Petizione sul benzo(a)pirene
 

Inquinamento atmosferico: presentata la petizione sul benzo(a)pirene, tra i primi firmatari Cogliati Dezza, Realacci, Vendola, Poli Bortone, Schittulli, Stefàno, Camusso e Landini

 

Liberiamo l’aria dal benzo(a)pirene, un inquinante killer per l’uomo!


Al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi

Al Ministro dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare, On. Stefania Prestigiacomo

 

Premesso che:

· l’Italia è un Paese afflitto da una cronica emergenza ambientale e sanitaria legata all’inquinamento atmosferico;

· il nostro Paese è in procedura di infrazione europea per le elevate concentrazioni di polveri sottili (PM10) nell’aria, per le insufficienti misure di risanamento praticate dalle Regioni e dal Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare;

· per tutelare la salute dei cittadini italiani è necessaria una normativa rigorosa e stringente e l’adozione di interventi di risanamento per ridurre le emissioni atmosferiche da tutte le fonti (industria, traffico, riscaldamento, etc).

 

Considerato che:

· l’aria delle città italiane è avvelenata non solo dalle polveri sottili durante l’anno e dall’ozono durante la stagione estiva ma anche da inquinanti meno noti ma molto pericolosi, che rientrano nella categoria dei cosiddetti microinquinanti;

· tra questi c’è il benzo(a)pirene, classificato come cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, salito agli onori delle cronache nazionali negli ultimi anni, insieme alle diossine, per l’inquinamento che caratterizza la città di Taranto, causato dall’area industriale e soprattutto dallo stabilimento siderurgico dell’Ilva;

· come dimostrano i dati pubblicati da diverse Agenzie regionali protezione ambiente, l’inquinamento da benzo(a)pirene non riguarda solo città industriali come Taranto, Trieste o Venezia, ma anche capoluoghi come Padova o aree metropolitane come quelle di Milano e Torino, dove è rilevante anche il contributo del traffico.

 

Visto che:

· con un iter normativo subdolo il 13 agosto 2010 il Governo italiano ha approvato il decreto legislativo 155/2010 con cui ha peggiorato pesantemente la normativa sul benzo(a)pirene, posticipando dal 1 gennaio 1999 al 31 dicembre 2012 il termine temporale per ottenere la riduzione di questo inquinante nell’aria ambiente sotto la soglia di 1 nanogrammo per metro cubo previsto per le città con oltre 150mila abitanti;

· con questa modifica normativa si prolunga l’esposizione di milioni di cittadini a un pericoloso cancerogeno.

 

I sottoscritti cittadini chiedono al Governo italiano di attivarsi immediatamente per:

· rivedere con urgenza il testo del decreto legislativo 155/2010, ripristinando il termine temporale del 1999 per il raggiungimento dell’obiettivo di 1 nanogrammo per metro cubo nelle città con oltre 150mila abitanti.

 

Nomi illustri della politica di tutti gli schieramenti, del sindacato e del mondo scientifico hanno firmato la petizione sul benzo(a)pirene lanciata un mese fa da Legambiente per chiedere al Governo di rivedere con urgenza il decreto legislativo 155/2010, meglio noto come “legge salva Ilva”, che ha peggiorato la normativa sulla presenza di questo inquinante killer nell’aria delle grandi città italiane.

 

Domani nel corso di unaudizione in Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati sulla vicenda benzo(a)pirene Legambiente illustrerà in Parlamento i dettagli della petizione che è stata già firmata dal suo presidente Vittorio Cogliati Dezza, da Ermete Realacci, deputato e responsabile Green Economy del PD, Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, Adriana Poli Bortone, senatrice del movimento IO SUD, Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, segretario generale della FIOM CGIL, Francesco Schittulli, presidente PDL della Provincia di Bari e della Lega Italiana Lotta ai Tumori, e Ippazio Stefàno, sindaco di Taranto.

 

Le firme illustri raccolte finora da Legambiente non si fermano qui. Tra i firmatari figurano tra gli altri Roberto Della Seta, capogruppo del PD in Commissione ambiente del Senato, Francesco Ferrante, senatore e responsabile delle politiche relative ai cambiamenti climatici del PD, Alessandro Bratti, capogruppo del PD in Commissione ambiente della Camera, Lorenzo Nicastro, assessore alla qualità dellambiente della Regione Puglia, Angela Barbanente, assessore alla qualità del territorio della Regione Puglia, Carmelinda Lombardi, assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Barletta, Andria e Trani, Paolo Crosignani, direttore Registro tumori ed Epidemiologia ambientale dell’Istituto tumori di Milano, Fabrizio Bianchi, epidemiologo ambientale del CNR di Pisa, Mariangela Vigotti, ricercatore dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, Roberto Romizi, presidente nazionale dei Medici per l’ambiente.

 

Tra i firmatari pugliesi e tarantini compaiono:

Michele Pelillo, Assessore al bilancio e programmazione della Regione Puglia, Michele Losappio, capogruppo SEL nel Consiglio regionale della Puglia, Antonio Decaro, capogruppo PD nel Consiglio regionale della Puglia, Donato Pentassuglia, consigliere regionale PD della Puglia, Alfredo Cervellera, Consigliere regionale SEL della Puglia, Francesco Laddomada, Consigliere regionale della Lista La Puglia per Vendola, Dante Capriulo, Assessore al Bilancio e Tributi del Comune di Taranto, e Valentina DAmico, regista del film “La svolta - Donne contro l’Ilva”.

 

Tra i sindacalisti hanno firmato:

Claudio Falasca, Coordinatore Dipartimento Ambiente e territorio della CGIL Nazionale, Vittorio Bardi, Fiom CGIL,  Gianni Forte, Segretario Generale della CGIL Puglia, Luigi DIsabella, Segretario Generale della CGIL Taranto, Rosario Rappa, segretario Fiom CGIL Taranto, Emilio Viafora, Segretario Generale della CGIL Veneto, e Michele Gravano, Segretario Generale della CGIL Campania.

 

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