massimali portano il livello di copertura a solo il 50/60% del salario reale.

La crisi, come risulta dai dati che la stessa INPS pubblica periodicamente,è ben lontana dall’essere conclusa e neanche si sta avviando verso un’attenuazione.

Consideriamo non veritieri i segnali di ottimismo che la stampa ha voluto dare commentando i dati del mese di Aprile 2009. Non comprendiamo le dichiarazioni del presidente dell’Inps che si ritiene confortato dal fatto che i flussi di cassa delle prestazioni temporanee coprano soltanto un terzo delle ore di cassa autorizzate nel primo trimestre dell’anno.

Infatti la stragrande maggioranza della cassa ordinaria e straordinaria, non viene pagata attraverso l’erogazione diretta da parte dell’INPS, bensì attraverso l’anticipo da parte delle aziende, così come prevede la legge e come la Fiom è impegnata a contrattare in tutte le situazione. Il meccanismo della compensazione, previsto in questo caso è ben più complesso da ricostruire dei semplici flussi trimestrali di cassa.

Del resto la situazione che il nostro sindacato rileva giorno dopo giorno è più aderente a quella descritta dai dati delle ore autorizzate che non al “terzo “ delle sospensioni coperte dall’intervento diretto dell’INPS.

Considera necessario avanzare unitariamente la richiesta di un incontro con la presidenza dell’INPS per conoscere approfonditamente i dati della cassa integrazione che interessano tutti i comparti metalmeccanici.

Esigenza rafforzata dalle lettura articolata dei dati INPS provincia per provincia, dove si rileva che alcuni territori risultano completamente mancanti e, di conseguenza, i volumi complessivi per Regioni e a livello nazionale, non possono che risultare sottostimati.

(Se si guarda al solo mese di Aprile 2009 mancano all’appello 34 province per cassa straordinaria e 10 per la ordinaria, mentre la situazione è ancora più lacunosa per i mesi precedenti).

La condivisione di un corretto e trasparente sistema informativo è il presupposto per sviluppare un’analisi sulla reale consistenza della crisi e le ripercussioni che essa presenta per lavoratori e aziende.

i dati

Fiom nazionale

 

Roma, 14 maggio 2009