Lavoratori ThyssenKrupp Torino
Stamani gli operai ThyssenKrupp non ancora ricollocati, come sancito da un preciso accordo sindacale firmato da Azienda, Enti locali e organizzazioni sindacali e che prevede la ricollocazione di tutti i lavoratori, si sono recati in Comune per avere un incontro con il sindaco P. Fassino e parlare delle questioni della scadenza cassa integrazione e ricollocazione lavorativa. Non è stato possibile incontrare né il Sindaco, né il Vice Sindaco, impegnati altrove. Attendiamo quindi la calendarizzazione di un incontro a breve, vista l’imminente scadenza della cassa integrazione in deroga prevista per il 30 giugno. L’Azienda mette le mani avanti e lascia intendere, in una lettera inviata ai lavoratori, che non ha alcuna intenzione di avviare la procedura per richiedere un periodo di ulteriore beneficio degli ammortizzatori sociali, né tanto meno di ricollocarci, come più volte promesso. Comportamento arrogante già adottato anche nelle precedenti scadenze, dove ci venne addirittura posto come vincolo per l’avvio della procedura della cassa integrazione l’esclusione dalla costituzione di Parte Civile nel processo! Dei 16 lavoratori rimasti, salve qualche caso, la maggior parte risulta infatti costituito come Parte Civile nel processo contro la multinazionale tedesca. In attesa di incontrare il Sindaco P. Fassino, chiediamo agli Enti locali di aprire al più presto un tavolo di trattativa perché venga concesso un ulteriore periodo di beneficio degli ammortizzatori sociali, di prendere posizione contro il comportamento arrogante dell’Azienda che non ci ricolloca e nemmeno vuole permetterci di fruire degli ammortizzatori sociali, di cui faremmo volentieri a meno se ci venisse data la possibilità di lavorare e di mettere le nostre competenze e le nostre professionalità nel progetto di rilancio della Gran Torino “capitale del lavoro” indicata dal nuovo Sindaco e di cui vogliamo essere parte attiva ed integrante. La cassa integrazione quindi come misura temporanea ma il nostro obiettivo principale era e rimane uno solo: un posto di lavoro sicuro e dignitoso per noi tutti. Metteremo in campo mobilitazioni e iniziative e terremo informata l’opinione pubblica sugli sviluppi di una questione di vitale importanza che si trascina insoluta da ormai troppo tempo.
Torino, 20 giugno 2011 |