Sintesi
della comunicazione di Sveva Haertter
Per costruire piattaforme
aziendali e territoriali
per la tutela di salute,
sicurezza e ambiente nei luoghi di lavoro
Il Decreto Legislativo 626
del
1994, ha
creato grande attesa tra le lavoratrici ed i lavoratori metalmeccanici.
I lavoratori eletti come RLS (rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza) nelle grandi, medie e piccole imprese nel 1995 hanno
partecipando ai corsi di formazione con il massimo dell’entusiasmo
possibile.
Molti non hanno mai
conosciuto i Comitati provinciali e regionali preposti
ai corsi di formazione alla mansione specifica od ai contenziosi.
Tuttavia ad oggi rimane
pressoché costante il numero degli infortuni dichiarati all’INAIL.
Come è noto, molti infortuni di minore gravità, specialmente quelli in
itinere, non vengono denunciati dagli stessi interessati per “cautela
lavorativa/occupazionale” (vedere cronache di stampa).
La Fiom
ritiene che sia necessario
attivare una vertenzialità diffusa a partire dalle aziende che
presentano maggiore rischio produttivo ed ambientale al proprio interno
e per l’ambiente circostante (spesso le abitazioni confinano con gli
stabilimenti, p.es. i “Tamburi” a Taranto).
Come abbiamo affermato, la
difesa del lavoro passa anche per la tutela
della salute dei lavoratori dipendenti e della popolazione.
I vari comparti
metalmeccanici hanno indici di rischio elevati, non solo quelli
territoriali classici, ma anche quelli ad alta tecnologia, che hanno
bisogno di una verifica effettiva
e non burocratica/formale, come spesso avviene.
Egualmente sarebbe
necessario, che i Dipartimenti delle ASL che si occupano di Prevenzione
e Sicurezza fossero potenziati e non “ghettizzati” in un ruolo di
accertamento dell’infortunio grave o mortale, fatto per altro
riscontrabile nei bilanci di tutte le Regioni.
Come Fiom, auspicando che
sia possibile con Fim e Uilm come sempre nel passato, pensiamo di
avviare dei gruppi di lavoro specifici di settore a partire da quello
della SIDERURGIA, della CANTIERISTICA NAVALE ed altri, come
l’INFORMATICA e l’ASCENSORISTICA.
Vi presentiamo quindi
questa bozza, per rilanciare una vertenzialità aziendale e
territoriale.
Alcuni punti sono a
sostegno di quanto già previsto dalla legislazione, ma è sicuramente
necessario porre all’ordine del giorno la questione salute, sicurezza
e ambiente.
PUNTI DELLA BOZZA DI
PIATTAFORMA
- Analisi
dell’andamento degli infortuni e dello stato di applicazione delle
norme previste al fine di progettare un “Piano
Sicurezza” con il coinvolgimento di tutti i soggetti (azienda,
RLS, RSU, lavoratrici e lavoratori, enti locali, autorità preposte)
attraverso l’istituzione di apposite commissioni
paritetiche territoriali al fine di ampliare il Documento di
Valutazione dei Rischi.
- Costruzione
di un “Sistema Sicurezza” mirato alla prevenzione e protezione dai
rischi produttivi ed ambientali, finalizzato ad un’azione che tenga conto del quadro complessivo delle
prestazioni in azienda, tenendo conto della presenza di aziende
appaltatrici (attuazione norme di rischio del Comune e delle ASL
locali).
- Definizione
delle regole e procedure da applicare e di una loro continua
verifica finalizzata al loro miglioramento, affinché le
attività di protezione e prevenzione integrate con le attività
produttive e periodica verifica dello stato di applicazione
delle stesse.
- Esame
congiunto dei rischi connessi alle singole lavorazioni al fine di accogliere
il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro
rappresentanze e dei responsabili di reparto/area nella stesura del Documento
di Valutazione dei Rischi e nel suo periodico aggiornamento
(assemblea di reparto/area).
- Predisposizione
e standardizzazione di un piano
formativo ed informativo condiviso e rivolto a tutte e tutti
coloro che svolgono le proprie prestazioni in azienda, ivi comprese
le aziende appaltatrici e lavoratrici e lavoratori con contratto
interinale/di somministrazione, che preveda anche specifici momenti
formativi sulle tecniche operative adottate. Tale piano formativo
andrà integrato con specifiche attività di esercitazione
mirate.
- Verifiche
periodiche sullo stato di attuazione complessivo di quanto
previsto nel “Piano Sicurezza” e dal “Sistema Sicurezza”,
con particolare attenzione agli investimenti programmati in materia
di tutela della salute e della sicurezza sul posto di lavoro,
modalità della manutenzione ordinaria degli impianti e delle
percorrenze (pedonali, carrelli, ecc.).
- Coinvolgimento
delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro rappresentanze nelle
verifiche effettuate dalle Autorità competenti in applicazione
della legislazione ambientale in materia di produzione e
smaltimento dei rifiuti, di emissioni atmosferiche e di scarichi
industriali, anche al fine verificarne la corrispondenza con le
misure di protezione e prevenzione individuate dal Documento di
Valutazione dei Rischi aziendale, con verifica della documentazione
della ASL di competenza.
- Monitoraggio
delle attività lavorative con indagini ambientali e sanitarie
concordate, anche con il coinvolgimento di strutture sanitarie di
eccellenza (università, ecc., come prevede il D. Lgs. 626/94) con
specifiche competenze nel campo della medicina del lavoro ed
individuazione delle lavorazioni che non possono essere eseguite da
una singola persona, in assenza di sistemi di allerta/allarme.
- Costruzione
di un sistema vincolante, sia dal punto di vista quantitativo che
qualitativo, per quanto riguarda l’assegnazione
di appalti (aziende accreditate rispetto a CCNL, INPS, INAIL)
e definizione di un “Contratto normativo” in proposito e
verifica con RSU/RLS sullo stato di applicazione dello stesso, con
particolare attenzione al rispetto delle norme in materia di salute
e sicurezza ed all’esercizio dei diritti sindacali da parte delle
lavoratrici e dei lavoratori dipendenti dalle ditte in appalto.
- Verifica
del sistema di rilevazione
delle presenze finalizzato ad avere un quadro esatto delle
persone presenti in azienda, ai fini della protezione e prevenzione.
- Incremento
proporzionale del numero di RLS,
in proporzione alle lavorazioni ed alle tecniche operative presenti
in azienda, in ragione delle presenze medie ed effettive previste
dal Documento di Valutazione dei Rischi.
- Aumento
del monte ore per le assemblee dei dipendenti per
momenti specifici di discussione in materia di condizioni di salute
e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ufficio SAS Fiom-Cgil
Roma,
settembre 2005
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