Tenaris/Dalmine. Muore un’interinale di 20 anni


 

Giorgio Cremaschi, Segretario nazionale Fiom e responsabile del settore della siderurgia, ha rilasciato la seguente dichiarazione.


 

“Continua la strage. Il Governo mandi gli ispettori contro l’uso disinvolto del lavoro interinale nelle aziende a rischio”

“Non abbiamo finito di piangere l’anniversario della strage della ThyssenKrupp, che il meccanismo infernale che distrugge la vita dei lavoratori si rimette in moto. Un giovane di 20 anni è morto questa notte alla Dalmine di Bergamo. Era un lavoratore interinale, uno di quelli minacciati di non rinnovo del contratto di lavoro a causa della crisi e per il quale, a seguito di uno sciopero della fabbrica, c’era stata una proroga di alcuni mesi. Si conferma che la precarietà è fonte essa stessa di rischio drammatico per la salute e la vita dei lavoratori. IN particolare il lavoro interinale è uno dei più soggetti a rischio, in quanto deresponsabilizza l’azienda che ne utilizza le prestazioni e spesso non è messo nelle adeguate condizioni di formazione, informazione, sicurezza sui rischi. La Fiom nazionale, oltre a esprimere dolore e solidarietà ai familiari del giovane ucciso e a sostenere le decisioni di lotta dei sindacati e dei lavoratori della Dalmine, che hanno fermato per tutta la giornata lo stabilimento, ritiene che questo nuovo omicidio di un lavoratore precario richieda un immediato intervento del governo e dei ministeri competenti per un’ispezione generalizzata sull’utilizzo del lavoro interinale nelle aziende ove i rischi sono più alti per la salute e la sicurezza del lavoro. Occorre fermare il disinvolto utilizzo dei lavoratori interinali e occorre costringere le aziende, soprattutto quelle più grandi, a un senso di responsabilità che tuttora non possiedono.”

“Nello stesso tempo la Fiom, come già deciso e confermato nell’assemblea del 5 dicembre a Torino, darà luogo a tutte le iniziative legali conseguenti.”


 

Roma, 9 dicembre 2008