Comunicato Fiom su ThyssenKrupp

Le dichiarazioni al ‘Corriere della Sera’ del consigliere di amministrazione della divisione Stainless di ThyssenKrupp dimostrano, purtroppo, la totale sordità dell’azienda di fronte al sindacato e ai lavoratori. Il consigliere d’amministrazione, Michael Rademacher, ripropone infatti tutte quelle posizioni dell’azienda che hanno portato alla rottura del confronto in sede ternana. Si conferma la chiusura del magnetico, non si parla del futuro delle altre produzioni, si parla solo di investimenti sull’inossidabile di cui si esalta la cifra assoluta, ma che in realtà corrispondono a programmi di mantenimento da tempo annunciati.

In più il rappresentante dell’azienda semplicemente ignora l’accordo stilato tra le parti e il Governo l’anno passato. Dopo di che si stupisce del fatto che il sindacato rompa le trattative. Ribadiamo allora che è proprio questa sordità dell’azienda che ha portato alla crisi del negoziato ternano e alla richiesta di tutte le organizzazioni sindacali di tornare a Palazzo Chigi. Così pure è questo atteggiamento di chiusura e di riproposizione all’infinito di posizioni di rottura, che è all’origine delle decisioni di lotta che culmineranno il 25 gennaio con la manifestazione a Roma di tutti i lavoratori di Terni.

Siamo di fronte a un caso gravissimo di insensibilità sindacale e industriale e ribadiamo che su queste basi si compromettono tutte le relazioni sindacali tra la ThyssenKrupp e i lavoratori e i sindacati del nostro paese, nonché, a maggior ragione, il futuro dello stabilimento.

A questo punto è ancora più urgente la convocazione delle trattative al tavolo del Governo.

Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom

Roma, 13 gennaio 2005